Puroresu e Olimpiadi possono sostenersi? Nonostante il posticipo forzato, l’hype per i prossimi Giochi Olimpici non svanisce. Può, tuttavia, il wrestling giapponese rendere ancora più unica quest’atmosfera?
Le ormai posticipate Olimpiadi di Tokyo sarebbero risultate come uno degli argomenti principali di quest’estate, se non addirittura il più importante. Questo perché Tokyo 2020 è forse destinato ad essere una delle edizioni più ricordate nella storia dei Giochi Olimpici.
Il paese che ospiterà quest’edizione gode anche dell’importanza di uno pseudo-settore nel mondo dello sport, al quale noi siamo molto cari: il pro-wrestling.
Noto in Giappone come puroresu, il wrestling giapponese è noto per essere lo stile che, nella storia della disciplina, si è addentrato maggiormente nel suo fattore sportivo.
Il fine di questo articolo è quello di gettare le basi su una domanda, un’ipotesi, oppure volendo anche di un sogno: può il wrestling giapponese essere uno degli accompagnatori principali di queste Olimpiadi? Se sì, in che modo?
Un evento Supercard senza precedenti?
Nella sua longeva storia, il pro-wrestling ha visto lo svolgimento di molti eventi “Supercard” sorti da collaborazioni di varie promotion, sia occasionali che non.
Il recente meeting del governo giapponese con i rappresentanti di sette federazioni di puroresu e le parole di Kazuchika Okada a inizio anno, sul voler affrontare atleti AJPW e NOAH, spingono su un’ipotesi dalle apparenze forse anche ingombranti e superficiali.
Sarebbe giusto o sbagliato organizzare una cosa del genere, in più in periodo di Olimpiadi?
Le considerazioni dello staff
“Mi pare difficile. Le parole di Okada, secondo me, portavano a un qualcosa di esterno al G1 Climax o, magari, a un grande evento da organizzare più avanti, ma niente che combaci con eventi sportivi.”
– Manuel Ish
“Il puroresu, sebbene sia uno pseudo-sport, è uno dei più seguiti in Giappone. Nonostante il suo incrocio con il fattore intrattenimento del wrestling americano, gode di un’importante evoluzione dal punto di vista stilistico e tecnico. Ricordiamo inoltre che uno dei precursori del wrestling è la lotta libera, che è anche una disciplina olimpica.”
– Michael Lelli
“Bello, ma complicato da realizzare. L’organizzazione di un evento di tale grandezza risulterebbe difficile. Tuttavia, se fatto a cavallo delle Olimpiadi, in modo tale che possa collegarsi ed esse, ci potrebbe stare. Basta che non abbia una struttura simile al G1 Climax.”
– Yuri Martinelli
“Sarebbe bellissimo per un paio di ragioni.
Innanzitutto per il wrestling femminile sarebbe un’ottima occasione per mettersi in mostra su palcoscenici più grandi, anche perché è sconosciuto (se facciamo eccezione di una o due promotion).
Sarebbe bello anche per il wrestling maschile, se pensiamo a ipotetici tornei in cui atleti semi-sconosciuti si possano mettere in mostra.
Tuttavia c’è un contro: i vincitori risulterebbero comunque rappresentativi e ciò potrebbe causare conflitti tra le diverse federazioni che vorrebbero un loro lottatore come vincitore.”
– Andrea Ruggini
“Secondo me è possibile. Ne abbiamo anche parlato a What’s Next: la possibilità che la NJPW inviti atleti della NOAH e della AJPW in un G1 speciale in pieno stile crossover che si possa svolgere prima o dopo le Olimpiadi.
Nonostante il wrestling non sia uno sport vero e proprio, ci sono persone del calibro di Kazuchika Okada che sono riconosciuti in Giappone come veri e propri atleti di primo grado.”
– Lorenzo Spagnoli
“Al massimo possono proporre delle cose piccole solo con promotion importanti, ma non tutte in una. Può anche darsi che inseriranno a caso la Dragon Gate, la BJPW, la Wrestle-1, anche se questa cosa rientra più nel caso di NJPW, AJPW e NOAH.”
– Alessandro Leone
“E’ probabile che le federazioni nipponiche capitalizzino su un’occasione che difficilmente si ripeterà nuovamente nell’arco di pochi anni, creando un mega-evento a cui prenderanno parte tutte le sigle più importanti del wrestling giapponese.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la mentalità giapponese, spesso applicata in tutto il resto del mondo, è spesso incentrata nel non creare eventi di questo genere per paura di ‘donare’ pubblico ai propri rivali.
In caso contrario, è altresì vero che saranno le realtà minori ad avere uno slancio più grande rispetto a quello delle major.
Difficile dire cosa accadrà dato che anche il mondo della politica potrebbe inserirsi sollecitando un evento che possa dare lustro ed immagine al paese.”
– Michael Formica
Considerazioni esterne
“Premettendo che seguo molto raramente il puroresu, trovo che sia un’idea molto interessante. Sarebbe bello vedere la disciplina equiparata allo sport vero e proprio per un certo senso, considerato anche che quello giapponese è il wrestling che si più avvicina ad uno sport agonistico.
Sarebbe molto caratteristico un evento con tanto di cerimonia di presentazione tra tutte le promotion, che sfilano anche con la torcia.
Non vedo nulla di difficile nella realizzazione, ma devono fare qualcosa in grande perché ciò avvenga”
– Pasquale Rosario Iazzetta, ex TSOW
“La cosa più giusta da fare sarebbe un crossover con pochi match e non uno dalle grandi proporzioni.
Se parliamo di inserirlo all’interno delle Olimpiadi, si potrebbe fare ma giusto per creare qualcosa di interessante, di originale e di nuovo. Uno svago da inserire magari per aprire le gare delle discipline di lotta.”
– Antonio Sannino, commentatore di BWU e di Carny Talk per TSOW
“Penso sia possibile farlo, se non fosse all’interno delle Olimpiadi. Magari come una cosa di accompagnamento e di intrattenimento.”
– Francesco “Akira” Begnini, atleta AJPW