Shad Gaspard: rivelato l’esito dell’autopsia. Sorgono novità sulle cause della morte dell’ex membro dei Cryme Time, tutto questo grazie all’esito dell’autopsia fatta sul corpo del ragazzo.
La morte di Shad Gaspard, avvenuta tragicamente il 17 maggio scorso nelle acque antistanti la marina di Venice Beach, è stata un duro colpo per il mondo del wrestling professionistico, l’atto eroico di un padre che sacrifica la propria vita per aiutare il figlio nel mare in burrasca ha colpito nel profondo i colleghi che si sono adoperati per dare concretamente una mano alla famiglia dell’ex WWE.
L’autopsia
Due giorni fa sono usciti i risultati dell’autopsia che hanno chiarito le cause della morte dell’ex tag team partner di JTG. Come riportato da Ringside News, che prende spunto da The Blast, la causa della morte del trentanovenne è dovuta ad annegamento.
Maggiori dettagli
Il Coroner della Contea di Los Angeles ha aggiunto che, nel momento in cui stavano arrivando i soccorsi, Gaspard stava nuotando in mare con altra gente e mentre i bagnini soccorrevano quest’ultime, anch’esse in balia del mare agitato, il trentanovenne è stato colpito da un’onda che lo ha fatto scomparire dalla vista dei testimoni, questi sono stati gli ultimi attimi in cui è stato visto ancora in vita.
Presenza di alcol
Sul corpo è stato fatto anche un test tossicologico che ha evidenziato piccole tracce di alcol presenti nell’organismo. Quel giorno Shad non aveva bevuto ma alcol era presente nel suo sistema, ciò può essere dovuto anche ad attività microbiotica post mortem.
Gesto eroico di un padre
Come ha voluto far notare il figlio nelle sue dichiarazioni rilasciate alla polizia, Shad Gaspard ha indirizzato i soccorsi verso il bambino sacrificando la propria vita per salvare quella del piccolo, compiendo un’ultimo gesto di estremo altruismo prima di essere portato via dalla corrente.