L’amore ai tempi del wrestling, Il racconto di una storia senza tempo
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Toccare dei tabù in ambienti spesso stereotipati riassume proprio il viaggio che andremo a percorrere. Se si pensa al wrestling, vengono in mente tanti luoghi comuni irreparabili, figli di una storia sessista e piena di imprecisioni morali. Non è questo il caso, la gimmick di cui parlerò nelle prossime righe è un qualcosa di magico ed atemporale. Una vera e propria storia di due amanti, dello stesso sesso, che combattono per la disciplina che amano.
Corre l’anno 2006 ed un esausto Kenny Omega studia le performance di un giovane giapponese militante in una bizzarra federazione. Kenny spera di poter mettersi in mostra ed in qualche modo di potersi confrontare con lui, allora decide di usare YouTube come piattaforma propagandistica. I video registrati dal canadese rispecchiano perfettamente il contenuto offerto dalla compagnia tant’è che quest’ultima ne rimane colpita. Kenny ci è riuscito ed avrà il suo tanto atteso momento. La federazione è la Dramatic Dream Team Pro-Wrestling (DDT) ed il giovane giapponese è l’astro nascente Kota Ibushi. Il wrestling orientale è il sogno di una vita del giovane Omega, ama ogni tratto della cultura nipponica. La rivisitazione fisica dell’hadouken è soltanto una piccola parte della profonda stima che egli nutre nei confronti della storia del paese del Sol Levante. I due hanno il match sperato e nessuno poteva immaginare che esso sarebbe stato l’inizio di tutto. ”Instant Chemistry” bisogna ricorrere al gergo anglofono per spiegare correttamente la situazione. Kota e Kenny si trovano come se si conoscessero da anni e proprio da qui inizia la storia. Non possono non stare insieme, sembrano quasi far parte di un unico ente, più forte di loro. I giornali, in particolare Weekly Pro Wrestling, provano a dare un nome al duo ed esce fuori ”Golden Twins”. ”Gemelli” non è propriamente il termine adatto per descrivere una relazione simile, iniziano allora a farsi chiamare come Golden☆Lovers. Si definiscono amanti, una mossa azzardata agli occhi del crudele palcoscenico che è il mondo del wrestling.
Giù dal balcone
DDT Nippon Budokan Peter Pan 2012, il 15esimo anniversario della federazione. Nel Main Event si sfidano Kenny Omega e Kota Ibushi per il KO-D Openweight Title detenuto da quest’ultimo. Il giapponese è l’asso della federazione mentre Omega risulta quasi un pesce fuor d’acqua, mesi prima nessuno sarebbe riuscito ad accostare il nome del canadese all’importante titolo. Fatto sta che la federazione ha visto qualcosa nel binomio Ibushi/Omega e vuole puntarci, come nel futuro farà qualcuno di ancor più ambizioso. La fiducia è ripagata, il match è un rollercoaster di emozioni. El Generico pensa addirittura sia il miglior match che abbia mai visto in live. Dal dinamismo di Omega alla concentrazione di Ibushi nascono momenti da pelle d’oca. L’indistruttibile guardia di Kenny che para i pugni chiusi del suo avversario. La determinazione del giapponese che non crolla alla Katayoku No Tenshi e fomentato colpisce l’angolo. Il clamoroso kickout di Omega al Phoenix Plex dalla seconda corda… Tutto ciò va però a contornare un singolo e leggendario spot, Ibushi esegue un moonsault ai danni del suo avversario… da una balconata. Controverso, clamoroso o spettacolare, potete veramente chiamarlo come volete. L’unica sicurezza è che Kota entrerà poi in un giro di speculazioni più grande di lui, e per un motivo o per l’altro, non lotterà più alla Budokan per ben 6 anni. Attraverso il fighting spirit che contraddistingue il wrestling che entrambi tanto amano, raccontano una storia di passione e determinazione che gli garantirà nel futuro un posto importante nell’Olimpo del Puroresu. Omega ne esce sconfitto ma il risultato, di fronte a cotanta ferocia ed agonismo, è sempre secondario. Seppur il verdetto sia insoddisfacente, Kenny si è preso una piccola rivincita dalla disciplina che anni prima lo prendeva a pesci in faccia.
Vis-à-vis
Il duo continua a lottare in tag e tra successi vari si scontrano anche coi migliori nel business, gloriosa la serie di incontri con gli Apollo 55 in NJPW. Il tempo scorre e mentre Kenny avanza cercando di trovare spazio, Kota sfonda. A Wrestle Kingdom 9 il Golden Star ha addirittura un match di rilievo contro la Rockstar Shinsuke Nakamura, una vera e propria leggenda della federazione. La storia ci insegna però che la frustrazione non porta mai a qualcosa di buono ed infatti Omega, sentitosi moralmente abbandonato, trova riparo nel BULLET CLUB, la fazione più odiata del Giappone. Le strade si incrociano ad Invasion Attack 2015; Il fresco vincitore della New Japan Cup, Kota Ibushi, sfida il campione AJ Styles, leader del BULLET CLUB. Nel finale dell’incontro, mentre Kota prepara il Phoenix Splash, viene interrotto da quello che una volta era la sua anima gemella, ma che per un motivo o per l’altro, non risulta esserlo più. I due hanno un intenso scambio di sguardi e Kenny è quasi pentito della tremenda scelta che quel periodo di debolezza mentale lo ha portato a fare. Fatto sta che Kota perde tempo e viene ingabbiato dalla Styles Clash. Kenny, visibilmente toccato dal risentimento, fatica a festeggiare.
La situazione si capovolge, in poco tempo è Ibushi quello catapultato in una dimensione che non trova luce. Infatti, nel 2016, annuncia l’addio dalla federazione. Come fatto notare nelle righe precedenti, la frustrazione non porta mai a niente di buono.
Se adesso Kota fatica, Kenny domina il Giappone. A New Year Dash 2016 conquista il BULLET CLUB silurando Styles e annuncia la sua entrata nella categoria dei pesi massimi. Da lì a poco il Cleaner sarebbe diventato una stella, proprio nel 2016 vince il G1 Climax. Un Gaijin vincitore di un simile torneo poteva sembrare follia, ma Kenny porta con sè un prototipo di wrestler nuovo, un misto tra una macchina ed un angelo. Nonostante si ritrovi leader di una stable di villain, Omega non uccide mai la sua parte romantica, quel lato che si è visto negli anni precedenti. ”New Japan Pro Wrestling is my home” così, il canadese, chiude quella finale di torneo. Chiamarlo emozionante risulterebbe quasi un eufemismo, la prestazione di Kenny è pressoché onirica. Dal riprendere le mosse di Kota a fare onore ai vecchi capi della fazione che comanda. La vittoria del G1 ti proietta in un altro mondo, Main Event di Wrestle Kingdom. Entra in questa storia d’amore, il gigante Kazuchika Okada.
Il gigante Okada
A Wrestle Kingdom, Kenny non riesce a sconfiggere quello che presto diventerà il rivale di una vita. Risulta vitale notare il fatto che il canadese sia uscito dal Wristlock Lariat e sia stato così resiliente da far inventare ad Okada una nuovo combo letale. Viene, infatti, scelto nuovamente come meritevole sfidante per il successivo Dominion. Omega non sembra aver più bisogno del BULLET CLUB, fronteggia il leader del CHAOS in un match di 60 minuti senza andare giù, senza dare segni di spavalderia e rifiutando l’aiuto degli scorretti amici. Iconica la scena in cui Omega crolla prima dell’esecuzione del Wristlock Lariat, il tempo è suo amico. Più i minuti vanno avanti, più l’avversario cede e più Kenny guadagna maggiore momentum. Per ora non è comunque abbastanza, la contesa finisce in un clamoroso pareggio che colpisce nell’animo lo stesso Okada. Kota, avendo preso le parti del freelancer, sguazza ancora nel nulla ma torna a farsi vedere proprio nel momento del bisogno. Kenny Omega viene sconfitto da Tetsuya Naito nell’annuale finale del G1 e nel post match i due amanti hanno un nuovo faccia a faccia che crea incredibile scalpore mediatico, gli astri sembrano quasi ricongiunti anche se il membro del BULLET CLUB non pare pienamente convinto dalla situazione. La previa entrata di Cody nella fazione dà ancora più problemi al Cleaner che, volente o nolente, non riesce più a imporsi e tra scismi di vario genere si arriva al 5 Gennaio del 2018. Kota Ibushi viene brutalmente attaccato dai membri del BULLET CLUB ed in particolare da Cody, arriva in aiuto però l’amante, che come già ribadito, non ha mai perso la sua parte romantica. Tale scelta gli si rivolge contro il 28 Gennaio 2018, in cui la stable di heel decide definitivamente di voltargli le spalle. Dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che han passato, torna il Golden Star a salvarlo. Per quanto un’opportunità lavorativa possa essere grande, il sentimento andrà sempre al di sopra di essa. Il tempo sana e la frustrazione svanisce, i Golden☆Lovers sono tornati! Tra le lacrime del pubblico e l’ingente quantità di coriandoli, i due amanti lasciano l’arena. La ricongiunzione e la riscoperta di una moralità che stava scemando porta Omega a compiere il più grande dei passi. Wrestling Dontaku 2018, Kazuchika Okada sconfigge il rivale Hiroshi Tanahashi e sfida nuovamente il canadese ad un match, in quanto unico pareggio nel suo surreale regno di 720 giorni. Si arriva nuovamente a Dominion, precisamente un anno dopo lo storico pareggio. Questa volta The Best Bout Machine riesce a scrivere la storia ed al termine di un match a 7 stelle si laurea nuovo IWGP Heavyweight Champion. La bellezza di un incontro simile è assolutamente ineffabile. L’allegoria in ogni singolo spot ed in ogni singolo sguardo lo rendono un match unico, impossibile da ricreare. Al termine dell’incontro arrivano gli Young Bucks, gli unici membri del BULLET CLUB a voler ancora bene al Cleaner, impossibile non citare la riappacificazione di Strong Style Evolved nella quale hanno affrontato i Lovers. I fratelli e gli amanti festeggiano commossi. Si scruta sullo stage anche Cody che viene preso a parole da Don Callis, con la coda tra le gambe esce di scena.
”..this is a story about friendship, this is a story about family, this is a story about love, this is GOLDEN☆ELITE..”
Il Valzer
Il G1 Climax dei Golden Lovers, così è ribattezzata l’edizione nell’anno 2018 del torneo. Se nel blocco A si assiste alla redenzione dell’asso Tanahashi, il blocco B è una dimensione resa color oro emanato dagli amanti. 11 Agosto, ultimo match del blocco B. Kota Ibushi affronta l’attuale campione Kenny Omega, chi vince vola in finale e sfiderà Hiroshi Tanahashi. I due ballano, come mai han fatto prima, si muovono graziosamente sul quadrato e conoscono perfettamente le loro mosse. Anche qui, proprio come nello scontro del Peter Pan, si segue la logica dello spirito combattivo. Per sorprendere il proprio avversario entrambi si colpiscono con manovre innovative e pensate per l’occasione. Infatti, mentre Omega prova a colpire il suo amante con la Katayoku No Tenshi egli non abbocca ed é costretto ad utilizzare una brutale rivisitazione di un Piledriver a mo dì Electric Chair. Il tentativo di Avalanche Dragon Suplex da parte del campione è letteralmente annullato da un Ibushi che cade sui suoi piedi, al contrario di quanto successo 6 anni prima con un ”semplice” Avalanche German Suplex. Il Golden Star centra una clamorosa Tiger Bomb dalla terza corda e lacrimante colpisce Kenny col Kamigoye.
Il terzo scontro tra i due è un’ennesima vittoria di Ibushi che ad incontro finito non può fare a meno che abbracciarlo. La storia ci racconta poi che il giapponese perderà la finale del G1 e che Wrestle Kingdom 13 sarà l’ultimo match di Omega in NJPW. I piani futuri però sono maggiormente gloriosi, Kenny inseguirà il suo sogno di creare un’alternativa occidentale al colosso WWE mentre Kota giurerà fedeltà alla federazione nipponica ed arriverà addirittura a vincere un G1 Climax.
Ho deciso di cimentarmi in un’esperienza simile proprio per enunciare la grandezza storica e culturale del leggendario duo. Il fatto che una gimmick tabù cresca senza alcun tipo di stereotipo non trova tempo. In un periodo così difficile si ha avuto la capacità di osare e di proporre un amore platonico tra due wrestler dello stesso sesso. Tuttora, i riferimenti al tag restano ancora vivissimi, basti pensare al Main Event della prima giornata di Wrestle Kingdom o alle recenti prestazioni di Omega in AEW. Sono grato al fatto che l’opinione popolare sia stata smossa da una disciplina che però ancora risulta piena di cliché. La moralità viene prima di tutto e prima che fan siamo uomini, non bisogna mai dimenticarlo. Ogni tipologia di intolleranza è ingiustificata ed ingiustificabile.