Brett Lauderdale ha difeso la GCW dopo le accuse ricevute dalla federazione in seguito alla morte di Sabu. Ecco le sue parole!
Come purtroppo vi abbiamo raccontato sulle colonne del nostro sito, il leggendario Sabu è scomparso qualche giorno fa all’età di 60 anni.
Lo scorso mese, in piena WrestleMania 41 Week, aveva lottato il suo ultimo incontro affrontando Joey Janela durante GCW Joey Janela’s Spring Break 9. La sfida è stata davvero molto violenta, con sedie, tavoli e fino spinato che hanno caratterizzato l’ultima contesa in carriera per Sabu.
Le parole di Brett Lauderdale dopo la morte di Sabu
Brett Lauderdale è personalmente intervenuto sui social per smorzare alcune voci che sono circolate nella giornata di oggi.
Qualche ora fa vi abbiamo riportato le parole di Joey Janela, che ha raccontato come Sabu ha vissuto il suo ultimo match. La Hardcore Legend non riusciva a camminare poco prima della contesa, ed ha dovuto prendere una sostanza come il kratom per riuscire a esibirsi. Molti fan si sono lamentati sui social per come la Game Changer Wrestling ha gestito la questione, affermando come la federazione sia in parte responsabile della morte di Sabu.
Ecco la risposta del presidente GCW Brett Lauderdale:
“Di norma, cerco di non rispondere a ogni affermazione fatta sui social media, ma a volte sento il bisogno di intervenire e fare chiarezza. Quando ho ricevuto la notizia della scomparsa di Sabu domenica, ero devastato. Conoscevo Sabu personalmente da quasi 20 anni e sono stato in contatto costante con lui negli ultimi 2 anni.
Eravamo amici, mi importava di lui e provavo profondo rispetto per lui. Nei mesi precedenti l’incontro, gli ho ripetutamente detto quanto credessi in lui e quanto fossi entusiasta che finalmente venisse celebrato come meritava. Era sia nervoso che emozionato, ma determinato a regalare ai fan un’ultima performance estrema da ricordare.
Qualsiasi voce secondo cui io, “GCW” o Joey Janela lo avremmo “costretto” a fare questo incontro, gli avremmo fornito sostanze o in qualche modo causato la sua morte è falsa e offensiva. È sconfortante vedere persone così pronte a giudicare senza conoscere i fatti.
Non metterei mai consapevolmente sul ring qualcuno che credo sia un pericolo per se stesso o per gli altri , e il mio curriculum lo dimostra. Ho cancellato incontri, a volte letteralmente pochi istanti prima dell’inizio, e lo rifarei se necessario. Ho parlato con Sabu poco prima del match, ed era lo stesso Sabu che avevo incontrato negli anni passati, quando partecipavo ai suoi incontri come arbitro e poi come promoter. Era lo stesso Sabu che ho incontrato il giorno successivo al WrestleCon, e lo stesso Sabu che ha partecipato a più podcast e convention nelle settimane successive” ha affemrato Brett Lauderdale, scagionado la sua federazione da ogni accusa.
“La verità è che Sabu ha vissuto una vita dura sia dentro che fuori dal ring. Era impavido e spericolato… qualità che lo hanno reso amato da milioni e allo stesso tempo ci hanno fatto preoccupare per lui. Decenni di wrestling hardcore hanno lasciato il segno e, per quanto vogliamo credere il contrario, nessuno è immortale. Mentre SABU vivrà per sempre, Terry Brunk no e purtroppo il suo tempo è giunto. È triste, e i miei pensieri vanno ai suoi amici e alla sua famiglia, e mi unisco a loro nel piangere la sua perdita.
Mi sento fortunato e benedetto per averlo conosciuto e sono orgoglioso di aver avuto l’opportunità di ospitare il suo ultimo incontro. Sabu era una leggenda e il suo impatto nel nostro mondo è stato immenso. Non sarà mai dimenticato.”
Sabu was my friend, and I was devastated to learn of his passing…
Please read: pic.twitter.com/yNJUxJJJgu
— brett lauderdale (@Lauderdale11) May 13, 2025

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