Secondo appuntamento per Wrestle Grand Slam in MetLife Dome: questa volta il main event vede battagliarsi due vecchi amici, adesso acerrimi nemici, Shingo Takagi e EVIL, per l’ IWGP World Heavyweight Championship.
Shingo Takagi vs EVIL: il preludio al G1 Climax 31
Dopo il tag team match a 3 valevole per le cinture massime della categoria assistiamo nell’ormai consueta pausa preliminare al semi-main event al video VTR che annuncia i partecipanti al G1 Climax, edizione che quest’anno raggiungerà quota 31.
C’era da aspettarselo, vista la schedule New Japan priva di eventi prima del 18 settembre, giorno in cui il torneo avrà inizio. Ancora più attesa si è dunque riversata sull’incontro che avrebbe dunque decretato il campione entrante nel Tournament, soprattutto considerando che la NJPW ci sta man mano abituando sempre di più a momenti e vittorie shock.
L’analisi del match
Bisogna, prima di tutto, partire con delle premesse, e questa volta non sono poche. Innanzitutto il risultato: seppur come scritto nel paragrafo precedente, la percentuale di vittoria di Shingo Takagi sulla carta si presentava molto più larga rispetto ad una (seppur possibile) sorpresa in caso di conquista del titolo di EVIL.
A differenza invece il precedente main event del giorno prima che coinvolgeva un top name quale Kota Ibushi, aveva in serbo maggiori possibilità di una perdita del titolo da parte di Tanahashi.
Tralasciando però questo pallino (anche perché, ricordiamolo ancora, scontato non è sinonimo di brutto), ben più grossa è la premessa da fare su uno dei contendenti stessi, ovvero EVIL.
Entrato nel BULLET CLUB l’estate scorsa, la sua scrittura dei match è cambiata in favore del suo nuovo Character: la NJPW ci ha infatti oramai abituati ai suoi incontri ricchi di scorrettezze, interferenze e Ref Bumps.
Qualche volta ha funzionato (vedasi il match contro Hiromu Takahashi alla prima difesa del titolo mondiale ed intercontinentale di EVIL) talvolta no, come nella saga di match contro l’ex mentore Naito Tetsuya.
In questo caso ci troviamo di fronte dunque ad un incontro con poche pause, ritmi elevati nonostante i 30 minuti e un incalzamento delle tempistiche che vede fin dai primi minuti assenza di fasi di studio in favore di colpi duri e primi tentativi furtivi del King of Darkness, come il classico momento in cui un angolo viene privato della copertura.
Eppure, ci abbiamo sperato: come una grazia dal cielo arriva l’espulsione da parte di Red Shoes di Dick Togo, SHO e Yujiro Takahashi e il match ritorna ad illuminare unicamente i due contendenti… ma per poco. Prima della fine dell’incontro assistiamo a questa quasi interminabile sequenza di interferenze: arbitro a terra causa Magic Killer ed arriva prima Togo per strangolare Shingo Takagi, poi SHO che lo colpisce alla testa con la sedia, poi BUSHI ed infine Naito e Sanada.
Un casino lunghissimo che non aiuta gran che quello che doveva essere un sano match picchiaduro a cui dovrebbe aspirare EVIL per rimanere coerente al suo personaggio ma che in realtà è sostituito dai suoi recenti incontri eccessivamente lunghi, con momenti morti nonostante il tentativo di dinamismo e pochi spot memorabili.
EVIL & BULLET CLUB: esperimento fallito?
E allora, allacciandomi alla mia conclusione dell’analisi del match, sorge spontanea la domanda: ma il BC ha fatto bene alla carriera di EVIL? Teoricamente si, vista la conquista della Double Belt e l’inserimento a gamba tesa nella zona main event.
Nella pratica però, ad avviso di chi scrive, sembra il tutto essere una grande occasione sprecata, almeno fino ad ora. Ovviamente il cambiamento di Character e la sua nuova linfa vitale ha bisogno di più tempo, è solo un anno che assistiamo al nuovo EVIL e soprattutto a questo tipo di BC, ma la paura di continuare a vedere un potenziale Monster Heel dirompente con alle spalle la squadra più temuta della compagnia che ristagna in zona Tag Team senza successo o in quella main event solo come avversario di transizione è parecchia.
Shingo Takagi: Il Dragone vola via!
Ben altra è invece la situazione di Shingo Takagi: finale della New Japan CUP, faida con Ospreay e conquista del nuovo titolo massimo in casa Shin Nihon. A ciò si aggiunge la seconda difesa ed un Climax da assoluto protagonista. Il futuro della sua carriera e il ruolo all’interno della narrazione della New Japan è saldo e lo spettacolo garantito.
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