Owen Hart: i segreti svelati dal documentario. Il documentario sul King Of Harts ha chiuso la seconda stagione di “Dark Side Of The Ring”. Scopriamo assieme alcuni particolari a noi sconosciuti
Dopo mesi di trepidante attesa e curiosità siamo giunti, finalmente, al film-documentario sugli ultimi giorni di Owen Hart. Il documentario, che ha chiuso la seconda stagione di “Dark Side Of The Ring” ha ripercorso, con giusto tatto e in maniera dettagliata, gli eventi accaduti il 23 Maggio 1999 durante il PPV “Over The Edge” quando il canadese, con il personaggio di Blue Blazer, morì durante la sua spettacolare entrata dal tetto dell’arena per un guasto all’imbragatura che lo teneva sospeso.
Come fatto anche per le due puntate dedicate a Chris Benoit, The Shield Of Wrestling ha selezionato 5 momenti importanti che hanno colpito maggiormente gli spettatori.
1- Owen e il suo amore per il wrestling in fase calante
Durante il documentario vengono mostrati alcuni filmati personali che mostrano Owen nella sua sfera familiare. La moglie Martha lo ha descritto come un ottimo padre che amava passare quanto più tempo possibile con i figli Oje e Athena condividendo le passioni. Questo rendeva Owen sempre più desideroso di lasciare il mondo del wrestling non appena raggiunta la tranquillità economica. Un filmato specifico conferma questo sentimento quando Owen si definisce stufo di questa routine. È evidente che, a differenza del resto della sua famiglia, il wrestling non era il fulcro della sua esistenza e, nonostante l’ottima considerazione nei suoi confronti dalla WWF, la sua carriera era prossima alla chiusura. Il suo sorriso nella clip ha emozionato tutti lasciandoci l’amaro in bocca per la splendida persona che abbiamo perso.
2- Owen non era convinto di entrare in quel modo
Secondo Martha, la WWF cambiò i programmi sull’entrata di Owen una settimana prima dell’evento. La compagnia avvisò il lottatore e la moglie spiegando i dettagli e descrivendo il meccanismo a rilascio rapido per ottenere l’effetto comedy previsto come parte del personaggio del Blue Blazer. Owen aveva già fatto ingressi calando dal tetto dell’arena ma mai con questo meccanismo e la cosa lo rendeva insicuro. Nonostante le rassicurazioni della compagnia Owen era introverso e nervoso. Jim Ross racconta di averlo visto diverso dal solito: entrambi soffrivano di vertigini ma le ragioni erano altre. JR è uno dei testimoni a bordo ring che assistettero alla tragica caduta.
3- La chiamata di Vince a Martha
Quella sera la famiglia non stava guardando lo show quindi non erano a conoscenza di quanto accaduto a Kansas City. Una chiamata a tarda serata da Vince McMahon li informò. Inizialmente Martha pensava ad uno scherzo di Owen, a detta di tutti il miglior autore di scherzi mai esistito, ma è lo stesso Chairman a rompere l’incantesimo:
Non sono Owen. Sono Vince McMahon. Owen è caduto da un’altezza considerevole e ancora non sappiamo la gravità dell’incidente. Ti chiameranno i dottori non appena ci saranno sviluppi
La chiamata dei medici arriverà qualche ora dopo portando la povera donna ad una disperazione neanche lontanamente immaginabile. Uno scenario, c’è da dirlo, anche difficile per McMahon stesso il quale non avrebbe mai voluto fare quella chiamata.
4- I momenti prima del funerale
Il momento più disperato e forte del documentario perché si tratta di un momento privato che non avremmo mai saputo se non attraverso le parole della stessa vedova la quale ha raccontato la sua reazione nel momento dell’apertura della bara per permetterle di dare un ultimo saluto al marito. Martha racconta che, all’apertura della bara, è letteralmente esplosa dalla disperazione cercando di scappare non appena viste le condizioni del suo volto e del suo busto. L’intervento provvidenziale di Bret Hart calma la vedova aiutandola ad avvicinarsi alla salma. Col senno di poi, Martha ha ringraziato Bret: se non fosse per il suo “placcaggio” non avrebbe mai più avuto la possibilità di salutarlo e di accarezzargli i capelli un ultima volta.
5- Owen non sarà mai introdotto nella Hall Of Fame della WWE
La fame di giustizia di Martha non è stata appagata dalla battaglia legale contro la WWE ma dalla Owen Hart Foundation, l’ente di beneficenza creato con parte dell’accordo economico tra lei e Vince McMahon dopo più di un anno di battaglia nella quale la vedova si è trovata da sola contro WWF e l’intera famiglia Hart la quale, secondo il suo racconto, ha ostacolato in più modi le procedure mettendosi dalla parte di McMahon in cambio, suppone lei, di un trattamento privilegiato per il resto della famiglia. Per questo motivo la vedova e i figli concordano sul tenere le distanze dalla WWE non dando mai la possibilità di inserire Owen nella Hall Of Fame pur avendo perdonato Vince McMahon invitandolo a fare una donazione per la fondazione.
Conclusioni
Quella che ha chiuso la seconda stagione di “Dark Side Of The Ring” è stato un episodio dai sentimenti contrastanti: dalle lacrime nei momenti delle testimonianze dei presenti ai momenti di pura rabbia quando Martha ha mostrato il moschettone che avrebbe dovuto sospendere in sicurezza Owen. Notando le sue dimensioni, oggettivamente insufficienti per un uomo della stazza del canadese, si avverte la frustrazione di aver assistito ad un incidente frutto di una catena di negligenze fatali. Siamo certi che questo episodio aiuterà i fan a ricordare con assoluto piacere la carriera e la vita un uomo mai dimenticato da nessuno e che resta vivo nei cuori dei suoi fan.