Archeologia del Wrestling in Italia – Eccovi uno degli articoli provenienti da TSOW Magazine 2!
Amici di The Shield Of Wrestling, in contemporanea all’uscita del quindicesimo numero della nostra rivista, abbiamo selezionato per voi un articolo da ogni numero uscito sino ad oggi.
Direttamente da TSOW Magazine 2, ecco a voi una panoramica storica della disciplina nel nostro paese, a cura di Roberto Amato (in arte Il Drago). Buona lettura!
Archeologia del Wrestling in Italia (da TSOW Magazine 2)
Quando nacque il wrestling, così come lo conosciamo ora, è uno di quei quesiti che non troverà mai una risposta precisa e univoca, essendo la lotta uno degli sport più facili da predeterminare. Reperti antichissimi parlano di accordi segreti pre-match: un papiro del 267 d.C., ritrovato a Ossirinco (Egitto), sancisce l’esito di un futuro incontro ed è a tutti gli effetti il primo “contratto di corruzione” nella storia dello sport mondiale. Molti studiosi ipotizzano che anche gli scontri tra gladiatori, nell’Antica Roma, fossero tutto tranne che cruenti e mortali, come si è invece sempre tramandato. È opinione diffusa che il wrestling “odierno” sia nato negli anni ‘20, quando alcuni promoter si resero conto che indirizzando completa mente le sfide si sarebbe potuto aumentare lo spettacolo, ridurre gli infortuni, proteggere gli atleti più carismatici e controllare le durate. I suddetti impresari ci avevano visto lungo e fu subito un gran successo. E da noi? Nonostante la scarsità di fonti gli archivi di alcuni quotidiani ci dicono che già nei primi anni ‘30 ebbero luogo alcune serate di “catch” (così lo si è chiamato in Italia fino al 1987, quando la WWF arrivò su Italia uno e impose la nuova terminologia americana). Qualche anno prima però, negli anni ‘20 alcune serate di “greco-romana” professionistica erano già, in tutta probabilità, prede terminate. Non è quindi possibile stabilire una data ufficiale d’inizio, ma possiamo però dire che il wrestling italiano ha sicuramente quasi un secolo di vita! Certezze non ne abbiamo, ma se davvero volessimo provare a trovare il nome del primo campione italiano di wrestling due sarebbero i candidati.
1) Giovanni Raicevich, campionissimo della lotta greco-romana professionistica, vero e proprio eroe nazionale in quanto simbolo dell’irredentismo trie stino, nato tecnicamente in territorio austroungarico ma che si sentiva italiano fino alle midolla. Una sua importante vittoria, nel 1909, permise alla Gazzetta dello Sport di superare il proprio record di tira tura (120.000, davvero un gran numero per l’epoca). Non fu mai campione italiano di lotta libera, a quanto ci risulta, ma ebbe importanti ruoli organizzativi nei primi decenni di catch tricolore, facendone da “garante”.
2) Giorgio Calza, piuttosto famoso negli USA, vincitore del primo Campionato Italiano di Lotta Libera Professionistica nella sua Trieste, nel 1935. Sì perché quando si voleva dare un carattere ufficiale e sportivo alle serate non si parlava più di catch, ma della più nostrana lotta libera “pro”, operazione poi ripetuta nel 1942, quando Primo Carnera vinse un ana logo torneo e diventò anch’egli Campione d’Italia. Ma non fatevi ingannare, Calza vinse un torneo di wrestling, il primo campione italiano fu quasi certamente lui!
Probabilmente pensavate che il wrestling fosse un qualcosa di assoluta mente slegato dalla nostra storia e dalla nostra cultura, ma così non è, semplicemente questo paese si è “dimenticato di tramandare”.
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