The Rock condivide un emozionante video del funerale di Rocky Johnson. Dwayne “The Rock” Johnson ha condiviso su Instagram un video dell’eulogia dedicata a suo padre, morto il 15 Gennaio scorso.
Ora è possibile acquistare la prima rivista dedicata al wrestling italiano. CLICCA QUI!
Il 15 Gennaio di quest’anno, è morto Rocky Johnson, famoso wrestler degli anni ’70 e ’80, nonché padre di Dwayne “The Rock” Johnson. Quest’ultimo ha condiviso su Instagram un emozionante video del discorso da lui fatto durante il funerale di suo padre.
Ecco alcuni passaggi molto importanti.
Cavolo, vorrei avere… vorrei avere un’altra opportunità per dirti addio… per dirti che ti voglio bene, per dirti grazie, ma ho la sensazione che lui stia guardando. Lui sta ascoltando.
Ero per strada verso il lavoro, quel giorno, il 15 Gennaio, e stavo per arrivare e dovevamo girare quel giorno ed era proprio il primo giorno di produzione […] c’è qualcosa che non va con tuo padre.
Lauren era con i nostri bambini, era con mia madre e disse: “Guarda, non posso proprio parlare… Penso che dovresti chiamare Cora”, quindi, ovviamente, ho chiamato Cora.
Ero letteralmente appena arrivato e vedevo l’intero gruppo, centinaia di ragazzi e di ragazze che gironzolavano lì, portavano l’occorrente e mi salutavano e io li stavo ricambiando ed è diventato tutto molto annebbiato e sembrava come se fosse tutto un sogno.
Come quando hai quei momenti in cui provi a scuoterti e pensi: “No, non è un sogno… Mio padre se n’è andato.”
In quel momento, ho pensato solo: “Beh, cosa devo fare? Qual è la prossima cosa che devo fare?”
E sento una voce dire: “Beh, hey, lo show deve andare avanti” e quello era mio padre. Era il mio vecchio che mi aveva detto questo.
L’altro lato che volevo mostrare, che pensavo fosse importante da dire è che, quando qualcuno è un pioniere, che significa che hanno davvero l’abilità di cambiare il comportamento, il comportamento del pubblico, il comportamento delle persone […] E per mio padre, quando entrò nel business a metà degli anni ’60 e per la fine degli anni ’60 e per tutti gli anni ’70 ti trovi negli Stati Uniti, dove la tensione e la divisione razziale era molto forte e negli anni ’60 e ’70 hai un uomo nero che entra e trova un pubblico tutto bianco e tutte queste piccole cittadine nelle quali poi sarei andato anche io a combattere — ma, a quel tempo, lui cambiò il comportamento del pubblico e riuscì a far sì che tifassero questo uomo nero.
E non quando lottava contro altri uomini neri, perché, di solito, era l’unico uomo nero del territorio, lui lottava contro altri wrestler bianchi. Ho pensato che fosse davvero unico, che fosse davvero potente e che fosse una cosa da dire. Ed è quello che quest’uomo fece.
Quando pensi al nome di mio padre, pensi: “Lavoro duro”.
Pensi a: “Colui che rompe le barriere”, pensi a colui che era il più grande lavoratore del circuito, sempre ad allenarsi. Mi insegnò come allenarmi ad un’età molto giovane […] Duro lavoro, disciplina — queste sono quelle cose che sono sinonime del nome di mio padre.
Quello che è fantastico per me adesso, dopo un giorno come quello di oggi, dopo che siamo venuti qui e abbiamo mostrato il nostro rispetto e il nostro amore, è che lui si sente galvanizzato, è responsabile del galvanizzare famiglie, adesso. Perché, attraverso processi come questo, noi abbiamo perso i nostri amati, ma abbiamo garantito che, quando usciamo da questa stanza, ci stringeremo un po’ più forte, ci abbracceremo un po’ di più, ci baceremo e ci diremo: “Ti voglio bene” e saremo un po’ più presenti.
Spero che la tua anima riposi in pace.