Dal Marzo del 2014, Mara Romero Borella si è distinta nelle MMA, prima italiane e poi americane. L’atleta prima di intraprendere questa avventura ha ricevuto diversi riconoscimenti all’interno delle arti marziali.
Mara insegnava judo ai bambini essendone cintura nera. Ma non era finita lì, lei era pure cintura blu di jiu-jitsu e nera anche di kickboxing. Borella dal 7 Marzo 2017 è parte integrante della Ultimate Fighting Championship dove ha debuttato in quel di UFC 216 sconfiggendo la brasiliana Kalindra Faria. In UFC detiene adesso uno score di 2-1 mentre nelle MMA in generale ha un 12-5.
Nella giornata di martedì durante Over The Top Rope noi di The Shield Of Wrestling abbiamo avuto modo di confrontarci con la lottatrice italiana. Abbiamo, dunque, potuto fare qualche domanda delle quali alcune sono state fatte proprio da voi.
Intervista a Mara Romero Borella | le risposte
Parliamo della tua routine: come si organizza la settimana una lottatrice?
“Nel mio sport ci sono sempre due fasi, quella fuori e dentro al match. I miei allenamenti cambiano sempre ma possono essere di lotta libera, può essere Tecnica delle MMA o Muay Thai, di solito gli allenamenti sono di un ora e mezzo, riposando nella domenica. Fuori camp invece facciamo le così chiamate ‘classi’ per ogni professione per migliorare la tecnica su ognuna di esse”
Hai qualcosa da dirci riguardo allo sviluppo in Italia delle arti marziali miste?
“Sicuramente rispetto a prima in tutti i settori sta prendendo campo lentamente ma sta crescendo. Sarebbe bello vederlo trasmesso su la maggior parte delle televisioni italiane, che le limitano trasmettendo solo la UFC e la Bellator. Sarebbe bello vedere un canale in TV dove tu puoi accendere per vedere tutti gli eventi svoltosi nel mondo e sarebbe bello vederlo dedicato solo alle arti marziali miste”
Il 10 Marzo terrai uno stage riguardo alla psicologia dello sport insieme ai figli di Eracle, di che si tratta?
“Sarò a Genova, per fare una parte di stage tecnico ed una prettamente di psicologia sportiva la quale è molto importante. Io ho un mental coach che mi segue nei camp che mi aiuta, e quindi è importante avere un maestro anche mentale ed è proprio questo che voglio far capire ai partecipanti dello stage”
Alex Dandi ha recentemente giudicato alcuni fighter spettacolari mentre alcuni, noiosi. Esistono veramente atleti noiosi o spettacolari?
“Sì e no. I match noiosi ci sono, quelli incentrati totalmente sulla tecnica. Se qualcuno lavora più in questo campo lasciando da parte la pazzia scade magari in match noiosi mentre qualcuno che esagera è spettacolare. Conta la situazione, se uno si trova a combattere per la cintura magari si può allenare per finire in un match ‘noioso’ mentre in scenari minori si può lasciare un po’ più spazio all’esagerazione.”
Con Mara Romero Borello abbiamo parlato anche di molto altro, da CM Punk a Conor McGregor al confronto tra le arti marziali e il wrestling, per sentire tutta l’intervista schiacciate qui!