Dopo il main event di Hell in a Cell sono piovute impietose critiche. Giù le mani da Seth Rollins: ecco perché sta facendo un buon regno.
Potete trovare questa Pipebomb e tutti i nostri contenuti anche sulla nostra app. SCARICALA QUI!
Seth Rollins e il suo secondo regno da face
Ho criticato il primo regno da face di Rollins e non me ne pento. Penso sia stato un totale fallimento, partendo dalla Royal Rumble, passando per il modo discutibile in cui ha vinto a WrestleMania fino alla relazione con Becky Lynch, catapultata in maniera forzata on screen. Il match che l’ha visto combattere di nuovo con Lesnar, questa volta in quel di Summerslam, è semplicemente quello che avremmo dovuto vedere a WrestleMania. E’ un ottimo match che rappresenta a perfezione l’agonia prima e la redenzione poi del face che va oltre il proprio fisico martoriato per abbattere finalmente la Bestia. L’ho interpretato come se la WWE avesse resettato il tutto riportando l’Architetto alla Road to WrestleMania, ammettendo implicitamente di averlo gestito male. Infatti, il canovaccio della rivalità è stato praticamente lo stesso, con il plus del segmento di maggiore impatto in cui Lesnar brutalizza Rollins, provocandogli l’infortunio alle costole. La rivalità con Strowman segue l’arco narrativo della precedente rivalità. Rollins riesce ad abbattere il mastodontico avversario provando tutte le sue migliori mosse e sopratutto sfruttando ogni errore dell’avversario, mostrando grande acume. In questa storyline, inoltre, il “Mostro che cammina tra gli uomini” funge da face, portando in storia un rapporto di amicizia con Rollins, garantito dai titoli di coppia vinti insieme, teso per colpa dell’alloro iridato.
La causa della discordia: Fiend
La nuova gimmick di Bray Wyatt è sicuramente il personaggio che più ha catturato la curiosità dei fan negli ultimi mesi, tanto da essere materiale da titolo subito. Fiend fa quello che deve fare: vincere ogni singolo segmento, provocando sgomento all’impavido Architetto. Per quanto i segmenti conclusi con le Mandible Claw risultino ripetuti all’eccesso, hanno un ruolo più che funzionale per riportare Rollins nella sua dimensione di sfavorito. Il tanto criticato main event di Hell in a Cell secondo me è stato assolutamente sensato, per quanto spinto all’eccesso e all’inverosimile. Fiend è qualcosa di sovrannaturale a cui non interessa il titolo, ma solo fare del male a Rollins e portare alla luce tutta l’oscurità latente del fiero avversario. Ha quindi scelto il momento migliore per farlo: fingendosi KO, illudendo il suo avversario della vittoria. Rollins ha venduto perfettamente i deliri che gli ha causato Wyatt, riuscendo a trasmettere in maniera graduale il panico per ciò che aveva di fronte. Sono convinto che molti non hanno neanche capito qual è stato lo storytelling del match, parlando di “no contest”.
Giù le mani da Seth Rollins!
Sono piovute critiche impietose contro l’Architetto, accusato addirittura di non saper fare il face e di essere anonimo. Questo solido regno da campione Universale ci consegna uno dei personaggi più caratterizzati della WWE. Rollins infatti, racconta alla perfezione tutte le difficoltà di stare al top della WWE, abbattendo gradualmente bestie e mostri provandole tutte, risultando uno stratega celebrale. I problemi si sono diventati più intricati quando di fronte si è presentata un’entità soprannaturale, che ha minato proprio al punto forte di Seth Rollins: il cervello. Se infatti i danni fisici non sono stati sufficienti ad abbattere Rollins, la paura che si è iniettata nella sua mente sembra fargli perdere il suo autocontrollo, rendendolo vulnerabile. In un mondo in cui si sono susseguiti face stereotipati, il Rollins face è unico nel suo genere perché riesce a portare insieme l’inedita fusione di due bellissime qualità: l’intelligenza e la resilienza. E a coloro che gridano alle “scelte di booking senza senso”, consiglio una migliore analisi di quanto abbiamo visto finora. Il match con Fiend è discutibile da diversi punti di vista, ma giù le mani da Seth Rollins!
” In anybody else’s hands, this is just a microphone, in my hands, it’s a PIPEBOMB “