Jon Moxley racconta il suo primo match con Triple H. L’ex membro dello Shield e attuale campione AEW ha rivelato in un’intervista alcuni particolari riguardo al suo primo match contro Triple H
Dean Ambrose vs Triple H di Roadblock 2016 non sarà ricordato negli annali come una pietra miliare della disciplina. A vincere il match fu l’attuale Vicepresidente esecutivo della WWE, ma Jon Moxley, intervistato a My Mom’s Basement, ne ha ricordato con estremo piacere tutto quello che ha seguito la preparazione del loro match, a partire proprio dall’approccio che ha avuto Triple H nei suoi confronti
Il ricordo di Moxley
“Avevo avuto modo di lavorare con Triple H più occasioni precedenti, ma mai nel ring. E quindi ho preferito inizialmente restare in silenzio senza battere ciglio, e vedere cosa accadesse. Non volevo che andare da lui e chiedere cosa avremmo dovuto fare potesse sembrare una debolezza. Adesso il modo di lavorare sui match è questo, si creano dalla base; so di essere molto bravo in questo.”
“Ricordo che mi presentai molto tardi, è un modo parecchio vecchio stile di fare le cose, nessuno vuole essere il primo a dire Allora? Che cosa facciamo? Non lo so.
Dopo un po’, finalmente, è arrivato Michael Hayes a dirmi “Hunter ti sta cercando, vuole parlarti”, ed ha chiesto cosa volessi fare nel match.
Abbiamo deciso alcune cose, uno spot con il tavolo, un bel falso finale e il più delle cose è stato tutto chiamato direttamente sul ring.”
Non a caso, Triple H è anche conosciuto per essere il Cerebral Assassin del ring; i suoi match vivono di una costruzione precisa e pragmatica, parecchio improntati sulla psicologia e sempre al limite di un’intesa ferocità.
Un aneddoto, questo di Moxley, che sottolinea ancora di più quanto Triple H sia di grandi vedute nella programmazione in WWE, con NXT come suo fiore all’occhiello.
Per quanto riguarda l’ex Shield invece, l’appuntamento è per la sua difesa titolata di Fyter Fest.
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