Nell’ultima puntata di Raw, Triple H ha acconsentito a mettere in palio la sua carriera, nel match contro Batista a Wrestlemania 35.
Inizialmente diedi un minimo di fiducia a questo feud, speranzoso di vedere uno sviluppo narrativo coinvolgente. Non è andata così. La stasi narrativa che attanaglia questa rivalità, rispecchia fedelmente il 90% di questa Road To Wrestlemania. L’assenza di una spiegazione logica riguardante l’attacco di Batista a Ric Flair, ha influito notevolmente sulla mancanza di pathos nella storia; rendendo il character di Batista simile ad un internato di un manicomio. La carriera di Triple H è in palio, vero, ma questa decisione cozza terribilmente con l’assenza dei toni epici che, invece, dovrebbero esserci. Il tutto risulta anticlimatico all’ennesima potenza, a causa della mancanza di mordente nella storia, trascinata stancamente tra interviste e classici promo. Pienamente in controtendenza con lo scioccante inizio, il quale avrebbe dovuto fare da preludio ad una aggressività spietata, quasi totalmente assente, però, nelle settimane a venire. Tutte problematiche messe, velatamente, in evidenza da Triple H nel suo promo della scorsa puntata. Tra citazioni alle Spice Girls e difficoltà nell’estrarre la lettera dalla tasca, alla fine ci becchiamo un possibile Retirement Match, così dal nulla, nell’ambiguità generale.
Chi vincerà?
Data, appunto, l’ambiguità della storyline, mi risulta complicato credere che HHH possa uscire di scena in questo modo. Da non trascurare, però, il fatto che anche Batista abbia già annunciato che, a prescindere dal risultato, questo sarà il suo ultimo match. Che la federazione possa prendere la palla al balzo, facendo congedare mezza Evolution in una volta sola? Molto difficile a mio modo di vedere. Triple H non ha mai battuto Batista in 1 vs 1 di tale importanza, altro motivo che ci fa interrogare sulla coerenza psicologica dell’animale, il quale dovrebbe essere soddisfatto. E invece, a quanto pare, la rabbia nei confronti di The Game, reo di avergli messo i bastoni tra le ruote per tutta la carriera, supera ogni ragionamento. Sì, la risoluzione di questo esatto feud l’abbiamo avuta 14 anni fa, non serve ricordarlo. Un fatto curioso tuttavia c’è in questo match: la stessa stipulazione (No holds barred) e la carriera di Hunter in palio al MetLife Stadium l’abbiamo già vista. Era a Wrestlemania 29, contro Brock Lesnar, pochi ricordano questa implicazione nel co-main event di quella edizione. Molti, al tempo, erano certi del trionfo di Triple H proprio grazie a tale stipulazione. Sensazione analoga la stiamo provando a tutt’oggi, a pochi giorni dall’evento, 6 anni dopo…