Il 2021 della WWE è stata una vera altalena, ecco una lista delle 10 cose che non sono andate come previste oppure promesse.
Ogni anno inizia con la promessa di essere migliore di quello appena concluso. Nel caso della WWE il 2021 ha visto la sua credibilità fortemente in bilico: non sono mancati i bei momenti ma sono state numerose le situazioni che hanno messo la compagnia di Stamford in cattiva luce. Tanti piccoli errori e “promesse non mantenute” che hanno fatto arrabbiare i fan. Ecco una piccola lista seconda What Culture.
WWE: le promesse non mantenute nel 2021
Iniziamo questa lista, siete pronti? Partiamo!
- La regola dei “30 giorni”
Il 2021 della WWE ha visto il proseguirsi del declino del Titolo Intercontinentale. Dopo un 2020 ricco di difese con Big E, Sami Zayn, Jeff Hardy e AJ Styles, il 2021 è stato vissuto con ben poco coinvolgimento con l’attuale campione Shinsuke Nakamura raramente utilizzato.
Dal giorno della sua conquista, avvenuta lo scorso 13 agosto, Nakamura ha difeso il titolo solo una volta ignorando la regola dei “30 giorni” che impone la difesa mensile obbligatoria pena la perdita della cintura. Se la regola fosse attiva, la WWE avrebbe reso vacante il titolo già 3 volte.
- Che fine ha fatto l’Hurt Business?
Sciolto poco prima di WrestleMania 38 tra gli insulti di fan, addetti ai lavori e protagonisti, l’Hurt Business sembrava sul viale del ritorno a fine settembre ma, a dire il vero, non è stato concretizzato a pieno rischiando di svalutare quanto di buono è stato fatto in passato. Vedremo cosa succederà nel 2022 per la stable.
- Il Money in The Bank è ancora un trampolino di lancio?
Vincere il WWE Money in The Bank è, da sempre, sinonimo di trampolino di lancio per le superstar emergenti. Lo è stato per Big E ma non per Nikki A.S.H, laureatasi Campionessa Femminile di RAW per soli 33 giorni. Scelte contestabili che non fanno bene sia alla WWE che alle superstar coinvolte, serve un miglioramento.
- L’imbattibilità di Finn Balor come “Demone”
I supereroi paranormali non funzionano più in WWE, specialmente se non hai lo stesso appeal di Roman Reigns. Bray Wyatt ha assistito alla morte di “The Fiend” davanti ai suoi stessi occhi arrivando al rilascio. Una sorte simile, non letale allo stesso modo, l’ha avuta anche Finn Balor nei panni dell’imbattibile Demone.
Imbattibile prima del match di Extreme Rules con Roman Reigns e i suoi amici potenti dell’aldilà che salvarono il Tribal Chief da una sconfitta ormai certa. La paura di assistere ad un “Fiend parte 2” è alta dopo esiti simili, speriamo non finisca allo stesso modo.
- Le ustioni permanenti di Randy Orton a inizio anno
Quanto sono belle le “malformazioni” fisiche che poi scompaiono col passare del tempo? Vi ricordate dell’assalto infiammato di Alexa Bliss verso Randy Orton a Fastlane? Ecco, la WWE aveva parlato di “permanenti lesioni facciali” nel bel visino del Legend Killer. Peccato che a WrestleMania Orton si è presentato senza il minimo segno dell’assalto. Le magie delle storyline.
- L’assenza di “Extreme” di Extreme Rules
Una volta il termine “Extreme” significava adrenalina, sangue, oggetti e suspence. Oggi? Niente di tutto ciò. Complice i paletti della TV-PG, la WWE ha ridotto il contenuto estremo all’osso però lasciando in calendario quella che si definisce “la notte più estrema dell’anno” ossia Extreme Rules.
Bisogna dire che lo show di quest’anno ha avuto ben poco di estremo con un solo Extreme Match nella card, incrociamo le dita per i l 2022.
- Hell in a Cell è un PPV ancora utile?
La WWE potrebbe avere l’occasione di creare una seconda serata “estrema” con Hell in a Cell, il PPV che dovrebbe coinvolgere, per l’unica volta all’anno, la storica cella infernale. Forse a Stamford si sono scordati di questo particolare, dato che la gabbia è stata largamente utilizzata durante l’anno tranne proprio quando serviva.
Solo due gli incontri nel PPV si sono disputati nella gabbia infernale mentre altri due sono andati in scena: uno due giorni prima a SmackDown (Roman Reigns vs Rey Mysterio) e l’altro il giorno dopo il PPV a RAW (Lashley vs Woods). I misteri della WWE
- Il mistero del Brand Split
A proposito di misteri… Ogni anno la WWE costruisce il periodo di ottobre in maniera colossale grazie al Draft che, si spera, scombina i piani della compagnia per i successivi 365 giorni. Il problema non è il Draft in sé ma le conseguenze.
Quest’anno il Draft è avvenuto alle porte di Survivor Series creando un fiume di incoerenza senza pari. Per non parlare del fatto che le star principali possono apparire in tutti gli show bruciando il concetto di esclusiva. Cos’altro succederà nel 2022?
- WrestleMania è ancora lo show dell’anno?
Mai come negli ultimi anni la WWE ha abusato del termine “lo show più importante di WrestleMania”. Ci hanno provato in più episodi con eventi ricchi di fuochi d’artificio e scenari da sogno.
Però quest’anno c’è stata l’eccezione, Crown Jewel. Con un quarto delle ore di show rispetto allo Showcase Of The Immortals, Crown Jewel può dire di aver messo in difficoltà lo show principale WWE grazie ad una card di altissimo livello e impegno massimo di tutti i protagonisti arrivando, appunto, a “sminuire” l’appeal di WrestleMania. Servirà The Rock per ristabilire le cose al proprio posto?
- Triple H e NXT, fine del sogno
Non dev’essere stato bello per Triple H vedere la sua creatura dissolversi sui colpi di Vince McMahon e Bruce Prichard i quali hanno modificato nel profondo lo show (una volta) giallo nero, abbiamo sempre detto che NXT fosse la creatura di Triple H. Oggi abbiamo più di un dubbio. È forse questa la promessa più grave non mantenuta dalla WWE considerando l’elevato supporto che il vecchio format aveva dai fan.
Avete altre promesse da citare? Scrivetecele nei commenti!