A Daniel Bryan non piace lottare sotto la luce rossa di “The Fiend”. Intervistato da “Cerrito Live” Bryan ha dichiarato di non trovarsi a proprio agio
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Uno dei personaggi più rilevanti del 2019 è stato, senza alcun dubbio, Bray Wyatt. Il suo ritorno sulle scene, dopo otto lunghi mesi, col nuovo personaggio di “The Fiend” ha attirato l’attenzione di tutti. La sua doppia personalità imprevedibile e i suoi match sono una vera e propria attrazione. Sin dal suo esordio, i match di Bray Wyatt, nelle vesti di “The Fiend” sono caratterizzati da una forte luce rosso sangue che copre tutta l’arena. Dal punto di vista scenografico si parla di una delle migliori intuizioni degli ultimi anni. Dal punto di vista tecnico ci sono diversi punti interrogativi. Molti tra i lottatori finora coinvolti col mostruoso personaggio hanno lamentato problemi di vista e difficoltà nell’esecuzione di diversi spot. Alla lista si è aggiunto anche Daniel Bryan. Intervistato da “Cerrito Live”, Bryan ha partecipato ad un piccolo gioco: alle domande del giornalista doveva rispondere solo “sì o no”. Alla domanda se fosse stato fastidioso lottare sotto la luce rossa di “The Fiend”, Bryan ha risposto:
“Super sì”
Seth Rollins e le difficoltà durante l’Hell in a Cell
La reazione di Daniel Bryan si accoda a quella di molti colleghi già coinvolti. Seth Rollins ha descritto le sue difficoltà durante il famoso Hell in a Cell dell’omonimo Pay Per View:
“Per me è stato un macello, ok? Perché prima di tutto sei sotto questa luce rosso scuro. Anche la gabbia è rossa perciò non riesci a orientarti e muoverti bene vicino alla struttura perché è molto stretto. Un disastro. È stato molto dura specialmente perché non sai cosa può succedere. Certamente non sono un fan della luce rossa. Penso abbia influenzato negativamente sulla mia performance.”
Vedremo se la WWE riuscirà a sacrificare la luce rossa senza far perdere fascino al mostruoso personaggio a favore di una qualità tecnica maggiore. Al momento sembra sia fondamentale e intoccabile quindi dovremo tutti abituarci, anche i colleghi di Bray Wyatt.