Ben ritrovati fan del wrestling ma soprattutto di The Shield Of Wrestling e grazie per essere qui a leggere la riflessione, che a breve troverete, legata ad una mai troppo celebrata fioritura del wrestling in Italia.
Il mantra: “L’Italia non è fatta per il wrestling”
Si sa, nella nostra penisola, siamo soliti essere sempre abbastanza pessimisti e a volte anche disfattisti: non voglio fare paragoni con altri paesi o culture ma solo parlare della modalità, di moltissimi italiani, nel vedere le cose ed ovviamente voglio farlo nell’ambito a me preposto, il wrestling. Lo sappiamo benissimo che le ere di Hulk Hogan e Macho Man e quelle di John Cena e Batista sono state le due che più hanno avuto successo da noi e sappiamo, ancora meglio che il caso della morte di Chris Benoit ha segnato una spaccatura molto profonda tra cultura italiana e wrestling. Dal 2008 in avanti noi fan siamo sempre stati abituati a ripetere dei mantra, in gran parte veri: “Il wrestling non è più seguito come una volta”, “Prima se ne parlava di più”, “Se non ci fosse stato il caso di Chris Benoit, chissà quanto sarebbe diventato virale il wrestling in Italia” e così via.
Amore e perseveranza, un mix provvidenziale
Di tempo n’è passato ed anche se la spaccatura difficilmente sembrava risanarsi, alcuni sognatori, tanti anche bravi in quello che facevano, tanti solo megalomani, hanno continuato a prodigarsi per tenere accesa una fiammella di speranza provando a non far scomparire del tutto qualcosa di tanto amato; sto parlando di coloro che hanno cercato di creare intrattenimento nelle varie promotion di wrestling italiane che si sono alternate o che si sono insediate fino ad oggi nel nostro paese e di chi ha lavorato per mantenere informati i fan attraverso telecronache, siti internet, pagine social e video su YouTube. Il processo appena descritto ha fatto sì che, tra diversi alti ma anche moltissimi bassi, un’industria come quella del wrestling avesse sempre una fetta di affezionati in Italia, portandola addirittura ad aumentare, nel corso di tutti questi anni, permettendo ad un’altra azienda, Discovery, di puntare sul prodotto WWE, appena gli accordi tra la federazione dei McMahon e Sky sono giunti al termine. Ma se già tutto questo non avesse del fenomenale, a rendere l’era del wrestling in Italia ancora più florida ci ha pensato la nuova mossa di Sky, che appena salutata la WWE ha subito suggellato un accordo con la All Elite Wrestling, il quale permetterà ai fan italiani di poter vedere, sulle proprie televisioni due federazioni nel giro di sette giorni, darsi battaglia per ottenere i consensi degli amanti di wrestling, cosa che non accadeva da oltre vent’anni.
La strada è quella giusta
Questa fioritura però ha bisogno di quanta più acqua possibile per diventare sempre più rigogliosa ed a pensarci ci sono tutti coloro che sognano di poter trovare sempre più spazio nel mondo della tanto ambita informazione social, un esempio sono gli YouTuber, che fanno approfondimenti sull’AEW o che cercano di sostenere il più possibile la scommessa di Discovery di puntare sulla WWE e che giustamente cercano di mettersi in mostra come possono per poter anche solo provare ad avere una chance di avvicinarsi alle emittenti italiane che si stanno occupando dalla diffusione del wrestling dalle nostre parti. Non solo creatori di contenuti però, gli altri protagonisti della fioritura del wrestling sono anche tutti quei promoter e quei wrestler italiani che da anni cercano di regalare intrattenimento anche se non sempre ottenendo il successo sperato, e che, nonostante questo difficile periodo, si sono battuti per non lasciare i fan senza show o senza contenuti. Cito sicuramente l’IWA, che sta offrendo dei mini show estivi, la WIVA, che ha fatto ricominciare il proprio ciclo di sviluppo con uno show di ripartenza, ICW, Rising Sun ed MWF, che dopo aver dovuto fare i conti con la faccia più brutta del Coronavirus, si stanno organizzando per uno show da creare insieme, che si terrà il 19 settembre ma anche a chi come la SIW o la IWE, ha deciso di sfruttare l’importanza dei social Network per rimanere collegati con i propri fan attraverso varie proposte. Tante cose, piccole o grandi, che permettono al wrestling di rimanere presente qui in Italia e addirittura di radicarsi sempre meglio.
Personalmente mi posso ritenere molto felice per questo, non solo perché amo questa disciplina e poterla vedere svilupparsi “a casa mia” mi rende felice ma anche perché sto vincendo la mia piccola scommessa personale di promozione e informazione legata al wrestling italiano, iniziata con la prima puntata di Over The Top Rope, andata in onda poco più di 4 anni fa e confermata con la creazione della prima rivista dedicata ai wrestler italiani pubblicata ad inizio 2020 con all’interno una top 25 degli atleti nostrani. Dunque ragazzi sosteniamo il wrestling italiano ma in generale il wrestling diffuso in Italia e cerchiamo di non far passare in sordina nessuna iniziativa che si dimostri valida perché solo così tutti gli sforzi di chi si batte, in maniera corretta, per il nostro sport spettacolo preferito potranno far diventare sempre più diffuso e autorevole il wrestling nel nostro paese