Bret Hart tornerà lunedì nella prossima puntata di RAW, e i più grandi fan del wrestling non possono non essere estremamente entusiasti della notizia. Ma perché?
Occhiali da sole e completino rosa e nero, con sopra un teschio alato incastonato in un cuore come simbolo e l’inconfondibile scritta “The Hitman” a caratteri cubitali: tutto ciò appartiene soltanto a un wrestler, e il suo nome è Bret “The Hitman” Hart. Questo nome e tutte queste caratteristiche sono diventate strettamente collegate fra loro e iconiche, come succede alle più grandi leggende del business. Ma com’è successo? E perché “the Hitman” è così importante per la storia del wrestling?
Bret Hart tornerà sugli schermi di RAW dopo anni di assenza dalla WWE, e per la prima volta i fan più giovani lo vedranno dal vivo. Si dice che chi non ha vissuto la carriera di un wrestler non può amarlo come chi lo ha fatto, ed è normale che alcuni dei più giovani fra i fan e fra i nostri lettori non siano così affezionati a the Hitman, e non lo conoscano molto bene. Ma in questo articolo vi dimostrerò che se davvero amate il wrestling, adorerete imparare chi è stato davvero Bret Hart e perché merita di essere ricordato.
Bret Hart, “The best there was, the best there is and the best there will ever be”
Bret Hart debuttò nell’allora World Wrestling Federation nel lontano 1984 a 27 anni. Il suo periodo iniziale, tuttavia, fu a dir poco disastroso. Timido e introverso, non era a suo agio davanti alle telecamere e faticava ad essere incisivo durante i promo e ad imprimersi nella memoria del pubblico. L’interpretazione della sua prima gimmick, quella del cowboy, fu un fallimento totale, e come ultima possibilità fu affiancato a un altro pupillo di suo padre Stu Hart, Jim Neidhart, detto “The Anvil”.
Fu allora che la carriera di Bret Hart incontrò una rapidissima crescita: lo stile di combattimento variegato della coppia, che quando fu rafforzata dal reclutamento di Jimmy Hart come manager prese il nome di Hart Foundation, apparve molto originale e conquistò subito l’interesse del pubblico. I due infatti combinavano l’agilità e la tecnica di Bret con la brutalità e la forza esplosiva di Jim, e potevano anche contare su un abbigliamento che li fece risaltare all’interno del business e divenne presto iconico: il famoso completo nero e rosa.
Infine, i due avevano una spiccata affinità per la posizione di heel, che seppero sostenere efficacemente con il loro stile di combattimento sul ring. Grazie a queste numerose qualità, la Hart Foundation scalò le vette della WWF e conquistò un match nella terza edizione di WrestleMania nell’ambito di una faida con i British Bulldog, vincendo da heel.
Seguendo poi alcune performance estremamente convincenti a SummerSlam e delle faide che affiancarono gli Hart ad alcune delle star più grandi della federazione, come The Honky Tonk Man, i due furono alla fine sconfitti a WrestleMania VII, e se Jim preferì farsi da parte e intraprendere una carriera da commentatore, Bret uscì dall’esperienza di coppia estremamente rafforzato come personaggio e con una reputazione ferrea.
Il periodo da campione intercontinentale
Bret Hart cominciò allora la sua avventura come lottatore singolo, andando alla ricerca del titolo intercontinentale. Questa run realizzò alcuni dei match più spettacolari nella storia della WWF, dando infine origine alla New Generation Era. Per prima cosa, Hart si fece strada divenendo primo contendente e affrontando Mr. Perfect, altro lottatore con una gimmick molto salda e apprezzata, a SummerSlam 1991 per il titolo.
Questo è il primo match che davvero è doveroso guardare della carriera di the Hitman, dato che si concluse con un suo grande successo ottenuto con la Sharpshooter, la mossa che diverrà il suo marchio di fabbrica e che è considerata la più terribile presa di sottomissione nella storia del wrestling professionistico.
Seguirono degli strepitosi match come quello contro Roddy Piper a WrestleMania VIII, giocato sulla tensione dei due che si battevano per un titolo importante ma nutrivano anche un grande rispetto reciproco. La vittoria di un Bret sanguinante segnò il passaggio del testimone dall’ormai anziano Piper al giovane “Hitman”. Successivamente, Bret Hart difese il titolo contro Shawn Michaels nel primo Ladder Match della WWF, stipulazione introdotta proprio dal canadese.
La punta di diamante del regno intercontinentale di Bret Hart fu tuttavia il match contro il cognato British Bulldog a SummerSlam 1992, disputato al Wembley Stadium di Londra. Questo è considerato uno dei più grandi match di tutti i tempi, e si concluse con una sconfitta di Hart che lo consacrò tuttavia come una delle star più importanti e apprezzate della WWF in quel momento.
Bret Hart campione WWF
Bret Hart fu allora lanciato nell’olimpo della WWF, a stretto contatto con star come Hulk Hogan e Ric Flair. Dopo una faida composta da diversi match con quest’ultimo, la popolarità di Hart raggiunse il livello massimo, e fu in quel momento che divenne chiaro a tutti che Hart avrebbe dovuto prendere il posto di Hulk Hogan e Ultimate Warrior, ormai anziani e dalle gimmick stantie, come volto della WWF: era l’inizio della New Generation Era.
Bret Hart aveva a quel punto acquistato sicurezza e con essa abilità al microfono e nell’interazione con i fan. La sua gimmick e il suo personaggio divennero finalmente iconici e apprezzatissimi. Attraverso una serie di match con Hogan, Shawn Michaels e il monster heel Yokozuna che consegnarono la sua Sharpshooter all’immaginario collettivo dei fan, Bret conquistò il rispetto di tutti i suoi colleghi e divenne l’idolo del pubblico.
Hart collezionò vittorie su vittorie e moltissime apparizioni agli eventi più importanti della federazione, fra cui WrestleMania, SummerSlam, Survivor Series e King of the Ring, di cui vinse la prima edizione nel 1993. A WrestleMania XII, Bret affrontò Shawn Michaels in uno dei match migliori della storia e forse il più grande della sua carrriera, mettendo in palio il suo titolo.
Proprio quando il match sembrava finito in pareggio per decisione dell’arbitro e Bret stava quindi per andarsene con il suo titolo, Gorilla Monsoon dichiarò che ci sarebbe dovuto essere un round di spareggio, e HBK colpì Hart, incredulo, con una Sweet Chin Music, assicurandosi la vittoria. Tale finale lasciò Bret rancoroso, poiché non era stato avvisato del fatto che ci sarebbe stato un round di spareggio.
Dopo alcuni momenti di titubanza, tuttavia, l’Hitman decise di continuare il suo percorso con la WWF, regalando un’altra perla straordinaria della storia del wrestling: il Submission Match contro “Stone Cold” Steve Austin, astro nascente della federazione, a WrestleMania XIII. Questo match, vinto da Hart, aprì la strada per un suo possibile turn heel, insieme ai numerosi screzi e risse avute con HBK.
Una serata folle: lo Screwjob di Montréal
Bret Hart continuò ad avere un rapporto difficile con Shawn Michaels per tutto il 1996 e il 1997. In questo periodo, durante una puntata di RAW, Bret Hart si dichiarò indispettito per il tifo contro ricevuto dai fan durante il match contro Steve Austin, dopo tanti anni passati ad essere l’idolo delle platee. Era chiaro che ormai gli eroi del pubblico erano i lottatori dal comportamento duro e aggressivo, proprio come Stone Cold.
Per il trattamento ricevuto, Hart effettuò un clamoroso turn heel, dichiarando guerra al pubblico americano traditore e rifondando la Hart Foundation con Jim Neidhart e British Bulldog per iniziare una faida contro Stone Cold, Shawn Michaels e The Undertaker.
Fu in questo contesto che Bret si presentò a Survivor Series 1997 a Montréal, in Canada, per difendere il WWE Championship contro Shawn Michaels. Il proprietario della federazione Vince McMahon disse a Bret che sarebbe stato lui a vincere, ma durante il match ordinò clamorosamente all’arbitro di dichiarare la fine dell’incontro mentre Bret era chiuso in una Sharpshooter applicata da HBK, e quest’ultimo fu dichiarato vincitore, senza che the Hitman avesse mai ceduto.
Infuriato sul serio, perché ciò non era parte della kayfabe e perché Vince gli aveva mentito, Bret Hart lasciò la WWF per approdare in WCW, dove partecipò ad altre incredibili storie e concluse la sua carriera sul ring nel 1999 per un incidente in un match contro Goldberg. Il cosiddetto Screwjob di Montréal segno per molti la fine della New Generation era della WWF e l’inizio della Attitude Era.
The Hitman per sempre nella memoria dei fan!
Bret Hart si ritirò dal wrestling nel 2000, dopo aver perso il 10% delle sue facoltà cerebrali a causa del calcio alla tempia subito nel match contro Goldberg, che gli causerà continue perdite di equilibrio e vuoti di memoria per il resto della vita, e che gli costò il licenziamento in tronco da parte della WCW per la sua incapacità di combattere. Senza più un lavoro e senza più la possibilità di tornare sul ring e alle prese con i suoi problemi di salute, Bret mise fine alla sua carriera nel 2000, dopo aver ringraziato i fan del supporto.
Da allora, i rapporti con la WWE sono stati ricuciti e Bret Hart ha fatto sporadiche apparizioni negli show della federazione ed è stato introdotto nella Hall of Fame nel 2006 e nel 2019 come membro della Hart Foundation. Ha anche combattuto sporadicamente negli anni 2000. Nel 2019 è anche stato ospite dell’evento di debutto della AEW, Double or Nothing.
La storia di Bret Hart è una storia di fallimenti, di riscatti, di difficoltà e di litigi, di rivalse, di rivincite e di tantissimi trionfi, e tantissime emozioni regalate a tantissimi fan, specialmente coloro che sono cresciuti con lui. A tutti costoro the Hitman ha insegnato che il fallimento non è la fine di tutto, e che nessuna difficoltà può abbatterti definitivamente. Per le sue capacità tecniche, Hart è ricordato come uno dei migliori wrestler della storia e come la metà di uno dei tag team migliori della storia del wrestling.
È per questi motivi, che potrete vedere con i vostri occhi riguardando i suoi match con British Bulldog, Shawn Michaels e “Stone Cold” Steve Austin, e per molti altri, che Bret “The Hitman” Hart non dovrebbe mai essere dimenticato. Lunedì, allora, se si sentirà quel leggendario riff di chitarra, tributeremo l’ovazione che davvero si merita a colui che ha traghettato la WWF in una nuova era, perché a RAW, per un’altra volta ancora, il rosa e il nero attaccherà.
Bret Hart on his upcoming appearance on Raw:
I’ll be there to critique everybody. In all honesty, everyone’s segment is going to be a 4/10, except for CM Punk. He’s cool. pic.twitter.com/VgYEhargbz
— B/R Wrestilng (@BRWrestilng) September 7, 2024