Ben ritornati per un’altra Review targata The Shield of Wrestling, io sono la penna del wrestling italiano, Donato Nesta, ed oggi vi porterò in quel di Nola, per lo show di debutto della nuova promotion DREAM Wrestling.
L’evento di debutto della DREAM si è svolto all’interno di un teatro, una struttura particolarmente bella, all’interno della cittadina di Nola, spostando un po’ il baricentro del wrestling italiano, finalmente, anche un po’ al meridione.
DREAM Wrestling Live a Nola (19/02/2022) – Review
Singles Match: Chris Tyler vs. Nico Inverardi
Un vero piacere rivedere il giovane talento inglese, che in passato è stato più volte vicino alla WWE.
Nico Inverardi invece è una certezza, e l’abbinamento dei due rende l’incontro esplosivo e veramente piacevole da vedere.
Nonostante la perfetta esecuzione del match, in alcuni frangenti si sono visti alcuni comportamenti ambigui, lasciando un senso di confusione su chi fosse il Face e chi fosse l’Heel.
Platea maggiormente dalla parte di Chris Tyler, che nonostante il tifo di Nola, si deve arrendere al “Fuoriclasse” di Brescia.
Elimination Triple Threat Tag Team Match: Cain e Abel vs. Mitchell Starr e Mr Flowey vs. Battlekats
Contesa molto divertente e rapida, che tocca i 15 minuti d’incontro; il duo greco della ZMAK ha il compito di rallentare la frenesia del match, con un’attitude Heel, giocando sul fatto di essere gemelli con switch particolarmente brillanti.
I Battlekats invece sono un duo britannico, rapido e piacevole, capace di entusiasmare il pubblico, coinvolgendolo sin dall’ingresso.
Il vero mattatore del match però è stato Mr Flowey, una gimmick non facilissima da interpretare, ma che gli dà la possibilità d’interagire con l’universo intorno a se e farlo suo, comedy ma mai fastidioso, il tutto accompagnato dall’esotico Mitchell Starr.
La contesa come detto prima è piacevole, ma ho trovato anticlimatico il finale, con Abel e Cain primi eliminati e lo scontro che si è conclusa con un rapido Face vs Face, ancor prima che il pubblico decidesse con chi schierarsi, tant’è che dopo i due Superkick dei Battlekats e il successivo schienamento vittorioso ai danni del duo Starr-Flowey, il teatro ha vissuto due secondi di puro silenzio per poi lasciarsi andare ad un meritato applauso.
I Battlekats vincono l’incontro e, come stipulazione voleva, avranno la possibilità di un match a loro scelta quando vorranno.
Singles Match: Emily Ramirez vs Queen Maya
Match che non raggiunge una piena sufficienza, mi aspettavo un incontro semplice e ben fatto, ed invece le due non sono riuscite a trovare l’alchimia giusta.
Il pubblico si è trovato, durante, l’incontro particolarmente distratto e raramente coinvolto, peccato perché le premesse per un match interessante c’erano tutte, con la leggendaria Queen Maya e la giovane emergente Emily Ramirez che al momento, a parte una buona interpretazione della gimmick, deve dimostrare ancora tanto.
Vince l’incontro Queen Maya, in poco meno di 10 minuti.
Singles Match: Eron Sky vs. Veny
Se conoscete il mio modus operandi nelle Review sapete che per quanto io cerchi di essere obbiettivo, scado spesso nel soggettivo e nel commento personale, ed in questo match non posso che parlare molto soggettivamente.
Questo era su tutti il match che più attendevo, un match da 1700 km, ma, ribadisco, soggettivamente parlando, non mi ha completamente soddisfatto. Facciamo un passo indietro.
L’incontro, come tutti e tre i Main Event dello show viene presentato alla giapponese, ossia con ingresso senza annuncio dei lottatori e solo dopo che sono sul ring viene annunciato il loro nome al contrario, “Sky Eron” ad esempio.
Partito l’incontro mi metto in piedi in galleria, in religioso silenzio; non capita tutti i giorni di vedere un talento del Joshi femminile contro Eron Sky che insieme a Max Peach sono grandissimi fans delle promotions rosa giapponesi.
L’incontro è per tutta la sua durata perfetto, nessun errore e nessuna sbavatura, Veny spara tutto il suo repertorio su Sky, e Sky porta a casa almeno tre buone manovre d’impatto.
Il match saliva di livello, stava raggiungendo il climax, guardo l’orologio per darmi un’idea sul tempo passato e… manovra finale, 1-2-3 e Veny porta a casa il match.
Dieci minuti, bellissimi, eccezionali, ma dieci minuti. Certo, meglio poco ma perfetto che più minutaggio ma completamente sbagliato. Diciamo che avere una durata maggiore di questo incontro, avrebbe permesso anche a chi non conosce il Joshi, l’importanza di aver avuto Veny ad uno show italiano e probabilmente avrebbe dato la possibilità a Sky di fare una figura ancor più bella di quella già fatta.
Dopo questo match viene annunciato l’intervallo
Five Way Dance Match: Electra vs. Magic Degan vs. Il Divo vs. JJ Gale vs. Elias Sinas
Il Divo, si presenta sul ring annunciando il suo Talk Show, il Very Important Divo, e nel giro di pochi minuti si aggiungono anche gli altri partecipanti, chi per una ragione chi per un’altra, quando il nome che più a riscosso successo è stato Magic Degan, un lottatore, dalla capacità di lottare imitando Micheal Jackson, inutile dirlo pubblico in delirio.
L’incontro è scivolato via molto rapidamente ed in maniera piacevole; non si è visto un match dai ritmi folli, ma molto variopinto vista la forte caratterizzazione dei personaggi.
Vince l’incontro Magic Degan proprio schienando Il Divo.
Singles Match; Sebastian De Witt vs. Yota Tsuji
Tutto ciò che mi aspettavo di vedere nel match di Veny e di Sky l’ho avuto qua, un match trascendentale per il Wrestling italiano, non tanto per la battaglia molto stiff tra i due, ma per un motivo che adesso vengo a spiegare.
L’incontro di per se vive di stereotipi giapponesi e cliché, roba che vedi nelle promotion giapponesi in praticamente tutti gli show: battaglia di Chop, fighting spirit, lottatore che sta rientrando nel ring e quando l’arbitro è oramai ai 19 (in Giappone non si conta fino a 10 ma a 20) il lottare finge di svenire, per poi risalire praticamente sul 20; insomma va bene tutto e il match è stato questo.
Botte, Chop, calci, botte fuori dal ring, Chop fuori dal ring, calci, botte e una sequenza finale, passatemi il termine, veramente ignorante, perché oramai tutti avevano capito che si sarebbe arrivati ai venti minuti di tempo limite, così i due hanno riempito praticamente l’ultimo minuto di Suplex non venduti, ma andava bene!
L’incontro è stato esagerato, nella maniera più positiva possibile, la gente voleva quello e lo ha avuto!
Prendiamo gli ultimi quattro minuti dell’incontro: pubblico non caldo, di più! La psicologia del match è andata completamente fuori, ma in quel contesto ci poteva stare perché la gente voleva vedere due persone che su quel ring si colpivano continuamente.
De Witt, e probabilemente qualsiasi wrestler italiano, non avrebbe le capacità di gestire un match così, ma lui ha colto l’occasione che si è ritrovato per lanciarsi ed ora, può dire di aver acquisito un bagaglio che forse nessuno ha mai avuto la possibilità di avere, in così poco tempo dal proprio debutto.
Main Event: Doug Williams vs. Max Peach
Molto appariscente l’entrata di Max Peach, rispettata in religioso silenzio dai presenti. L’incontro però non va forte come i soliti match del “Dangerous Prince”; si è partiti come molti si aspettavano giustamente, con un incontro da lotta al tappeto, con continue prese e controprese, sottomissioni complesse e più complesse, quasi a riportarci ai tempi del World of Sports britannico.
La seconda parte del match invece vede una classica narrazione Heel vs. Face, dove ovviamente Max compie il ruolo del beniamino del pubblico, portandosi anche a casa il match senza raggiungere però l’entusiasmo del match precedente.
Nel post-show, Max Peach invita tutti i lottatori sul palco, quando colpo di scena! I Battlekats chiedono un match contro Max Peach ed un partner a sua scelta. La scelta ricade su Chris Tyler.
Max Peach però chiede che le loro maschere siano messe in palio, dato che lui aveva appena combattuto un match.
Tag Team Special Main Event Lucha de Apuestas: Battlekats vs. Max Peach e Chris Tyler
Match frenetico e piacevole, ma molti sono rimasti confusi dalla scelta del match, e dalla psicologia della scelta di Peach di chiedere le maschere ai due lottatori inglesi.
L’incontro va avanti anche fuori dal quadrato, per tutto il teatro, ed il momento epico del match è stato il volo dalla balconata di Max Peach su i Battlekats, uno splendido Moonsault ben eseguito. Il match poi prosegue per qualche minuto, per poi portare all’ovvia vittoria di Chris Tyler e Max Peach sui rivali inglesi.
I due lottatori britannici si smascherano senza alcuna cerimonia e se ne vanno, facendo totalmente perdere il senso del momento.
Conclusione
Forse uno degli show più difficili da recensire: luci fortissime, con oscurità totale, la qualità della card era altissima ed il posizionamento degli incontri molto valido.
Non perfetta l’organizzazione della biglietteria, in difficoltà con i nominativi dei fan, cosa che ha causato un bel po’ di fila.
Il teatro è una struttura molto bella, ma che non permette una buona visuale alle prime file, tant’è che ho dovuto scegliere di salire in galleria per non rischiare di perdere praticamente tutte le mosse al tappeto.
Negativo anche il fatto che solamente le lottatrici giapponesi avessero un piccolo stand per vendere il loro materiale, per tutti gli altri lottatori non ne ho visto uno.
Da molti colleghi come me, era stato chiesto alla DREAM di poter fare le interviste prima dello show, ma questa possibilità non gli è stata concessa.
Quando prepari un menù così importante e hai clienti che si fanno chilometri per vederti, bisogna cercare di essere perfetti in ogni aspetto poiché il nome stesso della promotion ci porta a sognare.
Note positive: il coraggio di Sebastian De Witt, un ragazzo che ha sfidato se stesso ed è arrivato a lottare un grandissimo incontro, forse uno dei migliori di sempre sul suolo tricolore.
I personaggi; da Il Divo a Magic Degan, sono figure che fanno bene al wrestling spettacolo, facendoci tifare o odiare, ma soprattutto coinvolgendoci.
Un grandissimo complimento all’impianto luci ed audio di ottimo livello, per non parlare degli arbitri, mai fuori posizione e di grandissima professionalità.
Promossa la card, promossa la scelta degli incontri, promossa l’organizzazione e la pubblicità, rimandato il booking.
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