26 gennaio 2020, Minute Maid Park, Houston, Texas.
Sono circa le 4.30 del mattino in Italia, quando in un già adrenalinico Royal Rumble match sta per entrare il numero 21.
Countdown, il pubblico accompagna partecipe come sempre… scatta lo zero…
YOU THINK YOU KNOW ME.
Da lì pianti, urla di gioia, sguardi increduli dei fan.
Erano passati nove lunghi anni dall’ultima volta, una volta che eravamo certi sarebbe stata l’ultima.
E invece no, Edge era lì, con gli occhi lucidi anche lui.
E poi SPEAR, SPEAR, SPEAR, SPEAR.
Restano in quattro, scambio di sguardi con Orton…ma Randy è Randy e ci prova sempre, ma Edge è Edge, lui è “The Ultimate Opportunist” non uno qualunque, ed elimina Orton che la prende a ridere.
Restano in tre, la tensione sale, Edge e Roman sono sull’apron ma poi Reings elimina la “Rated-R Superstar”, fischia tutta l’arena, fischia tutta Houston.
Ventitré minuti e una manciata di secondi di fuoco, in uno dei ritorni più incredibili della storia della WWE.
Era doveroso partire da un inizio romanzato, perché forse solo in uno dei migliori romanzi avremmo potuto assistere a quella incredibile notte texana.
Era tutto vero, Adam Copeland era tornato a combattere.
24 ore dopo era già tempo di Monday Night Raw, e il ritorno LIVE della “superstar vietata ai minori” era il piatto forte della puntata.
Edge percorse la rampa ed entrò nel ring, e in quel momento tutti si chiesero cosa il futuro avrebbe portato al canadese.
Forse il “Messia” Seth Rollins, forse Aj Styles o forse il campione WWE “The Beast” Brock Lesnar.
La “Rated-R superstar” prese il microfono parlando del suo infortunio, descrivendo come negli anni il suo corpo reagisse meglio, e come abbia lavorato duramente per poter chiudere la carriera alle sue condizioni.
Randy Orton interruppe l’emozionante discorso di Edge per chiedere al suo amico di riformare per un’ultima volta la coppia del Rated RKO, ipotesi che fu accolta dai boati di approvazione del pubblico.
Ma prima ancora che Edge avesse il tempo di rispondere Orton fece quello che lo ha sempre contraddistinto nella sua carriera, attaccare nell’attimo di debolezza, nell’unico secondo di distrazione, ovviamente rifilando al canadese la più classica delle “RKO”.
Ma quella manovra non sembrò bastare ad Orton che iniziò a muoversi, dentro e fuori dal ring, freneticamente indeciso sul da farsi.
Prese così due sedie, una la posizionò dietro la testa del suo ormai ex amico, e con l’altra sferrò il colpo proprio sul capo dell’indifeso Edge.
Una scena forte, un finale drammatico, quello che era partito come un sogno in poco si trasformò in un incubo; ma la domanda che balenò nella mente di tutti gli appassionati fu una e una sola: perchè Randy? Perchè?
La settimana successiva, la puntata di Raw si aprì esattamente da dove ci eravamo lasciati, ossia da Orton; i fischi accompagnarono sia l’ingresso nel ring che gli interminabili secondi che “la vipera” si prese prima di pronunciare la prima parola.
Randy disse che sapeva di dover dare delle spiegazioni ma nel momento in cui sembrò in procinto di darle abbandonò il ring tra i fischi assordanti dei presenti, ancor più delusi per una mancata risposta.
Sette giorni dopo, stesso show e stesso copione, con Orton nel ring incapace di pronunciare un discorso, ma questa volta ad interromperlo fu Matt Hardy che disse come nonostante odiasse Edge, mai si sarebbe spinto a tanto.
Orton, dopo che Matt gli chiese che problemi avesse, tentò una prima “RKO” che andò a vuoto, ma Hardy non riuscì ad evitare la seconda.
E come per il canadese il peggio non era ancora passato, Randy replicò infatti la sediata in testa infortunando anche il fratello più grande del “Team Extreme”.
La puntata seguente di Raw si aprì ancora con Orton, che avrebbe dovuto affrontare Matt Hardy quella stessa sera, ma Hardy si presentò con un vistoso collare.
Dopo un acceso confronto verbale Orton dichiarò di voler bene ad Edge come ad un fratello, si scusò per quanto fatto e andò via dal ring.
Ma cambiò rapidamente idea per tornare nel quadrato e sfogarsi ulteriormente con il povero Matt pressochè indifeso, rifilando l’ormai classica sediata, questa volta sui gradoni d’acciaio.
I giorni passavano ma Orton ancora non aveva chiarito perché avesse fatto quel gesto estremo.
Dopo 15 anni lo show rosso tornò a Winnipeg e ad iniziare fu ancora una volta Randy, che dopo aver descritto un episodio con Edge riguardante l’ultima volta che venne in quella città, dichiarò come nessuno potesse capire il perché di quel gesto e quanto dolore stesse provando internamente.
Ad interromperlo questa volta fu Kevin Owens, che descrisse come Edge fosse il suo idolo e che forse il sogno di poter combattere con lui si era frantumato per colpa sua.
Il confronto verbale terminò in un match tra i due che vinse Orton grazie ad un conteggio rapido dell’arbitro, rivelatosi poi essere un adepto del “Monday Night Messiah” Seth Rollins… ma questa è un’altra storia.
Nel successivo Raw, pronta a dare un aggiornamento sulle condizioni del marito, fece il suo ritorno anche Beth Phoenix, ma prima ancora che riuscisse a proferire parola fu interrotta da “The Apex Predator”.
La “Glamazon” quasi in lacrime chiese delle spiegazioni ad Orton.
Randy partì col raccontare un aneddoto del 1999, in cui ebbe il primo incontro con Edge grazie a suo padre “Cowboy” Bob Orton, al quale la “Rated-R superstar” fu la prima a mostrare rispetto.
“The Viper” proseguì affermando come Edge lo abbia salvato, gli abbia permesso di avere una famiglia, riportandolo su una retta via.
E quello che Randy ha fatto ad Edge è stato soltanto per salvarlo a sua volta, poiché qualcuno avrebbe provato a metterlo fuori gioco per sempre per farsi un nome; lui in sintesi lo ha soltanto protetto.
E lo ha fatto perché le due bambine abbiano un padre presente.
La colpa è solo di Beth che non è stata in grado di fermarlo, perché lui ama le sue bambine più di lei.
La Phoenix schiaffeggiò Orton, che replicò, dopo un insulto lontano dal microfono, con una “RKO”.
La rivalità stava entrando nella sua fase più calda, si era arrivati ad un livello esageratamente personale… ma il tempo delle parole era ormai finito!
La settimana seguente “The Ultimate Opportunist” tornò a Raw, interrompendo un promo di MVP e chiamò a gran voce Orton.
Randy si presentò nel ring ma uno spiritato Edge, dopo una breve rissa, rifilò una “RKO” al suo avversario, per poi colpire MVP con la classica sediata in testa, sotto gli occhi di un Randy Orton che riuscì a scappare alla furia omicida del canadese.
Nell’assordante silenzio di un praticamente vuoto Performance Center, Edge si presentò LIVE nel kick-off del successivo Raw per sfidare ufficialmente Randy Orton allo “Showcase of the Immortals” in un last man standing match, un match duro, un’occasione di vendetta per “la superstar vietata ai minori”, da cui Randy non sarebbe riuscito a rialzarsi.
La replica della “vipera” arrivò sette giorni dopo, e ribadì ancora una volta come il suo atto di amore fraterno fosse stato interpretato come un atto di violenza.
E dunque se Edge avesse voluto scrivere la storia, lui avrebbe scritto l’ultimo capitolo.
La sfida per Wrestlemania dopo mesi era finalmente divenuta ufficiale.
EDGE VS ORTON
LAST MAN STANDING
Una rivalità intensa, personale come poche, costruita al dettaglio, rovinata in parte dal problema globale del Coronavirus.
Un capolavoro di tutti i coinvolti.
Con grande attesa e speranza di quello che in ogni caso, e per tanti fattori, sarà un match storico.