Sulla base di un articolo di Forbes, nota rivista di economia e finanza, analizzeremo le motivazioni per cui l’età dei fan americani che guardano il wrestling in tv è cambiata rispetto al passato.
Dati alla mano il fan di wrestling è invecchiato.
L’articolo di Forbes prende di riferimento un interessante studio condotto da Magna Global per il “Sport Business Journal”. Da questo si evince che lo spettatore americano di pro wrestling in TV sia quello più invecchiato tra gli spettatori di venticinque sport diversi, rispetto al 2000. Dal 2000 al 2006 l’età media dello spettatore di wrestling in TV è passata da 28 a 33 anni, fino ad arrivare nel 2016 ad addirittura 54 anni. Solo il 9% degli spettatori di wrestling in TV al 2016 sono nella fascia di età 2-17, contro il 31% e il 26% rispettivamente al 2000 e al 2006.
Questo risultato è sorprendente, sopratutto in relazione alla politica intrapresa dalla WWE negli ultimi anni con l’avvento della PG Era. Il prodotto offerto dalla WWE, che rappresenta la più grande fetta di pro-wrestling che viene guardato in TV, è ormai diventato un prodotto per famiglie. Sono ormai superati l’irriverenza e i riferimenti sessualmente espliciti dell’Attitude Era. Sono sempre più diffusi invece personaggi “supereroi” come John Cena e Roman Reigns, che attirano appunto il pubblico più giovane. L’effetto dell’avvento della TV-14 è praticamente opposto rispetto a quello sperato.
Il declino della TV via cavo.
La prima motivazione è di natura prettamente esogena: il declino della TV via cavo. L’analisi infatti riguarda soltanto il pubblico che guarda sport in televisione, ignorando quindi le piattaforme di streaming molto in voga negli ultimi anni. Il pubblico americano, storicamente cresciuto davanti alla televisione, ha cambiato le proprie abitudini preferendo la comodità del web. Questa è una delle motivazione per cui Smackdown e Raw, trasmessi via cavo, abbiano vissuto una riduzione degli ascolti negli ultimi anni. E’ proprio il pubblico più giovane quello interessato alle piattaforme streaming, che quindi preferirebbe tendenzialmente contenuti streaming rispetto al rimanere per tre ore davanti alla televisione guardando Raw. L’età media è aumentata perché le persone che restano legate ai contenuti televisivi sono gli adulti, non attratti quanto i più giovani dalle nuove tecnologie.
Nostalgia e incapacità di creare nuove star
La seconda motivazione è di natura endogena: Nostalgia. I fan della WWE hanno un’attrazione spasmodica e a volte incondizionata verso le star del passato. Basti pensare ancora oggi la reazione nelle arene che suscita lo svogliato Brock Lesnar, nonostante venga criticato sul web a più riprese. La Royal Rumble 2017, che annoverava la presenza di Undertaker e Goldberg, oltre che del già citato Lesnar, è molto esplicativa a riguardo. Le sottoscrizioni del WWE Network a fine PPV sono balzate a circa 1.5 milioni, attirando anche fan casual attratti dai grandi nomi del passato. Il fan giovane all’inizio degli anni 2000 è cresciuto e, assiduamente o meno, rimane legato al prodotto anche grazie ai suoi idoli del passato. La WWE non si lascia scappare la facile occasione di far abboccare al proprio amo i fan più nostalgici, contraddicendo anche la propria narrativa come fatto con il ritiro di Shawn Michaels. La terza ed ultima motivazione di natura endogena è risultato di quando detto finora: La WWE risulta incapace di creare nuove star per queste generazioni, che non sembrano attratte dai wrestler attuali, se pur talentuosi.
Prospettive future
La WWE continuerà a puntare sui vecchi wrestler del passato. Dal punto di vista aziendale è la cosa più profittevole e semplice da fare, sia per cause proprie che esterne, appena descritte. Questa generazione di wrestler è sicuramente la più talentuosa di sempre, almeno sul quadrato, basti guardare il livello generale del lottato fuori dalla WWE. Non credo a coloro che dicono che le nuove leve manchino di carisma: per me è principalmente una questione di gestione. La WWE, adagiata dalla sua posizione quasi monopolista nel mercato, non ha la necessità di avere un booking ricercato. Preferisce limitarsi a prendere i migliori wrestler del globo, relegandoli a ruoli secondari rispetto alle vecchie glorie. Anche se ha dimostrato di non avere alcun timore di offrire uno spettacolo indecente dal punto di vista lottato, proponendo l’ultra cinquantenne Undertaker, questa situazione non può durare per sempre. Arriverà il momento in cui le vecchie glorie non potranno più salire sul ring e i vecchi fan non faranno più parte della domanda di wrestling. Sarà allora che la WWE avrà l’esigenza di puntare forte sulle nuove leve. Questo momento è lontano nel tempo, ma un’azienda previdente dovrebbe anticipare il cambiamento della domanda. La speranza è che il pubblico cambi il prima possibile e preferisca la qualità alle stelle non più scintillanti…