Una lottatrice partecipante allo #SpeakingOut Movement sta chiedendo aiuto per coprire le spese legali nei suoi confronti. La sua storia e i risultati della raccolta fondi.
A distanza di mesi, i casi legati allo #SpeakingOut Movement continuano a influenzare le vite di vittime e carnefici. Numerose carriere sono state segnate in maniera indelebili, altre sono ancora sotto i riflettori come quella di Mariah May, 22enne lottatrice indipendente inglese la quale sta combattendo una dura battaglia legale per difendersi dalla denuncia per calunnie. Le spese sono enormi per la May, da qui la decisione di aprire una raccolta fondi su GoFundMe.
La storia per lo #SpeakingOut Movement
Nella sera del 18 giugno scorso, Mariah May ha raccontato su Twitter la sua esperienza raccontando di aver ricevuto violenze psicologiche e bullismo dal suo allenatore dell’epoca, l’assistente GM di NXT UK Sid Scala, arrivando, sempre secondo la sua testimonianza, ad avere vari problemi di natura psicologica. La sua storia è stata subito replicata dall’accusatore che ha portato la May in tribunale. Lo scopo, sempre secondo la lottatrice, è quello di eliminare i post con accusa e il nome dell’accusatore.
La raccolta fondi
Le spese, secondo a quanto detto dalla lottatrice, ammontano a circa 10.000 sterline. Una cifra immensa per una performer che non si esibisce da mesi causa COVID-19. Da lì la decisione di provare con una raccolta fondi per coprire le spese legali. Al momento della scrittura dell’articolo l’appello della lottatrice ha toccato i cuori di tanti fan raggruppando più di 2.500 sterline. Una buona cifra ma, purtroppo per lei, ancora insufficienti.
Lo #SpeakingOut Movement ha creato una forte spaccatura all’interno del mondo del wrestling, molte storie sono lontane dalla soluzione. Restate connessi su The Shield Of Wrestling per tutti gli aggiornamenti.