Wrestling in stile shoot con superstar WWE. Andiamo a scoprire cos’è successo al GCW Josh Barnett’s Bloodsport XI.
Domenica 28 luglio a Brooklyn, New York, si è svolta l’undicesima edizione del GCW Josh Barnett’s Bloodsport, evento della Game Changer Wrestling organizzato dall’ex fighter UFC Josh Barnett.
La storia sportiva di Barnett è segnata da esperienze in diverse discipline legate alle arti marziali miste, e questo desiderio di ibridazione delle MMA con il pro-wrestling prende vita durante questi eventi.
Che cos’è il Bloodsport
Per chi non lo avesse mai visto, il Bloodsport è una card di incontri di pro-wrestling in stile shoot che si svolgono su un ring senza corde e con regole particolari.
Gli incontri si vincono infatti solamente per KO o sottomissione e sono vietati colpi bassi, dita negli occhi e tiramento di capelli.
Insomma, si tratta di uno stile di pro-wrestling estremamente realistico che, presentato dalla GCW 2 o 3 volte l’anno, appare come un qualcosa di originale rispetto agli incontri eccessivamente coreografati che siamo abituati a vedere ormai ovunque.
Anche atleti WWE a Bloodsport XI
Il particolare stile proposto durante gli eventi del Bloodsport ha attirato diversi atleti WWE che, grazie alla partnership tra quest’ultima e la GCW ed i buoni rapporti che Barnett ha costruito negli anni con molti wrestler con un passato negli sport da combattimento (molti dei quali si sono allenati proprio con lui), hanno iniziato a partecipare come lottatori a questo tipo di show.
Erano 4 i wrestler WWE che hanno partecipato a Bloodsport XI: i debuttanti Creed Brothers, Julius e Brutus, qui impegnati in match singoli, la star di NXT Charlie Dempsey e la “Queen of Spades” Shayna Baszler, entrambi invece di ritorno sul ring del Bloodsport dopo una prima partecipazione durante il weekend di WrestleMania.
Vediamo quindi nel dettaglio com’è stata l’esperienza delle superstar WWE a Bloodsport XI.
GCW Josh Barnett’s Bloodsport XI: la recensione dell’evento
Come da tradizione, l’evento inizia con la presentazione degli atleti: uno per uno, i wrestler che parteciperanno a Bloodsport XI salgono sul ring, disponendosi uno dietro l’altro e di fianco al rispettivo avversario.
Al termine di questa fase, Shayna Baszler (che sarà protagonista del main event) prende il microfono per dire che «è così che il pro-wrestling dovrebbe essere, questo è Josh Barnett’s Bloodsport».
Caricati a dovere dalle parole della lottatrice WWE, ci prepariamo per il primo match.
Heddi Karaoui vs “The Mecca” Brian Johnson
Bloodsport XI si apre con un incontro tra il veterano di questo tipo di eventi, Heddi Karaoui, ed il debuttante Brian Johnson, heel della zona di New York che infatti si becca tutto l’odio del pubblico di casa sua.
Il match termina in pochi minuti (uno degli aspetti positivi del tipo di wrestling proposto al Bloodsport) con Karaoui che, di fatto, umilia Johnson: lo chiude in diversi tipi di sottomissione con facilità, per poi finalizzare con una presa che blocca mani e piedi di “The Mecca”.
Dopo l’incontro, Johnson resta coerente al suo personaggio e rifiuta la stretta di mano tra i fischi del pubblico.
Matt Makowski vs Julius Creed
Personalmente, uno degli incontri che più volevo vedere di Bloodsport XI e che, infatti, non ha tradito le mie aspettative.
Creed, ormai nome stabile del main roster WWE, affrontava un Makowski che è oggi tra i volti principali delle indies americane anche grazie al suo stile ibrido con le MMA (avendo combattuto anche in Bellator).
La differenza fisica tra i due, soprattutto in termini di altezza, è evidente ma nonostante questo l’incontro è al cardiopalma: Makowski cerca di sottomettere Creed puntando al braccio, ma quest’ultimo fa valere la maggiore stazza con suplex e strikes.
Nel finale, Creed si libera dalla Crossarm Breaker di Makowski con una Powerbomb, per poi tuffarsi in una gomitata volante che mette KO il suo avversario.
Jody Threat vs Masha Slamovich
Primo incontro femminile della serata tra la veterana delle indy Jody Threat (qui alla prima partecipazione al Bloodsport) e la campionessa di coppia TNA Masha Slamovich, che nella scorsa edizione dell’evento era stata sconfitta da Shayna Baszler.
Jody, per quanto non abituata al contesto del Bloodsport, fa una buonissima figura e il pubblico è diviso a metà tra le due contendenti.
L’incontro è uno scambio reciproco di Suplex e Armbar, con le due che raccontano bene la differente esperienza in questo tipo di ambiente facendo rimanere al tempo stesso tutto credibile ed avvincente.
A chiudere il match è la Slamovich, che dopo un Pump-handle Suplex colpisce l’avversaria con una ginocchiata in corsa e ci si getta sopra iniziando a colpirla sul volto, con l’arbitro che interrompe l’incontro e la dichiara vincitrice.
Charlie Dempsey vs Royce Isaacs
È di nuovo un wrestler WWE ad essere protagonista di Bloodsport XI: Charlie Dempsey, figlio di William Regal attualmente sotto contratto con NXT, affronta l’ex NJPW Strong Royce Isaacs, già visto più volte anche in questi contesti.
Dempsey comunque non è estraneo al Bloodsport, dove aveva battuto Matt Makowski, ed in generale alle presenze extra WWE: nell’ultimo anno si è fatto vedere anche in TNA e in AJPW.
Dall’incontro tra questi due ne nasce quello che per me è, senza dubbio, il miglior match della serata e uno dei migliori incontri della storia del Bloodsport.
Dopo una prima fase al tappeto, in cui Dempsey mostra tutta l’innovazione che è capace di portare a questo tipo di incontri (con reversal e prese davvero fuori dal comune), i due iniziano a prendersi a schiaffoni e stomp.
Isaacs ci mette del suo con le manovre di potenza, permesse anche da un fisico decisamente notevole, e dopo una Falcon Arrow chiude Dempsey in una ghigliottina dal quale il figlio d’arte riesce ad uscire eseguendo un Northern Lights Suplex.
Da qui un veloce scambio di sottomissioni dal ritmo altissimo porta ad un German Suplex di Isaacs che immediatamente chiude Dempsey in una sottomissione riuscendo inaspettatamente a vincere l’incontro.
Dopo lo straordinario incontro, i due si abbracciano al centro del ring.
Mike Bailey vs AKIRA
Sfida di striking tra il campione X-Division della TNA, Mike Bailey, e un lottatore MLW, AKIRA, famoso per i death match.
L’incontro è breve ma supera decisamente le mie aspettative: i due, decisamente a proprio agio con l’avversario che hanno affrontato più volte, si scambiano velocissimi calci e pugni stiff.
Ad un certo punto Bailey finisce fuori dal ring e la contesa tra i due si fa più accesa, quasi personale. AKIRA sanguina dal volto mentre Bailey torna sul ring e stende l’avversario con un Roundhouse kick che gli vale la vittoria per KO.
Tom Lawlor vs Brutus Creed
Se nel caso del fratello di Brutus, Julius Creed, la differenza di stazza con il suo avversario si è vista ma non si è fatta sentire, qui la cosa ha comportato qualche problema in più.
Tom Lawlor infatti è un wrestler tecnico di tutto rispetto e con un passato in UFC, ma altezza e peso di Brutus Creed sono talmente tanto superiori alle sue che i due, nel costruire l’incontro, hanno dovuto necessariamente pensare ad espedienti specifici attraverso cui Lawlor, in alcune fasi, potesse passare in controllo del match.
Ed è così che, in quella che era partita come un’ottima contesa tra manovre di sottomissione e mosse di potenza, ad un certo punto Brutus fa delle scelte con le quali, di fatto, si mette in difficoltà da solo minando alla credibilità dell’incontro.
In particolare, in un momento del match il wrestler WWE si tuffa di schiena con l’avversario ancora in piedi, finendo per essere chiuso in una Rear-naked Choke.
Nel finale, Brutus connette una Gut-wrench Powerbomb per poi mandare KO l’avversario con una gomitata volante (in maniera analoga a quanto fatto dal fratello per vincere il suo match a Bloodsport XI).
Homicide vs Mike Santana
A GCW Josh Barnett’s Bloodsport XI non è mancato, tra tanti incontri sportivi, un match che nonostante l’environment fosse maggiormente incentrato sullo storytelling.
Qui infatti il veterano Homicide e l’idolo di casa Mike Santana hanno messo in piedi una vera e propria sfida allievo vs maestro, con l’allievo (l’ex AEW Santana) che ha dimostrato di aver superato un maestro ormai in là con gli anni.
L’incontro si prende il suo tempo, con pause fuori dal ring soprattutto da parte di Homicide, risultando così meno intenso della media dei match di questo tipo di show.
Nonostante questo la sfida risulta interessante e viene rovinata solamente da un finale confuso, in cui Santana sembra aver perso i sensi chiuso in una STF. L’arbitro fa suonare la campana ma è lo stesso Homicide a protestare, segno che forse le cose non sarebbero dovute andare così.
Josh Barnett vs Bad Dude Tito
Incontro solido e più breve di quanto mi aspettassi tra la leggenda dello shoot style che dà il nome allo show, Josh Barnett, e l’ex NJPW Strong Bad Dude Tito, membro dei TMDK con Zack Sabre Jr.
Tito dimostra tutta la sua forza riuscendo a schiantare al tappeto Barnett, per nulla facile da sollevare, e i due si scambiano tentativi di sottomissione alle gambe.
È quando i due wrestler ritornano in piedi, però, che l’incontro trova il suo sbocco decisivo: Tito e Barnett si scambiano calci fino a quando quest’ultimo non connette uno Spinning heel kick che manda KO il suo avversario.
Nel post match, l’ormai ex WWE MVP raggiunge il ring e, in virtù della sua amicizia di lunga data con il Warmaster, gli chiede un’occasione futura per il Bloodsport.
Barnett accetta, ricordando ad MVP che il Bloodsport è il luogo perfetto per condurre l'”hurt business” (qui il riferimento è chiaro, e non escludo di poter vedere presto anche Bobby Lashley sul ring del Bloodsport visto anche il suo passato nelle MMA).
Timothy Thatcher vs Josh Woods
Altro incontro tra due esperti del wrestling tecnico, entrambi perfettamente a proprio agio nonostante l’ex ROH Josh Woods sia al debutto al Bloodsport (a differenza di Timothy Thatcher, ormai di casa a questo tipo di eventi della GCW).
Con il proseguire dell’incontro, fatto di calci e tentativi di sottomissione alle gambe, si alimenta anche l’astio tra i due che in questo modo riescono anche a raccontare una storia avvincente coadiuvata dai colpi duri.
L’aggressività è tale che, dopo un paio di volte che i due finiscono fuori dal ring, decidono di rimanerci per continuare a scambiarsi gomitate reciproche sul volto fin quando l’arbitro arriva al conto di 10 e chiama il pareggio.
Miyu Yamashita vs Shayna Baszler
Siamo arrivati infine al momento del main event di Bloodsport XI con la seconda sfida femminile della serata: l’atleta joshi Miyu Yamashita, al debutto in questo environment, sfida la wrestler WWE Shayna Baszler (che vanta la vittoria contro Masha Slamovich come precedente esperienza al Bloodsport).
L’incontro, per quanto interessante viste le diverse provenienze delle due wrestler coinvolte, mi è sembrato da subito poco convincente: se dalla sua Shayna vanta un background completo nelle MMA e uno status da superstar WWE, Miyu (conosciuta principalmente per i suoi calci) mi è sembrata non troppo a suo agio nel contesto del Bloodsport.
La completezza della Queen of Spades, infatti, è ciò che le porta la vittoria con, a sorpresa, una Tombstone Piledriver che manda KO la giapponese.
Dopo il match, Shayna ringrazia Josh Barnett dicendo che a lui deve la riuscita transizione da fighter a pro wrestler ed elogia il Bloodsport: «In molti mi chiedono perché lo faccio, beh ci sono 20 wrestler nel backstage che sanno perché lo faccio» dice, in riferimento alla sua partecipazione all’evento.
ICYMI
GCW and Josh Barnett’s Bloodsport came to Brooklyn on Sunday and gave a Sold Out crowd an unforgettable night full of hard hitting action…
You can watch the replay of #JBBSXI NOW on @FiteTV+! pic.twitter.com/MnOLD6xf7k
— GameChangerWrestling (@GCWrestling_) July 30, 2024
Come sempre la natura ibrida degli incontri del Bloodsport, così come la loro brevità, rendono difficile giudicare questi match attraverso gli stessi canoni con i quali giudichiamo il pro wrestling più "comune". Nonostante questo, il Bloodsport si conferma un must per chi ama il wrestling shoot style e anche per chi, nell'affollato anno di eventi di wrestling, vuole vedere qualcosa di diverso dal solito ed in grado di coinvolgere anche atleti da realtà diverse (WWE ma anche TNA, NJPW e MLW). In questo caso, anche con alcuni picchi di qualità notevoli come Mike Bailey contro AKIRA e soprattutto Charlie Dempsey vs Royce Isaacs, destinato ad entrare nella storia del Bloodsport.