Dopo uno storico ALL IN aka PRI, neofita di The Shield of Wrestling, analizzerà l’evento in ogni suo aspetto e sfaccettatura.
Il mercato del wrestling in America dalla fine della Monday Night War può essere descritto come un quasi monopolio, dove c’è una grande federazione con una quota di mercato enorme e tante piccole realtà che sgomitano per le briciole. In questa situazione però c’è chi, senza avere grossi capitali o grandi sponsor alle spalle, è riuscito a crearsi il proprio seguito, il proprio merchandising, ma soprattutto la propria identità. Ma il 1 Settembre 2018 al Sears Centre di Chicago è stato fatto di più: è stata scritta la storia. Nessuno evento nella storia al di fuori della WWE o della WCW aveva venduto 10.000 biglietti ed in meno di mezz’ora.
Parlare di un evento del genere positivamente è facile, dato che ha vinto già in partenza. Il suo obbiettivo infatti l’ha raggiunto già mesi prima dello svolgimento dello stesso, ma proverò ad estrapolare ogni aspetto di discussione.
Dopo un preshow molto divertente, l’opener è stato un match quasi sufficiente che non aveva niente da dire. Ha visto trionfare Matt Cross contro MJF. Il match tra Cristopher Daniels e Stephen Amell, l’attore che interpreta il protagonista di Arrow, è stato un match mediocre, come ci aspettavamo. Non si diventa wrestler da un giorno all’altro e Amell lo ha dimostrato. Nonostante ciò, per quello che doveva rappresentare questo match, è stato messo in scena uno spettacolo dignitoso. The Fallen Angel, giustamente vincitore della contesa, era l’uomo perfetto per supportare Amell, data la sua enorme esperienza. La scelta di portare Amell ad ALL IN secondo me è stata condivisibile: l’evento si prefissava di avere seguito, prima che di mostrare un wrestling di livello. Infatti scegliere un personaggio così famoso è stato funzionale, soprattutto dando alla contesa un minutaggio così misero.In terza battuta c’è stato il four way femminile. Il match non aveva grosse pretese, ma in un evento del genere è giusto che ci sia stata una rappresentanza del movimento del wrestling femminile. Tessa Blanchard, una delle migliori lottatrici al mondo, ha brillato contro colleghe esperte in un match sufficiente con un’ottima partecipazione di pubblico.
Cody vs Nick Aldis (c) – NWA World Heavyweight Championship vs Cody’s Ring of Honor
Il match è stato quello che rappresenta, almeno in keyfabe, maggiormente l’evento. L’incontro per me meritava il main event, anche perché il nome dell’evento fa riferimento a questo match. Con una solida preparazione alle spalle che ha fatto respirare un’aria quasi regale, il match è stato più che sufficiente, al netto della rivedibile pulizia di mosse di Cody e dell’overbooking che l’hanno trasformato in un dramma quasi da WWE, grazie anche alla partecipazione indiretta di diverse leggende come Jeff Jarrett e Tommy Dreamer. Cody in una bolgia di pubblico ha vinto il prestigioso titolo NWA, che in passato aveva detenuto anche il defunto padre.
Hangman Page vs Joey Janela (con Penelope Ford) – Chicago Street Fight
Con questo match l’evento ha preso decisamente una piega positiva! Il giovane dalle belle speranze e in rampa di lancio Hangman Page ha sfidato Joey Janela da “uccisore di Joey” in un Chicago Street Fight. Being The Elite ha caratterizzato in maniera eccelsa questo personaggio, rendendolo lunatico e pericoloso. Page infatti passa facilmente da sensi di colpa alle allucinazioni, fino al killer instict a causa dell’omicidio per sua mano di Joey Ryan. Il match è stato ottimo: un match hardcore con spot molto brutali e innovativi. Mi sono piaciuti molto l’utilizzo della botte di legno, l’attitudine cazzuta di Page e i tanti riferimenti alla storyline, tra cui gli stivali parlanti e il telefono con il quale Page ha ucciso Ryan. Dopo la vittoria del boia ho trovato geniale il ritorno comedy di Ryan in “stile” Undertaker a Survivor Series 2005. Ho riso di gusto nel vedere questo buffo personaggio resuscitare con nochalance grazie ad un’erezione accompagnato da druidi vestiti da peni giganti.
Flip Gordon vs Jay Lethal (c) – ROH World Championship
Il match successivo ha visto Jay Lethal, per l’occasione in gimmick Black Machismo, contro l’indesiderato Flip Gordon. Quest’ultimo ha vinto a sorpresa la battle royal nel preshow, dopo le tante difficoltà sostenute per partecipare all’evento. Un match vinto da Lethal più che sufficiente che ha fatto sicuramente piacere ai più nostalgici. Hanno rivisto quasi un Hulk Hogan vs Randy Savage di altri tempi con i chiari riferimenti alle due leggende.
Kenny Omega vs Pentagon Jr.
Entrando nella zona calda ecco il match che più aspettavo. Kenny Omega, il wrestler più popolare al mondo fuori dalla WWE contro Pentagon Jr, luchador atipico e violento. Pentagon ha subito quasi di gusto le V-Trigger di Omega e quest’ultimo ha provato a stenderlo addirittura con la Package Piledriver rubata all’avversario. Un match a mio avviso sottovalutato dal wrestling web, che è stato di qualità: fisico, dal ritmo incalzante e con colpi addirittura duri da guardare per certi aspetti. Miglior match della serata a mio modesto avviso, supportato anche da un pubblico on fire. Difficile che mancasse Chris Jericho ad un evento del genere ed infatti a fine match ha attaccato il vincente Omega pubblicizzando la Jericho Cruise.
Kazuchika Okada vs Marty Scurll
Il match tra Kazuchika Okada e Marty Scurll, preparato divinamente come un moderno Davide vs Golia è stato il penultimo match della card. La storyline ci raccontava uno Scurll spacciato contro un mostro sacro come Okada. Questo abbiamo visto nella prima parte del match in una contesa lenta e dallo storytelling graduale, tipica del puroresu. Scurll è riuscito ad emergere, riuscendo addirittura a evitare la Rainmaker di Okada con il suo ombrello e a rubargli la finisher, ma perdendo comunque. Il match è stato soddisfacente, ma la lentezza, la poca chimica nel lottato e probabilmente il fatto che io non sia un amante né del puroresu, né di Okada non me l’ha fatto apprezzare a pieno.
Bandido, Fenix & Rey Mysterio vs Golden Elite – Six Men Tag Team match
Il main event si è svolto in fretta e furia a causa del poco tempo rimasto. Doveva rappresentare lo spotfest classico del 2018 con la presenza di un draw come Rey Mysterio e così è stato. Con qualche minuto in più staremmo parlando di uno dei migliori spotfest dell’anno, ma mi sono divertito lo stesso, al netto di qualche errore tecnico di Fenix dovuto forse alla fretta. Rey Mysterio, non proprio in grande forma, sfigura vicino al suo compagno Bandido, autentico mattatore del match. Trionfa il Golden Elite con la Meltzer Driver.
Come descrivere ALL IN ?
ALL IN a consuntivo non è stata la bandiera del wrestling indipendente come qualcuno sosteneva dovesse essere. ALL IN è stato semplicemente la migliore rappresentazione di cos’è il wrestling nel 2018. E’ riuscito a sintetizzare ogni forma di wrestling esistente al giorno d’oggi: wrestling americano, commedy, wrestling tecnico, hardcore, puroresu, lucha libre messicana. E’ stato costruito con storyline lungimiranti preparate divinamente grazie alla serie Being The Elite dei Young Bucks su YouTube. Non sono mancati riferimenti alla nostalgia e del buon trash comedy. L’evento è stato ottimo, nonostante non abbia gradito tutti i match e il loro ordine nella card. Potrebbe arrivare tranquillamente a tutti i palati del wrestling: smart, mark e casualoni.
Concludo parafrasando Cody nel titolo dell’articolo: c‘è tantissimo fuori dalla WWE, c’è n’è per tutti i gusti, basti dare un sguardo più in là del proprio naso per scoprire un mondo intero, fatto sia di ciò che ci piace della WWE, sia di ciò che non vediamo nella WWE. Questo evento rappresenta la volontà per una fiera schiera di fans di dare spazio a qualcosa di diverso dal solito prodotto televisivo con i suoi pregi e i suoi difetti. Il wrestling è in costante movimento, dal punto di vista affaristico sarà pure quasi un monopolio, ma da un punto di vista di pura disciplina è qualcosa che non sarà mai in mano ad una sola federazione, ma a tutti coloro che, anche in una palestra di una scuola elementare, mettono amore per questa disciplina.
The Shield Of Wrestling è anche su carta stampata! Puoi trovare tutti i numeri di TSOW Magazine, CLICCANDO QUI.
Stiamo cercando nuovi elementi per il nostro staff! Ci sono diverse posizioni disponibili: se sei interessato, CLICCA QUI.
Per farti due risate a tema wrestling, segui i nostri amici di Spear Alla Edge su Instagram!

