Solo confusione per Bray Wyatt: “Dopo settimane di assenza, The Fiend torna questo venerdì a SmackDown” Questa è la notizia che abbiamo ascoltato durante Monday Night RAW e che personalmente non ho trovato così tanto rilevante
So che per molti lettori la mia può essere vista come un’esagerazione e capisco il vostro pensiero dato che la WWE, effettivamente, pare puntare sulla figura di The Fiend e dunque una sua apparizione significa, quanto meno, una nuova Storyline per la zona Main Event di SmackDown. Ora però, per chi non riuscisse a capire la mia totale apatia alla notizia, chiedo di fermarsi un attimo ed iniziare a fare mente locale.
Il circolo della confusione
La WWE punta ancora su questo The Fiend o per l’ennesima volta sta cercando di sparare le ultime cartucce di un personaggio snaturato e rovinato? È sempre la stessa storia, sempre uguale e molti di noi, ci cadono perché trasportati da un sussulto iniziale dato dall’idea che diventa realtà e che pare veramente buona ma che poi nel giro di pochi mesi diventa tutt’altro rispetto a ciò che sembrava o che si ipotizzava, finendo per trasformarsi o in una banale macchietta o in una parodia di sé stessa.
Sempre la stessa storia
Non ritengo Bray Wyatt un wrestler con capacità particolari però indubbiamente la sua mente è una delle più importanti per la WWE e le sue idee sembrano saper stuzzicare ogni volta la mente ed il cuore dei fan, peccato che il giocattolo si rompa ogni volta sul più bello. Si potrebbe partire dall’ultimo capitolo della storia di Bray Wyatt con la WWE e riflettere sulla figura di The Fiend, un personaggio soprannaturale, capace di spezzare le menti più forti e di sopraffare chiunque, finito poi a contraddirsi da solo senza capire più quale fosse la sua posizione nel roster. Questo personaggio portato in scena da Wyatt stava avendo una caratterizzazione interessante, trascinata dai vari rumors, credo che la WWE stesse anche accarezzando l’idea di dare un senso figurato ai guanti con le scritte “Hurt” e “Heal”, che secondo le varie voci avrebbero avuto la capacità di far turnare heel o face i wrestler agendo direttamente sulla loro psiche e la loro moralità, ma poi? Poi nulla perché la federazione dei McMahon ha fatto la classica gita infernale in Arabia, ha dovuto contrapporre Goldberg a The Fiend e di colpo il demone è diventato disinteressato alla cintura che fino a poco prima aveva bramato e conquistato. Ironia della sorte, la sua controparte, Bray Wyatt ha cercato di riprendere il titolo dalle mani di Braun Strowman subito dopo WrestleMania.
Questa riflessione per dirvi cosa?
A dir la verità niente che già non sia sotto gli occhi di tutti, ovvero che Bray Wyatt è un personaggio confusionario e contraddittorio che si alimenta di scelte sbagliate. Abbiamo visto la stessa storia con l’Eater Of Worlds e la Wyatt Family, stroncata alla prima WrestleMania da John Cena, il tutto si è ripetuto con il match discutibile contro The Undertaker per poi finire il giro con lo stint psichedelico al fianco di Matt Hardy, che se aveva un senso inizialmente lo ha poi perso nemmeno 2 settimane dopo ed infine la Sister Abigail sempre invocata e mai sfruttata. La conclusione è semplice quanto netta, non c’è ancora spazio per un personaggio troppo complesso da strutturare in WWE e Bray Wyatt è solo l’ennesimo esempio