Ha fatto scalpore il rilascio di TJ Perkins aka TJP dalla corte di Stamford. Cosa è andato storto con l’ex volto della nuova Cruiserweight Division?
Technical Lightning e Cruiserweight Classic
TJ Perkins arriva in WWE dopo aver calcato i ring delle più grandi federazioni al mondo come TNA, ROH, CMLL e NJPW, dove è stato allenato tra i tanti addirittura dal leggendario Antonio Inoki. La sua esperienza l’ha reso un wrestler originale, dallo stile spiccatamente tecnico, ma dalle palesi influenze Lucha Libre. La WWE se ne accorge e lo rende la star della sua neonata Cruiserweight Division, concedendogli di entrare nella storia come il primo campione, vincendo il tanto apprezzato Cruiserweight Classic. La WWE gli mette addosso un personaggio chiaramente ispirato a quelli dei videogiochi con tanto di titantron e theme song a tema, calzanti con il suo viso da teenager. La solita apertura al mercato asiatico probabilmente lo aiuta: infatti TJP rappresenta con orgoglio le Filippine. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene, ma qualcosa va storto.
Il brusco dietrofront.
TJ Perkins, nonostante gli ottimi feedback del torneo, viene messo da parte subito, preferito dall’esperto e più conosciuto Brian Kendrick. Probabilmente la WWE è stata spaventata dalla poca partecipazione del pubblico agli avvenimenti della neonata divisione, addossando le colpe alla scelta di un volto sbagliato. Invece, la situazione è diversa: i cruiser tenderanno da subito ad essere quasi sempre poco apprezzati dal pubblico. E guardando indietro probabilmente TJ Perkins è stato uno dei meno anonimi al pubblico.
Un booking senza direzione.
Il problema del suo booking è stato probabilmente quello di essere stato confusionario e travagliato. Partito da campione, infatti, sono state molte le volte in cui non è apparso on screen, anche per periodi lunghi. Non è stato l’unico che ha ricevuto un booking del genere nella divisione dei pesi leggeri, ma è anche l’unico con cui si è iniziato un progetto a cui non si è mai dato un importante seguito. TJP non vede più il titolo di 205 Live, se non come gregario di Neville, nonostante l’interessante repackaging da cool heel. Ci sarebbe qualcosa di interessante anche qui: un personaggio opportunista, poco avvezzo al lavoro ma sempre pronto ad alzare polemiche al general manager, ma neanche a dirlo, anche qui nessun seguito importante, nonostante le buone prestazioni in ring.
La croce del primo chiamato all’esame.
Neville, Cedric Alexander, Mustafa Ali e Buddy Murphy hanno dimostrato che con un booking costante è possibile rompere il muro dell’indifferenza del pubblico casual americano. A TJP non è stata data la possibilità. L’unica sua colpa è forse di essere stato il primo che si è affacciato ad un pubblico distante da quello della Full Sail University, che tanto ha apprezzato il Torneo. TJP si è ritrovato tra le mani un trofeo di un bellissimo torneo che si è rivelato una patacca dal dubbio valore.
” In anybody else’s hands, this is just a microphone, in my hands, it’s a PIPEBOMB “