La New Wrestling Evolution (NWE) è tornata con l’evento NWE Purgatory, andato in scena il 10 maggio 2025 a Collegno (TO). Qui la nostra review.
NWE Purgatory, che segna il ritorno nel nord Italia della storica promotion di respiro europeo già protagonista di uno show a Napoli lo scorso ottobre, è stato un evento ambizioso, con wrestler di rilievo internazionale e una soddisfacente risposta di pubblico (grazie anche all’importante investimento pubblicitario compiuto dall’organizzazione sul territorio di Torino), ma dal booking a tratti incerto. Ecco la recensione match per match di NWE Purgatory.
NWE Women’s Title Triple Threat Match: Jaguar Julie vs Miss Monica vs Nightshade
Inaspettatamente è il Triple Threat match che assegnerà il titolo femminile della federazione ad aprire NWE Purgatory, introducendo lo spettatore ad una dinamica costante per tutto il resto dello show: gli incontri non sono fini a loro stessi, nonostante il prestigio attorno all’idea di un match per incoronare la prima campionessa, ma diventano un mezzo per portare avanti lo spettacolo ed introdurre i personaggi che vedremo in seguito.
Qui tocca a King Danza: con un angle prima del match non davvero spiegato, Danza si rivela l’arbitro speciale del match, segnato dalle sue interferenze in favore della temibile wrestler inglese Nightshade. Di fronte a questa dinamica, anche la temporanea alleanza tra la paladina di casa Jaguar Julie e la veterana della scena italiana Miss Monica può poco e Nightshade si aggiudica facilmente la cintura.
Triple Threat Match: Cameron Khai vs Jack Landers vs Leon Cage
Secondo incontro (e per molti match della serata) si è rivelato essere quello che, secondo l’opinione di chi scrive, sarebbe stato l’opener perfetto per caricare il pubblico.
In un altro Triple Threat, questa volta maschile e all’insegna dell’high flying, si sono affrontati i tre wrestler britannici Cameron Khai, Jack Landers e Leon Cage. Come previsto, questo incontro ha rappresentato il più classico degli spotfest, segnato dall’azione frenetica e spettacolare.
A brillare è stato in particolare il giovanissimo Leon Cage, che si è confermato uno dei talenti più cristallini della scena europea e si è aggiudicato un incontro capace finalmente di infiammare il pubblico di NWE Purgatory.
Lumberjack Match: King Danza vs Vampiro
Il terzo match di NWE Purgatory è stato anche uno dei più discussi della serata: il rematch, in salsa Lumberjack, tra la leggenda Vampiro e King Danza, già apparso per interferire nell’incontro femminile e per questo fischiatissimo dal pubblico di Torino.
Danza si è presentato sul ring accompagnato dal suo “team” di lumberjack personali, che inizialmente hanno avuto gioco facile nel favorirlo e prendere di mira Vampiro in una sorta di 3 vs 1. È a questo punto che la leggenda canadese della lucha libre ha ottenuto l’aiuto del roster della Wrestling Torino, capitanato da Violenzo, che hanno dato una mano a Vampiro equilibrando nuovamente la contesa.
L’incontro, che ha incorporato anche l’utilizzo di diversi elementi hardcore come funi, catene e bidoni della spazzatura (fino al picco della violenza che ha visto l’utilizzo di alcuni tubi a neon), è parso oscillare tra quelle risse senza quartiere caratteristiche delle lucha de apuestas tra luchador veterani e un caos in stile ECW.
Ma se in ECW si assisteva ad un caos in realtà ben organizzato e strutturato, l’incontro di NWE Purgatory è sembrato mancare di una vera e propria struttura, incorporando al suo interno anche elementi che lo hanno tirato troppo per le lunghe. Durante il match si assiste agli interventi anche di Miss Monica, arrivata per vendicarsi di Danza che ne aveva segnato la sconfitta nell’opener, e di Fabio Ferrari.
È stato proprio il coinvolgimento di quest’ultimo a lasciare un po’ a desiderare, sembrando più utile ad introdurre un nuovo personaggio (che il pubblico avrebbe dovuto fischiare nel match successivo) che allo sviluppo narrativo del match. Il veterano della scena italiana infatti dapprima arriva in sostegno a Vampiro, atterrando i due colossi del Team Danza, per poi successivamente turnare su di lui e schierarsi dalla parte del connazionale.
Insomma, troppi interventi e spot senza filo logico con una gestione del ritmo che ha spesso confuso il pubblico più che coinvolgerlo. Onore comunque ai protagonisti dell’incontro: Vampiro, che resta una leggenda, e King Danza, che ha fatto di tutto per non far sfigurare il suo avversario arrivando a farsi squarciare la schiena dai neon per l’intrattenimento del pubblico presente: bravi!
Ladder Match: Ashmore vs Fabio Ferrari
Sulla carta si trattava di uno degli incontri più attesi della card di NWE Purgatory. Eppure una serie di problemi di timing, causati soprattutto da “The Hipstar” Ashmore, hanno secondo me sporcato eccessivamente questo Ladder Match.
Il wrestler inglese ha affrontato Fabio Ferrari, e i due hanno utilizzato le scale al massimo delle loro possibilità: come oggetto contundente, come “piattaforma di lancio” per spot high flying decisamente degni di nota, e anche come vero e proprio oggetto del contendere per aggiudicarsi il match (che dava diritto ad una shot titolata per il titolo dei Pesi Massimi, da assegnare nel main event). Ferrari in particolare ci ha deliziati con una Spanish Fly dalla terza corda e con il suo patentato Devilsault sull’avversario sdraiato su una scala.
Ma la spettacolarità e la pulizia degli spot non sono bastati a coprire i frequenti errori di timing di Ashmore, che a tratti hanno messo a repentaglio la credibilità dell’incontro. L’avversario di Ferrari è sembrato costantemente in ritardo nelle fasi cruciali, soprattutto quando avrebbe dovuto bloccare le salite del rivale alla scala.
Alla fine è Ferrari ad aggiudicarsi la valigetta, che nello stupore generale tuttavia non contiene il contratto per un match titolato ma un foglio formato A3 con stampato un gigantesco dito medio.
Tag Team Match: Grado e El Nazareno vs Heddi Karaoui e Karim Brigante
Probabilmente si tratta della nota dolente di NWE Purgatory. Originariamente, l’incontro avrebbe dovuto vedere da una parte Grado e Chris Mordetzky (l’ex Chris Masters in WWE) e dall’altra Karim Brigante ed Heddi Karaoui (shoot styler già visto in GCW nella cornice del Bloodsport). Prima dell’inizio del match, tuttavia, Masters annuncia che affronterà Nic Nemeth nel main event (in cui sarà in palio la cintura di campione NWE dei pesi massimi), lasciando così il posto a El Nazareno.
Nazareno, dal personaggio comedy e quindi sulla carta perfetto per fare team con Grado, si presenta vestito da frate e con la birra in mano. Un match comedy, che in una card ricca e varia come quella di NWE Purgatory ci sta alla perfezione proprio arrivati a questo punto della serata, deve rispettare le giuste tempistiche e purtroppo non lo ha fatto.
Questo incontro è stato eccessivamente lungo, dagli spot a tratti confusi (come il finale con l’arbitro che schiena uno dei due heel salvo poi contare il pin vincente di Grado, ma a musica già partita) e alla fine sembra aver soltanto disorientato il pubblico (in buona parte fatto di casual, avvezzi magari si al comedy wrestling ma fino ad un certo punto).
Un vero peccato soprattutto per il ruolo da comprimari/heel imbranati riservato a Karaoui e Brigante, che sicuramente non avrebbero sfigurato in un incontro serio uno contro l’altro.
NWE Heavyweight Title: Chris Masters vs Nic Nemeth
Ed eccoci arrivati al main event di NWE Purgatory: da una parte l’attuale TNA World Tag Team Champion Nic Nemeth (dal lungo passato in WWE come Dolph Ziggler) e dall’altra il già citato Chris Masters.
Qui c’è poco a cui fare le pulci: la grande esperienza di entrambi si è vista, ed il match ha saputo essere un main event solidissimo costruito sulla dinamica Davide vs Golia perfetta quando si ha questi due uno contro l’altro (tenendo anche conto delle abilità nel selling dell’ex Show Off).
Per l’intera durata dell’incontro Masters ha lavorato la schiena dell’ex WWE Superstar, e Ziggler, come sempre, ha venduto il dolore in modo magistrale creando la fondamentale empatia nello spettatore. Il crescendo narrativo è stato molto convincente, peccato per un finale sporco (l’interferenza di Ferrari che con la sua valigetta ha attaccato entrambi i contendenti) che manda tutto all’aria.
Il no contest finale, perfettamente giustificabile dalla volontà della promotion di costruire eventi narrativamente collegati l’uno all’altro, sarebbe stato più facilmente digeribile dal pubblico di NWE Purgatory se fosse stato seguito da un espediente capace di mandare a casa il pubblico contento: un promo di Nemeth o un annuncio per lo show successivo sarebbero stati perfetti.
Considerazioni finali su NWE Purgatory
NWE Purgatory ha messo in scena uno spettacolo ambizioso, con nomi di richiamo e un pubblico partecipe che ha senza dubbio contribuito a rendere la serata molto divertente e piacevole.
Tuttavia, la scrittura è sembrata poco convincente: se la volontà della promotion è quella di continuare ad organizzare show con queste potenzialità e con cadenza regolare, avrebbe senso puntare di più su questo aspetto per non perdere credibilità davanti agli occhi del fan che si vorrebbe fidelizzare.
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