Adam Cole è stato protagonista di una forte discussione con Pat McAfee. In tanti hanno pensato fosse programmato. Altri ancora, ad esempio Mark Henry e Bully Ray pensano il contrario.
La forza dello sport entertainment sta nella ricerca dell’assoluta credibilità su ogni cosa che vediamo o leggiamo. Il recente litigio tra Adam Cole e Pat McAfee durante una recente puntata del podcast del giocatore di football ha diviso il pubblico sul dubbio che da sempre avvolge momenti come questi: realtà o finzione? Shoot o work?
Per Mark Henry è stato autentico
Durante la puntata del Busted Open Radio, Mark Henry ha espresso il suo parere definendosi più che convinto che il litigio sia stato reale:
Solitamente le cose migliori hanno qualcosa di vero e pensi che se non lo fosse allora lo diventerà. Ma non è questo il caso, quello non è stato programmato, è stata una reale discussione che, per forza, bisogna sfruttare perché sarebbe un peccato non farlo. Siamo qui a parlare di cosa è successo questa settimana e ci troviamo a parlare di un litigio verbale durante uno show. Era reale, ecco perché ne stiamo parlando.
A questo proposito si aggiunge anche Bully Ray:
Io penso che Pat ha incontrato Cole nella sua giornata no e ha toccato i tasti giusti per ottenere quella reazione. Se tu fossi una superstar WWE, questo comportamento sarebbe considerato accettabile? Ma poi la WWE potrebbe dire: “Sai una cosa Pat? Siamo stati gentili con te, ti abbiamo dato la chance di pubblicizzare il tuo show. Non sei parte del nostro mondo ma ti abbiamo aperto le porte. Perché hai sentito la necessità di provocare così Adam Cole?” Perchè fare così?
Tuttavia entrambi sono convinti che la WWE dovrebbe sfruttare questo episodio per portarlo negli episodi settimanali e, perché no, portare i due ad un match sul ring WWE.
Tutto può succedere, è questo il bello del wrestling.