Becky Lynch ormai ha preso le luci della ribalta diventando “The Man”, ma ad Impact c’è qualcuna che in una veste simile sta facendo meglio.
Undeniable forever
Classe 95, wrestler di terza generazione, figlia dell’ex Horseman Tully Blanchard: stiamo parlando di Tessa Blanchard. Presentatasi da heel in quel di Impact ha convinto gradualmente la dirigenza, che si è decisa a puntare forte su di lei. La gestione del suo regno da campionessa non è stata indimenticabile, ma nonostante ciò Tessa è riuscita a far emergere il suo personaggio alla grande. Tessa aveva la classica superbia di chi viene da una famiglia prestigiosa, una bella dose di arroganza e la spocchia della ragazzina che è chiamata ad emergere ad ogni costo. Impact ha ritenuto necessario far uscire dal ritiro Gail Kim per dare a Tessa quello status da intoccabile, che solo battere una leggenda ti fa avere. Nonostante io sia contrario quando una leggenda esce dal ritiro, in questo caso il tutto è stato funzionale. La contrapposizione generazionale è emersa alla perfezione, regalando anche un match discreto agli spettatori. Il post match con tanto di Tully coinvolto ha battuto la strada per un turn face che ha anche emozionato.
La consacrazione definitiva: la faida con Sami Callihan
La spocchia di Tessa si è trasformata in consapevolezza nei propri mezzi, al punto tale da non sentirsi inferiore in quanto donna agli atleti maschi. Le hanno contrapposto il wrestler più viscido e sadico di tutto il roster: Sami Callihan. A Slammiversary hanno lottato persino nel main event dando spettacolo e raccontando una storia mai proposta prima d’ora nel mainstream. Per quanto Tessa sia forte, non è al livello di Sami Callihan. I colpi di Sami facevano troppo più male di quelli di Tessa ed è proprio la Death Machine a dare la sensazione di poter chiudere quando vuole. Nonostante ciò, Tessa ha dimostrato di poter garantire spettacolo anche contro gli uomini, più The Man di così?
Becky Lynch vs Tessa Blanchard
Il ruolo di “The Man”, come è stato presentato dalla WWE, rappresenterebbe una donna badass, a cui non importano le regole e le buone maniere. Come presenza, Tessa, aiutata da quel pizzico di mascolinità, risulta secondo me più a suo agio in questo personaggio. Lo stile di lotta molto fisico e aggressivo la rendono preferibile alla rossa anche da questo punto di vista. Dal lato delle mic skills, Becky paga il suo spiccato accento irlandese che rende robotici molti dei suoi promo, a differenza della Blanchard. Sul carisma Becky è riuscita a monopolizzare l’attenzione del pubblico attorno al suo personaggio, quindi mi sento di preferirla. A consuntivo, ritengo Tessa teoricamente migliore in questo ruolo, ma c’è un’attenuante da sottolineare: la gestione. Becky paga l’esagerazione del suo personaggio, le limitazioni che il prodotto WWE impone e le avversarie non esaltanti che le sono state proposte (Lacey Evans e Ronda Rousey). Tessa ha avuto un oculato booking che l’ha valorizzata in tutto e per tutto. Per quanto le vesti siano simili, sarebbe curioso vederle a parti invertite per dare un giudizio definitivo.
Prospettive future
Dal paragrafo precedente emerge chiaramente che non mi piace la piega che sta prendendo il personaggio di Becky Lynch. Trascinata da un successo probabilmente esagerato, sembra non riuscire ad aggiungere niente rispetto alla faida che ci ha portato al main event di WrestleMania 35.
Dall’alto lato, Tessa Blanchard ormai è un asset enorme per la federazione di Toronto, che può essere anche riproposto in qualche altro match intergender. Ora però è necessario proporla gradualmente, rispettando comunque la storia giustamente narrata a Slammiversary. Il rematch con lo stesso Callihan in quel di Unbreakable con in palio una shot al titolo di Cage mi fa un po’ paura. Mandare la Blanchard contro The Machine ora significherebbe cadere nello stesso errore fatto con la gimmick del “The Man” della WWE: esagerare.
” In anybody else’s hands, this is just a microphone, in my hands, it’s a PIPEBOMB “