Nell’ultima puntata di Smackdown Live, Kofi Kingston, nonostante un’eroica prestazione, non è riuscito a vincere il gauntlet match.
C’era una volta Kofi Kingston, un midcarder che tra un pancake e un titolo di coppia, ogni tanto, non disdegnava un job al Jinder Mahal di turno. Cosa è cambiato al 20/03/19? Solo una cosa, l’aspetto mentale. E ci sta, posso benissimo credere che una motivazione maggiore nell’animo di Kofi, lo possa portare a traguardi più grandi. Ma quello che abbiamo visto nell’ultimo episodio di SD rasenta la fantasia. Specialmente se unito all’altro gauntlet match, andato in scena prima di Elimination Chamber (molto creativo WWE). Un buon midcarder, presentato come underdog, ha letteralmente ridicolizzato l’intero uppercard heel e un team di punta dello show blu. Questa disciplina basa le sue fondamenta sulla parola “verosimile”. Nel momento in cui il termometro si alza o si abbassa troppo, si incorre in un problema. Nulla che scalfisca l’entusiasmo di vedere una storia ricca di adrenalina, come mostratoci dal pubblico di Indianapolis. Ma certamente uno schiaffo all’intelligenza dei fan di tutto il mondo. Tecnicamente non abbiamo ancora un match per il titolo WWE a Wrestlemania. Ma sappiamo tutti che in un modo o nell’altro, lo scontro tra Kofi e Bryan avverrà. Ora, perchè dovrei pensare che Bryan possa battere Kofi in un 1 vs 1, quando nemmeno gli Avengers ci sono riusciti?
Come avrei bookato
La frustrazione deriva dal fatto che la storyline aveva anche buone potenzialità. Seppure avrei fatto a meno dell’intervento di Vince, quest’ultimo aveva comunque un barlume di senso, al contrario del feud femminile. Poichè c’è una matrice di verità nella storia che ci stanno raccontando. Il problema risiede tutto nell’overpush di Kingston. Se l’idea sviluppata durante la puntata era che lo spogliatoio fosse tutto dalla parte di Kofi, perchè non sfruttare a pieno questo sbocco? AJ Styles e Rey Mysterio intervengono entrambi per distrarre i loro rivali di Wrestlemania, favorendo la vittoria di Kofi. Magicamente, non vengono più trascurati 2 match del prossimo PPV, gli heel matengono una dignità e il personaggio di Kofi conserva quell’equilibrio che rispetta il verosimile. Tutto questo, accettando comunque la solita amnesia di creatività che affligge da tempo immemore i writers WWE. La quale ha portato per l’ennesima volta a proporre lo schema del gauntlet match, a dir poco abusato nell’ultimo anno. Tutto purtroppo, rientra nella solita politica “massimo risultato con il minimo sforzo” , per cui però, non si può biasimare la WWE, bensì il consenso ostinato e poco ragionato dei fan della federazione, che come sempre si accontentano di un 60, piuttosto che aspirare al 100. Buona “Wrestlemania”.