Coronavirus: arene chiuse fino a settembre. Le previsioni di Trump creano molti problemi anche alla WWE.
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Nel pomeriggio di ieri si è tenuta una video conferenza presieduta dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e checomprendeva tutti i presidenti delle principali federazioni sportive negli USA, inclusa la WWE rappresentata, per l’occasione, proprio da Vince McMahon in persona. Questa riunione è servita per aggiornare i presidenti della situazione legata al Coronavirus e alle possibili conseguenze di tale emergenza.
Le parole di Trump
Durante la conferenza Trump ha spiegato la situazione definendola “molto difficile” e che ritiene che il momento ideale per riaprire le arene di tutto il paese, salvo complicazioni, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Si tratta ancora di una ipotesi remota in quanto le componenti sanitarie USA non hanno ancora una stima certa di quanto e come il virus si possa ancora espandere:
Trump ha commentato con elevato ottimismo a fine conferenza a ESPN:
Vogliono tornare attivi. Devono tornare attivi, così non va bene. I loro sport non funzionano così, l’intera nazione non funziona così. Dobbiamo riaprire il nostro paese il prima possibile
Le conseguenze per la WWE
Questa opzione è una grossa gatta da pelare per le federazioni sempre attive come la WWE la quale sarà costretta a cambiare i piani di tutta l’estate, inclusa l’edizione 2020 di SummerSlam prevista a Boston per il prossimo 23 agosto. 5 mesi sono davvero tanti: la compagnia di Stamford dovrà decidere molto rapidamente come programmare il futuro. Al momento il futuro della compagnia per il post-WrestleMania è incerto: la chiusura del Performance Center, fissata per il 9 aprile, potrebbe essere posticipata e potrebbe costringere la WWE a sospendere tutte le sue attività. Una forte mazzata per le economie della compagnia dei McMahon.
La buona notizia resta, tuttavia, la vicinanza del governo centrale.
Vedremo come si svilupperà questa difficile situazione.