Il primo promo di Penta in WWE trasuda un mix di commozione, soddisfazione e rivalsa tanto ricercata dal luchador per tutta la sua carriera e, ora, finalmente raggiunta.
“Questo è il risultato di un messicano che non molla mai. Questa è una nuova era per la WWE, la Penta Era.”
Il nuovo acquisto da parte della WWE è veramente significativo, in particolare su due fronti: l’appeal sul mercato latino e l’attestato di stima nei confronti di uno dei wrestler messicani più influenti degli ultimi anni.
L’importanza del lavoro di Penta è visibile sia nell’innata abilità di innovarsi senza farsi definire dall’etichetta di luchador, esplorando stili talvolta più violenti, rissosi e tetri sia dalla sua capacità di facile connessione col pubblico che, tradizionalmente, non rientra nel suo target: quello americano.
Cero Miedo
Penta nasce a Xalapa, nello stato di Veracruz, Messico Meridionale, nel 1985. Come da tradizione messicana, le uniche informazioni disponibili sulla sua vita privata sono solo quelle che egli stesso ha rivelato, sulle altre aleggia il sigillo di assoluta riservatezza.
Non si conosce la sua identità ma si sa che fu costretto a lasciare la scuola a 12 anni dopo che suo padre fu colpito da una grave malattia per prendersi cura della sua famiglia. Era sua la responsabilità in casa adesso in quanto è il maggiore di tre fratelli (di cui uno è il luchador Rey Fénix con cui ha iniziato ad allenarsi nello stesso giorno).
Costretto a lavorare in tenera età e a crescere troppo in fretta, la personalità e il personaggio di Penta pone le sue radici in questo sentimento di rivalsa, durezza e tenacia che caratterizzerà la sua intera carriera successiva. I suoi primi ricordi associati alla lucha libre riemergono nelle immagini delle arene piene e del luccichio dell’olio sui fisici marmorei dei luchadores. Sono proprio quei ring popolati da leggende come Octagon e Vampiro che plasmeranno la vocazione del messicano.
Secondo quanto dichiarato, si allenò con Skayde e il suo primo match accertato risale al 2008: è un Tag Team Match dove, col nome di “Zaius” fece squadra con Black Star perdendo contro Máscara Oriental e El Niño de Fuego.
Nel 2010, il futuro Penta iniziò a proporsi alla Lucha Libre AAA Worldwide combattendo in dei match di prova, per poi diventare una figura più stabile negli show con il nome di “Dark Dragon” seppur con non poche difficoltà nel trovare una posizione negli show.
Nel frattempo, suo fratello Mascara Oriéntal cambia nome in Fénix, adottando una nuova maschera e, a doppio filo, l’ex Dark Dragon decide di adottare la sfortunata gimmick di Pentagon Jr., concepita originariamente come antagonista proprio di quell’Octagon che Penta ammirava da più piccino.
Nel panorama messicano degli anni precedenti, la gimmick di “Pentagon Jr.”, inventata dalla AAA, era affibbiata a sfortuna, morte e oscurità a causa dell’orribile destino dei suoi interpreti.
Nel 1996, il primo Pentagon rischiò la morte nel ring a causa di un attacco cardiaco che lo costrette ad un ritiro anticipato; un altro finì in prigione e un altro ancora scomparve improvvisamente dal mondo del wrestling. Quando la AAA decise, nel 2012, di ripristinare la gimmick, molti wrestler la rifiutarono e consigliarono all’ex Dark Dragon di non sfidare la sorte.
Penta, però, accolse a braccia aperte l’opportunità, senza timori e adottò di conseguenza la sua storica catchphrase “Cero Miedo”, in italiano “Nessuna Paura”. Non è solo uno slogan, bensì è una vera e propria risposta alla maledizione di Pentagon Jr.
Nella lucha libre, la tradizione onorevole della maschera si lega fortemente all’indole del luchador. Un esempio di dedizione all’usanza fu quello del leggendario El Santo che coprì il volto con l’argento, un colore chiaro e scintillante come i valori di eroismo e giustizia che intendeva rappresentare. La sua identità si celò dietro alla màscara per tutta la sua carriera e, poco prima della morte, subito dopo averla rivelata, chiese di essere sepolto con essa.
La maschera di Pentagon Jr, invece, con il suo contrasto di bianco e nero abbinata all’attire scuro, rimanda ad un immaginario più aggressivo e serioso. A sua detta, è una riflessione delle sue passioni come i draghi ricamati sui lati. Perfino le stelle disseminate sul tessuto e la fascia sulla fronte annodata ricordano le raffigurazioni artistiche dei ninja. È un modo per portare sul ring la sua vera personalità pur rimanendo nell’anonimato.
Gli esordi in AAA
In AAA, Penta inizia a sviluppare il suo stile eclettico da luchador tradizionale combinato ad elementi molto stiff come le letali chop, i superkicks e gli spinning kicks ad una velocità devastante.
Nel 2014 partecipa allo show Rey De Reyes in un eight-men match denominato Lucha de Apuestas Domo de la Muerte. Si tratta di una classica stipulazione Lucha De Apuestas in cui i lottatori mettono in palio tipicamente la maschera o i capelli ma con una variante molto violenta: essi sono rinchiusi in un’enorme gabbia d’acciaio dalla quale devono scappare per vincere il match.
Già da questo violentissimo incontro brawl dove l’utilizzo di oggetti contudenti come sedie, scale d’acciaio e chiodi lo fa da padrone, possiamo già scorgere l’abilità di Penta nella fusione di tecnica e spettacolarità, come lo spot con il fratello Fenix, highflyer puro, in cui Fénix gli sferra uno spinning kick a mezz’aria mentre questi si tiene sospeso aggrappandosi alla gabbia.
Dopo essersi unito alla stable “Los Perros del Mal”, Penta diviene un top heel e questo gli permise di ottenere occasioni più importanti, così da iniziare la sua ascesa ai vertici della AAA; infatti, a novembre 2014 vinse l’AAA World Tag Team Championship insieme a Joe Lìder.
Il culmine della run di Pentagon Jr. In federazione giunse nel 2016 quando riuscì a vincere il torneo Rey de Reyes sconfiggendo La Parka e Villano IV. Quest’occasione fu un trampolino di lancio verso l’AAA Latin American Championship, il secondo titolo più importante della federazione subito dopo l’AAA Mega Championship, che conquista dopo aver battuto nel luglio del 2016 Psycho Clown.
Sempre nel 2016, Penta viene invitato insieme a Fenix al “The Beginning”, il primo evento della Ōdō Pro-Wrestling, una promotion giapponese guidata da Akebono, in veste di rappresentante della AAA al Korakuen Hall.
La chimica in-ring tra i due fratelli sembra essere stata creata in laboratorio: sebbene siano in Giappone, dinanzi ad una folla per indole più silenziosa ed estranea alla lucha libre, riescono a mettere in piedi un solidissimo match che parte dalla lotta a terra per poi gradualmente inserire molti più elementi dello stile messicano.
Quando l’attacco aereo di Fénix viene neutralizzato dallo striking di Penta, possiamo vedere come il reale potenziale dei due non sia da avversari, bensì da Tag-Team. Pensandoci, effettivamente, sono anime gemelle atleticamente: Fénix con la sua clamorosa agilità confonde e stordisce l’avversario, Penta approfitta dello smarrimento per attuare la sua offensiva fatta di potenza e tecnica.
Il matrimonio tra la AAA e Pentagon Jr, però, diventa burrascoso. Penta versava in uno stato di insoddisfazione a causa della gestione mediocre del suo personaggio fin quando un’opportunità salvifica sembra pararsi di fronte a lui: Lucha Underground.
Pentagon Dark e la svolta
La partnership tra la AAA e Lucha Underground fu l’unico spiraglio che permise a Penta di emergere e mettere in mostra le sue qualità prima di abbandonare la nave nel 2017.
Lucha Underground fu una promotion americana creata nel 2014 dalla casa di produzione United Artists (UA). Il programma omonimo andava in onda ogni settimana sia in inglese che in spagnolo e i personaggi erano sia membri del roster della AAA sia provenienti del circuito indipendente americano e messicano.
È importante sottolineare la parola “personaggi” poiché il concept di Lucha Underground fu sviluppato dal regista Robert Rodriguez e il produttore Mark Burnett con lo scopo di aggiungere una declinazione più cinematografica o seriale al pro-wrestling: da questo, dunque, deriva un’importante presenza narrativa dei promo, una più solida scrittura dei personaggi e l’allontanamento dalla dimensione agonistica della disciplina.
Nell’agosto del 2014, Penta fu annunciato come uno dei cinque wrestler della AAA a prendere parte al programma. Dopo i primi mesi caratterizzati da una faida con Fénix, fu dal febbraio 2015 che lo sviluppo del suo character prese una piega più violenta e oscura.
La storyline prevedeva che Penta, dopo ogni match, spezzasse il braccio dell’avversario con la sua Rompe Brazos, dedicando ogni sacrificio al suo misterioso maestro. È da questo che prende il nome una delle sue mosse caratteristiche, la Sacrifice, un’inverted armbreaker.
Questa crociata attirò l’attenzione di Vampiro, l’ex wrestler leggendario e ai tempi commentatore di LU, culminando in un fascino per la perturbante brutalità di Penta. I due iniziarono a discutere puntata dopo puntata per poi sfociare nella promessa da parte del luchador di procurare un braccio rotto perfino a Vampiro.
Questo scambio servì a costruire uno dei match più significativi sia della promotion che della carriera del messicano, il celebre Cero Miedo Match (un match senza squalifiche) nell’evento di cartello Ultima Lucha.
Qualche anno dopo Vampiro dichiarò al podcast di Stone Cold che accettò a occhi chiusi il coinvolgimento in questo match così pericoloso e l’interruzione del ritiro perché sentiva di dover conferire ancora più credibilità ad una futura star più giovane come Penta. Infatti, il match è un concentrato di brutalità e considerato un instant-classic della decorata carriera del messicano.
Attacchi con sedie, lampade a tubo, puntine, cavi intervallati da calci, pugni e striking violento caratterizzano questi 15 minuti di inferno; Vampiro subisce tanto, troppo, addirittura arriva a strappare la maschera a Penta fin quando, in un tentativo di chiusura del match a suo favore, incendia un tavolo per punire finalmente il luchador ma, la sorte sceglie Penta che riesce prima a schiantarci sopra Vampiro e poi a vincere il match.
Ciò che accade nel post-match, però, è un vero e proprio colpo di scena che sconvolge il pubblico. Vampiro implora Penta di spezzargli il braccio e usare il suo osso rotto per un ennesimo sacrificio, Penta non esita a farlo e implora il suo misterioso maestro di farsi vedere, di mostrargli della gratitudine per essere stato un diligente allievo. Vampiro gli risponde confessando di essere lui il suo maestro e di tirare i fili della sua marionetta, aggiungendo un perentorio “Sei pronto, figlio mio” seguito da un abbraccio.
Questo scambio è solo l’inizio dell’evoluzione narrativa di Pentagon Jr, che, a differenza degli esordi in AAA, finalmente riesce a catalizzare sul suo carisma naturale e la connessione con il pubblico definendo più chiaramente la direzione del suo personaggio. L’esperienza di Lucha Underground e la guadagnata stima dei fan cambieranno il corso della sua carriera in positivo per sempre.
Il sodalizio tra i due, infatti, prevedeva che Vampiro accompagnasse Penta nella scoperta dei suoi impulsi più oscuri e nascosti in un vero e proprio training. Al termine dell’addestramento, il messicano si addentrò nelle pieghe più sinistre del suo animo, adottando così il ring name di “Pentagon Dark”.
Quest’evoluzione permise a Penta di ottenere occasioni più rilevanti nella seconda stagione del programma: prima contro il campione Mil Muertes che divenne l’ennesima vittima del macabro sacrificio del braccio rotto, poi contro Black Lotus, una donna vittima della violenza del messicano che, insieme alla sua stable al femminile “Black Lotus Triad”, cercava vendetta nei suoi confronti per i torti subiti, mostrandoci un lato di Pentagon più vulnerabile e non invincibile.
L’esperienza di Lucha Underground si concluse in un assoluto successo per il messicano: nella terza edizione di Ultima Lucha, Penta vinse il Gift of the Gods Championship che gli garantì un’altra possibilità per vincere il titolo massimo allora detenuto da Prince Puma. La stipulazione scelta fu un Loser Must Retire dove in palio ci fu la carriera di entrambi i luchadores. Penta riuscì a trionfare su Puma grazie ad un salvataggio del mentore Vampiro, vincendo il titolo e ottenendo il sudatissimo momento di gloria.
Dopo aver cementificato il suo status da star nella promotion con il record da primo wrestler a difendere la cintura massima in un Aztec Warfare Match (un equivalente della Royal Rumble), l’avventura di Lucha Underground termina per mancanza di finanziamenti generando molte diatribe legali tra i performer coinvolti.
Ad ogni modo, il messicano ne esce rafforzato su ogni fronte, diventando uno dei wrestler più chiacchierati della scena indipendente. Penta, il combattente oscuro e senza paura, continuerà a sacrificare le braccia di chiunque si insinui nel suo cammino.
Lucha Brothers ed esplosione internazionale
Cogliendo l’ondata positiva post-Lucha Underground, Penta iniziò a lottare in maniera piuttosto stabile nelle federazioni indipendenti insieme al fratello Fénix.
Infatti, fu proprio unendo le forze che formeranno i Lucha Brothers, uno dei Tag-Team più influenti degli ultimi anni, che ha contribuito a esportare e rappresentare l’eccellenza messicana negli Stati Uniti. Il loro stile è eclettico, capace di tessere originali combinazioni nel lottato con qualunque altro Tag-Team grazie al duo dinamismo- potenza e farà collezionare loro svariate cinture in promotion come AAA, AEW, Impact, MLW.
Fu proprio durante il periodo in Impact che, grazie alla faida con i Latin-American Xchange (LAX), parteciparono ad alcuni match memorabili che contribuirono a solidificare le loro abilità.
Quest’incontro del 2019 a TNA Rebellion con stipulazione Full Metal Mayhem (senza alcuna squalifica) è il match conclusivo della faida tra le due coppie, nonchè anche Il Main Event della serata con i titoli Tag Team in palio detenuti dai Lucha Brothers.
Ciò che risalta immediatamente è la capacità dei fratelli di spingere al limite il proprio corpo per costruire delle storie avvincenti: la pericolosità degli spot con tavoli, sedie, scale, forchette e puntine fa realizzare al pubblico quanta viscerale aggressività e rabbia fossero disposti a sfogare i luchadores sulla coppia avversaria.
Se Penta e Fénix sono veloci e dinamici, Santana e Ortiz sono due rissaioli creativi che sanno tener loro il passo con un ottimo ritmo avvincente e la cui intesa è solidissima, come lo dimostrano gli altri due match della trilogia di questa faida.
Oltre che i successi nella divisione Tag Team sia di Impact sia sulla scena indipendente (MLW, PWG), anche la carriera in solo di Penta ebbe un’ottima svolta. Nel 2018 fu campione del mondo per la prima volta in Impact strappando via la cintura ad Austin Aries e tesse un’accesa rivalità con Sami Callihan, Main Eventer di rilievo della promotion.
L’incontro è un Hair vs. Mask del 2018 la cui stipulazione prevedeva che, in caso di sconfitta, Penta si smascherasse e fosse costretto a rivelare la sua identità, mentre Callihan dovesse rasarsi la testa.
La fortissima componente teatrale dei due contendenti fa da padrona nel ring: non è tanto l’atletismo a prevalere ma la disposizione dell’uno o dell’altro a ferire, sacrificare il proprio corpo e restare in piedi per ultimo difendendo il proprio onore, la Maschera per il luchador, i capelli per l’americano.
La gara fra i due va oltre al mero schienamento o sottomissione finale, anche ai capelli o alla maschera in gara. Sono simili, in fondo, cioè due forze sinistre che collidono nello stesso perimetro e che alimentano l’oscurità dell’altro, fin quando uno dei due non rinuncerà e cederà definitivamente. In questo caso, la Fear Factor (package piledriver) del messicano su una folla sottostante di sedie d’acciaio gli assicura la vittoria.
Death Triangle e Penta Oscuro
L’esposizione dei Lucha Bros in America tra Lucha Underground, Impact e il circuito indipendente ha permesso in primis al pubblico americano di abituarsi al loro stile e affezionarsi ai performers. Inoltre, ha concesso loro la possibilità d’approdo nel panorama major americano, cioè in AEW.
Nel febbraio del 2019, durante la conferenza della federazione per l’annuncio dei biglietti del primo Double or Nothing, ci furono anche alcuni annunci riguardanti nuovi ingaggi nel roster della neonata AEW. I Lucha Brothers, che per motivi di copyright furono costretti a cambiare il nome con Rey Fénix e Penta El Zero Miedo, furono annunciati come tali.
(Dal minuto 30:52)
Quando gli Young Bucks, vicepresidenti esecutivi e uno dei Tag Team più dominanti di sempre, si allontanarono dallo stage, i Lucha Brothers li affrontarono prima verbalmente per poi aggredirli con calci e una forte Fear Factor.
Questo fu il seme che fece germogliare una faida tra Tag Team davvero memorabile con i messicani che promisero di voler dimostrare di non essere i numeri due e di voler consolidare la loro legacy con le teste degli Young Bucks.
A Double or Nothing del 2019 ci fu sia il debutto dei Lucha Brothers in federazione che il primo di una lunga serie di incontri contro i vicepresidenti esecutivi. Pur nella sconfitta, si intuiva i Lucha Brothers avessero qualcosa di speciale e fossero destinati a maggiori obiettivi.
Il filo rosso della loro carriera in AEW sarà la formazione del Death Triangle nel 2020, cioè l’alleanza dei messicani con PAC. Questo trio arricchì il già variegato stile dei due fratelli con la componente ibrida tra tecnicismo e high-flying del nuovo membro per creare una forza unica e dominante nella federazione.
Dopo i periodi di separazione del britannico a causa del COVID-19, l’alleanza con Eddie Kingston e la riunione con PAC, il pinnacolo della loro carriera giunse ad All Out 2021 durante uno “Steel Cage Match” contro gli eterni rivali Young Bucks con in gioco i titoli di coppia.
Oltre che ad esser stato valutato con più di cinque stelle da Dave Meltzer ed esser stato estremamente apprezzato dai fan, la prima parte dell’incontro è molto densa di manovre acrobatiche e spot ad un ritmo elevatissimo per poi discendere progressivamente in un vortice di brutalità con l’utilizzo di oggetti contundenti e spot adrenalinici. È sicuramente una pietra miliare sia per la stipulazione Steel Cage che nella storia recente del professional wrestling.
Al termine del match, i Lucha Brothers vincono la cintura consacrandosi come uno dei Tag Team migliori e più dominanti del panorama del wrestling contemporaneo.
Il successo del duo continuò con la vittoria dei titoli Trios e una faida d’altissimo livello contro l’Elite (Kenny Omega e gli Young Bucks) che elevò ancor di più il loro status.
L’incontro di Full Gear del 2022 marca il ritorno dell’Elite nel ring dopo mesi d’assenza, dunque c’era molto da dimostrare per tutti i partecipanti all’incontro. La parte drammatica non è venuta meno, anzi, c’è stato un ottimo compromesso tra spot più coreografati e momenti in cui si potesse intravedere una dimensione narrativa più marcata, consolidando il lavoro da heel del Death Triangle grazie al finale controverso.
Fu solo uno dei primi scontri tra le due fazioni che porterà all’innovativo Best of Seven Series Match, in stile un po’ tennistico, in cui gli scontri diverranno progressivamente più violenti e competitivi, molti dei quali mai sperimentati finora nella TV americana.
Quando il Death Triangle perse i titoli, Penta trovò il modo di continuare ad evolversi sulla scia del Pentagon Dark di Lucha Underground divenendo Penta Oscuro. Parallelamente alla sua nuova vicinanza alla violenza, si sviluppa il suo cambio d’indole da face amato dai fans a heel minaccioso. Un esempio della sua degenerazione lo si può vedere durante lo Stadium Stampede Match di All In nel 2023:
Il canto della fenice di Penta in AEW inizia con il declino del Death Triangle e finisce con il mancato rinnovo con la compagnia, concludendo così l’esperienza durata cinque anni con la federazione di Jacksonville. Si pensa a insoddisfazione generale per il trattamento riservato sia a lui che al fratello negli ultimi due anni o, forse, anche a qualcosa di peggiore dietro le quinte.
Però, come ci insegna Penta, da sempre capace di reinventarsi e riadattarsi, si chiude una porta e si apre un portone: la WWE.
WWE, la nuova era per Penta
Sembra una scelta assolutamente coerente quella di accaparrarsi un free agent come Penta in un periodo in cui la WWE, complice la transizione alla piattaforma di streaming Netflix, sta cercando di mutare le storie per coinvolgere ancor di più i segmenti di pubblico più adulto.
Per Penta, come dichiarato da Chris Van Vliet, il debutto in WWE è stato il coronamento di un sogno nel cassetto covato fin dai primi giorni da wrestler. Non aveva alcun dubbio riguardo alle sue possibilità di farcela, anzi, avrebbe voluto sperimentare la gioia post-debutto 20 anni prima.
Perfino la sua entrata, ideata da Triple H, è da star. Il buio, le fiamme, la theme song ansiogena e le luci che campeggiano per l’arena è già così un efficace mezzo di comunicazione per il messicano. Inoltre, perfino il suo moveset sembra naturalmente adattarsi allo stile major americano senza aver dovuto apporre eccessive modifiche. Adesso la sua prevalente combinazione finale risiede nel trio Sacrifice-Mexican Destroyer-Penta Driver che rimane ugualmente molto solido pur in assenza della Fear Factor.
Grazie soprattutto a Chad Gable e Pete Dunne stiamo assistendo ad un’opera di costruzione dello status di Penta molto solida: non ci sono più gli squash match in cui nessuna delle due parti riusciva ad elevare l’altra se non in modo breve e spicciolo. Ora, anche avversari temibili come Gable possono perdere con onore, elevando ancor di più la prestazione dell’avversario.
Ma, la parte memorabile del suo debutto risiede nel promo eccellente in cui quasi emoziona di più la verve con cui ha pronunciato le frasi rispetto al vero e proprio contenuto del messaggio. Penta, inoltre, dichiara che la sua ispirazione più grande è Rey Mysterio, con cui si è già scontrato anche nel periodo di Lucha Underground e con cui condivide un rapporto di stima e amicizia.
Infatti, la performance eccellente di Penta durante la Royal Rumble, cioè quella di Iron Man, ha anche fatto intravedere un teasing ad una possibile faida tra i due. Permettere al messicano di lavorare con un artista come Rey in un territorio major sarebbe un’ottima attrazione per il mercato sudamericano e, in secondo luogo, un ottimo veicolo d’emancipazione per la concezione della Lucha Libre in WWE.
Penta, oltre che essere l’antagonista di Octagon Jr., in un certo senso, lo è anche di Rey Mysterio. La possibilità di ribaltare la narrazione non solo di Rey, ma di quasi ogni luchador avuta finora in WWE, come la solita dell’eroico luchador, dell’eterno buono con la fedele fanbase di più piccini, del Davide che si scaglia contro il Golia di turno è ghiotta, poiché Penta è l’esatto contrario.
Il personaggio di Penta e le sue declinazioni di Pentagon Dark e Penta Oscuro fanno venire a galla la profonda scissione d’indole del messicano che va dallo scaraventare sul fuoco Vampiro in Lucha Underground a immolarsi pur di sacrificare suo fratello Fénix nella gabbia d’acciaio in AEW. Lo vediamo ancora nel monologo interiore spagnolo che si tramuta agevolmente nei promo in inglese comprensibili al pubblico americano.
Inoltre, anche l’eclettismo nello stile lottato rende Penta un luchador atipico con la sua commistione di elementi di lucha libre tradizionale con quelli dello strong style giapponese e dell’hardcore wrestling. Prima di lui, la lucha libre era spesso divisa tra high-flyer come, appunto, Rey Mysterio e powerhouse più tecniche come Blue Demon Jr.
Questo lo rende un personaggio complesso, degno di attenzione e che può costituire una valida alternativa ai luchadores già visti finora. È proprio la profondità che fa funzionare il messicano come heel, come face o qualsiasi altro terzo in mezzo.
Si pensa, infine, ad una faida con Bron Breakker per il titolo Intercontinentale e, chissà, ad una nuova riunione col fratello Fénix nell’ennesimo nuovo territorio da conquistare. Le possibilità sono infinite e, come sempre, Penta le affronterà con cero miedo.
This shot of Penta
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— Fightful Wrestling (@Fightful) February 12, 2025
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