Dopo una lunga attesa, Lars Sullivan, non ha ancora effettuato il suo debutto nel main roster, sparendo anche da NXT.
Sono ormai 3 i mesi passati dall’ultima “vignette” mandata in onda dalla WWE, riguardante Lars Sullivan. Tanti i dubbi e tante le polemiche sul perchè del mancato debutto dell’incarnazione di Azog il profanatore. Fonti interne, affermano che il brusco stop sia dovuto a dei problemi d’ansia, che avrebbero portato Lars a dei veri e propri attacchi di panico. Uso il condizionale, visto che questa versione è stata messa, quanto meno, in forte dubbio da altre voci di corridoio. La più altisonante riguarda la possibilità di aver finto i già citati problemi di salute, col fine di evitare il rigido Wellness Program della federazione. Ciò apre le porte a diversi rumor, tra cui i più maliziosi raffigurano Sullivan come un codardo dopato, ma voglio credere che non sia questo il caso. Spesso all’interno di integratori o farmaci assunti dai wrestler, si possono trovare sostanze bandite dal programma WWE. Questo non implica necessariamente la volontà del wrestler di evadere la dottrina anti-doping. Ma potrebbe essere una valida ragione per cui The Freak abbia accusato questi disturbi d’ansia. Mi sento di escludere quasi totalmente che possano essere dovuti alla quantità di pubblico davanti a cui esibirsi, visto che un normale Takeover, conta più persone di una puntata settimanale di Raw o SD.
Che fine farà Lars Sullivan?
Nella permanente ombra di dubbio in cui siamo avvolti, non ci rimane che speculare su quello che può essere il suo futuro. Si dice che i piani originali, prevedevano un attacco da parte di Lars ai danni di John Cena, che avrebbe portato allo scontro a Wrestlemania. Non uno script indifferente, sintomo che la compagnia ha effettivamente grandi aspettative nei confronti di Sullivan. Altro motivo per cui, nonostante i 3 mesi di buio, non si sia ancora preso alcun provvedimento drastico. Difficile pensare, tuttavia, che dopo un ipotetico debutto, la WWE possa avere gli stessi, ambiziosi, progetti per il big man. Da tenere in conto, appunto, che il buon Lars non sia esattamente un innovatore del ring. Rappresenta il generico powerhouse con look intimidatorio, di cui la WWE vanta una collezione inestimabile. Dunque non credo che i dirigenti di Stanford di strapperebbero i capelli, se la questione non dovesse andare a buon fine. Un giallo difficile da districare, specialmente se analizzato nel dettaglio. Improbabile pensare che Lars possa aver rinunciato ad una tale opportunità per sua volontà, ma, senza entrare troppo nel personale, rimando la soluzione del caso a delle indagini future.