aka PRI vi parlerà del ruolo ridefinito (dall’inglese “Redefined”) che ha Impact nel Wrestling nel 2018, dopo un anno passato da vittima dell’ironia del web.
Impact Wrestling (Bound For Glory 2017 – Redefined 2018)
5 Novembre 2017. Si è tenuto in questo giorno un dimenticabile Bound for Glory, la kermesse principale di Impact Wrestling. Da poco l’ex TNA si si è scissa dalla GFW di Jeff Jarrett, collaborazione durata pochissimo, spostando la propria sede da Orlando a Toronto. Infatti la federazione è attualmente in mano ai proprietari dell’emittente televisiva canadese Fight Network, da quest’anno anche in Italia sul canale 62 del DT. Lo show era ai minimi storici: la gestione Carter degli ultimi anni ha portato ad un declino di qualità lottata e non. Ormai era attaccato da ogni punto di vista: ancora oggi non mancano i meme irrisori sul wrestling web. Nonostante le collaborazioni con NOAH e AAA la nuova proprietà non ha iniziato con il piede giusto.
Ma si dice che quando tocchi il fondo non puoi che risalire! Prendendo come rifriemento temporale l’evento dal nome più rappresentativo: Redefined, vediamo cosa la federazione offre oggi nel 2018.
Il roster maschile e la gestione degli atleti
Il roster quest’anno ha subito defezioni importanti: EC3, Lashley e Alberto El Patron, tre delle migliori personalità dello show, forse più per popolarità che per doti in ring. Tra vecchi e nuovi però Impact è riuscito addirittura a migliorare la situazione, portando un roster oggi variegato, ma soprattutto gestito bene e con posizioni all’interno della card alquanto meritocratiche. Dall’alto del suo carisma è Austin Aries che nel 2018 domina il main event di Impact mantenendo comunque buone prestazioni, nonostante l’età. Eddie Edwards si piazza a ridosso dopo la suggestiva trasformazione in un personaggio totalmente diverso rispetto a quelli interpretati finora. Un cresciuto Moose, fresco di un incredibile e azzardato turn dovrà reinventarsi. Sami Callihan, leader degli OvE, è a mio avviso l’heel migliore di questa federazione. Egli rende diversificato lo show proponendo un personaggio innovativo e violento. Eli Drake ormai ha una personalità definita, riesce a intrattenere ed essere originale, anche se ricorda un certo magnifico della WWE. Il regno di Drake è stato un esperimento a mio avviso riuscito, anche per i suoi graduali miglioramenti in ring. Gli innesti di Fenix, Rich Swann, Cage e soprattutto Pentagon hanno permesso di dare una svolta ad Impact verso un livello superiore di lottato. Questi si amalgamano alla perfezione con wrestler considerati tra i migliori high flyer al mondo come Johnny Mundo (che aspetta però una gestione migliore) e Matt Sydal, potendo garantire match potenzialmente eccellenti, cosa che nomi più televisivi forse non facevano. Nella categoria tag team un po’ scarna si punta forte sui talentuosi Ortiz e Santana, i nuovi LAX, brawler moderni che hanno una chimica di coppia pazzesca. Ho adorato la loro gestione e lo status di superiorità che hanno dato ai giovani rispetto ai vecchi LAX nella faida che li ha visti contrapposti.
Lo show settimanale
Ritengo Impact Wrestling uno show leggero, dalla durata giusta e dal punto di vista lottato discreto per un weekly. Ha una gestione delle faide ciclicamente settimanale, che non crea confusione nello spettatore (a differenza di NXT). Il momento amarcord estratto dalla GWN dà allo show un tocco vintage, che piace ai tanti nostalgici del wrestling. Le faide non sono capolavori, ma riescono ad intrattenere egregiamente nella loro lunghezza, nonostante si perdano sul più bello con scelte di booking esagerate. Ho trovato anticlimatici per esempio il segmento del bambino investito nella faida degli Lax oppure l’aggressione a Don Callis di Callihan nella faida con Edwards.La gestione del midcarding la reputo poco impegnata, ma sapiente: Fallah Ba/KM e sopratutto Grado, Katarina e Joe Hendry intrattengono settimana dopo settimana. Suggestivo è l’utilizzo di Scarlett Bordeaux da “problem solver” nel suo show dal carattere softcore. La gestione tag team è forse troppo Lax dipendente, dopo il feud con gli OvE. In questo periodo forse non è una cattiva idea lasciare la scena alla loro faida interna, aspettando magari di vedere Xavier e Wentz in coppia. E’ decente la gestione del titolo femminile, grazie agli ottimi acquisti di Tessa Blanchard e Su Yung.La X-Division è in crescita dal punto di vista lottato e con l’arrivo degli atleti dalla AAA si è ritornati ad una definizione primordiale della stessa.Nel main event è giustamente Austin Aries l’uomo da battere. E’ l’uomo più rappresentativo dei fasti della federazione ed è sempre gradito al pubblico. La paura è che però si tiri troppo la corda, sprecando personaggi con cui si sta lavorando bene come Edwards o Moose. Il turn di quest’ultimo è stato fatto molto bene, ma narrativamente non so quanto sia una scelta azzeccata: era un face naturale che piaceva molto al pubblico.
Special Event e Pay Per View
Gli special event (Genesis, Crossroads, Under Pressure e Redefined) sono stati godibili e sono stati buoni check point durante la narrativa settimanale di Impact, dando anche un plus dal punto di vista lottato. Il nuovo PPV Redemption, viziato nella preparazione dai capricci di Alberto El Patron, è stato carino, ma è Slammiversary ad oggi che ha destato più soddisfazioni. La preparazione è stata ottima e secondo me non ha tradito le attese dal punto di vista lottato, soprattutto con un stellare Pentagon vs Callihan. Un plauso particolare anche all’ottimo evento crossover Impact vs Lucha Underground, che spero diventi appuntamento abituale.
Come si colloca lo show nel Wrestling World
Definire il tipo di wrestling offerto da Impact oggi è veramente difficile, essendo un prodotto ibrido. E’ uno show che guarda comunque al passato e al modello di wrestling americano basato sulla presenza scenica, sull’intrattenimento fuori dal ring e sul trash. A mio avviso però si eleva da questa visione stereotipata per un’apertura netta all’indy wrestling. Il lottato è messo al centro dello show e gli innesti fatti vanno in questo senso. E’ quindi un prodotto che riesce ad arrivare a qualsivoglia palato. Da una parte può piacere a chi è abituato al prodotto WWE e cerca un prodotto più adulto, ma allo stesso tempo può piacere anche agli amanti dell’indy wrestling per il tipo di lottato offerto, soprattutto in ottica X-Division.
Futuro di Impact
L’appuntamento da non sbagliare ora si chiama Bound for Glory: è l’occasione perfetta per la consacrazione definitiva. L’evento è già sold out, le aspettative sono alte e sta andando tutto per il verso giusto. Da questo evento mi aspetto match da ricordare, cosa che forse è mancata in quest’annata fatta di match belli, ma di pochi iconici. I rating dello show vanno sempre meglio, anche in questo periodo in cui c’è la NFL e il futuro non può che essere positivo. L’innesto che sembra prossimo di Chris Jericho darebbe la spinta definitiva di popolarità, magari in un feud con Sami Callihan. E se dovesse arrivare un certo uomo che la gravità ha dimenticato…