La WWE taglia Dean Ambrose dalla clip sul debutto dello Shield. Nella Top 10 dei debutti WWE di questo decennio è stato escluso il nome del “Lunatic Fringe”.
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Esiste una citazione, attribuita a Napoleone Bonaparte che dice: “La storia è la versione di eventi passati che il popolo ha accettato di comune accordo.”
Quante cose possono capitare in dieci anni in una compagnia come la WWE, quanti eventi a cui abbiamo assistito a bocca aperta fino a non parlare per ore. Sono momenti che rimangono impressi nella ment: arene, match, eventi, nomi, volti, sono parte della nostra storia. Ma ci sono dei casi particolari come, ad esempio, è capitato lo scorso 15 Dicembre. Sul loro profilo YouTube, la WWE ha pubblicato una Top 10 dedicata ai debutti che hanno scritto la storia della federazione di quest’ultimo decennio. Ci sono tutti, tranne uno.
Qualunque fan della compagnia di Stamford ricorda del Lunatic Fringe, Dean Ambrose (ora noto come Jon Moxley). Il lottatore ora in AEW sembra essere vittima del tradizionale revisionismo storico dedicato a coloro i quali non rimangono in buoni rapporti dopo la rescissione del contratto o sono diretti concorrenti. Guardando questa Top 10 molti fan hanno fatto caso che nell’audio del debutto dello Shield, avvenuto nell’edizione 2012 di Survivor Series, non viene proncunciato il nome di Dean Ambrose, tagliato fuori dall’audio originale anche se è evidente la sua presenza. Nello spezzone incriminato, Micheal Cole sembra dimenticarsi di lui:
“Seth Rollins e Roman Reigns di NXT, che diavolo ci fanno loro qui?”
Un particolare che ha sollevato un gran polverone sui social, con vari fan che hanno denunciato il taglio effettuato e altri che hanno caricato l’audio originale come prova dell’esclusione del Lunatic Fringe.
Il revisionismo storico targato WWE: la storia che scompare.
Anche se siamo in assenza di dichiarazioni ufficiali, l’atteggiamento nei confronti di Moxley sembra avvicinarsi alla recente tecnica di tagli audio-video di personaggi in conflitto con le politiche della WWE. Tante volte la federazione ha oscurato certi eventi non solo dai video, ma anche dall’albo d’oro come capitò ad Hulk Hogan dal 2015 al 2018 per via di alcuni commenti razzisti dell’Immortale. Il caso più eclatante resta la scelta di togliere da ogni pagina di storia il canadese Chris Benoit non appena chiarite le dinamiche sulla sua tragica scomparsa nel 2007.
Decisioni molto incisive che lasceranno un segno nelle generazioni future di fan ma che non cancelleranno le memorie di chi ha vissuto quegli eventi dal vivo.