Here Comes The Pain: quando l’età è davvero solo un numero – Eccovi uno degli articoli provenienti da TSOW Magazine 6!
Amici di The Shield Of Wrestling, in contemporanea all’uscita del quindicesimo numero della nostra rivista, abbiamo selezionato per voi un articolo per ogni numero uscito sino ad oggi.
Direttamente da TSOW Magazine 6, ripercorriamo ciò che è stato (ed è tuttora) uno dei videogiochi più iconici nella storia della WWE, ossia SmackDown: Here Comes The Pain, a cura di Andrea Ruggini. Buona lettura!
Here Comes The Pain: quando l’età è davvero solo un numero (da TSOW Magazine 6)
SmackDown: Here Comes The Pain ha un posto speciale nel cuore di tutti i videogiocatori di lunga data con la passione del wrestling. Uscito nel novembre dell’ormai lontano 2003, il gioco ha da subito catturato l’attenzione del pubblico grazie al grandissimo salto in avanti rispetto ai predecessori sotto tutti i punti di vista. La peculiarità che contraddistingue HCTP da tutti gli altri videogiochi targati WWE è però la longevità, e a distanza di 19 anni dall’uscita è ancora popolato da videogiocatori grazie all’emulazione e alle mod. Il merito, però, non è solo dei videogiocatori che di fatto mantengono in vita il gioco, ma soprattutto degli sviluppatori che per primi hanno creato un videogioco che ha veramente sposato tutte le richieste del pubblico. Con ben 65 componenti, il roster si presentava come il più grande implementato fino a quel momento grazie anche all’inclusione di alcune leggende come Roddy Piper, Jimmy Snuka ecc. Non sono mancate, come da tradizione, le polemiche circa l’esclusione di alcuni wrestler, Hulk Hogan e Jeff Hardy su tutti (piccolo aneddoto: le immagini per questi due lottatori, assieme a quelle di Ultimate Warrior, Nunzio e Johnny Stamboli, rimangono ancora nei file di gioco in quanto rimossi frettolosamente poco prima dell’uscita). L’elemento che più ha attratto e continua ad attrarre i giocatori è però il gameplay, tanto da essere considerato notevolmente migliore rispetto a quello degli ultimi titoli del ciclo 2K. Here Comes The Pain si presenta infatti come il giusto compromesso tra lo stile simulativo che contraddistingue gli attuali capitoli della saga e lo stile più arcade dei primissimi videogiochi, creando un “ibrido” che consente di avere dei match dal ritmo serrato, senza però rinunciare agli aspetti più tecnici della disciplina. Ne consegue un gameplay estremamente soddisfacente nella sua completezza, ed ogni mossa riesce a trasmettere la giusta sensazione di “impatto”, coinvolgendo il giocatore nel match invece di ridurlo a semplice “spettatore interattivo”. In tutto ciò, non bisogna dimenticare che questo gioco è uscito per la PlayStation 2, ma già comprendeva la possibilità di giocare incontri con fino a sei personaggi su schermo, rendendo estremamente divertenti le sessioni di gioco in compagnia (ricordiamo che nel 2003 il multiplayer online era una realtà ancora lontana!). Anche la grafica, nonostante senta il peso dei 19 anni passati, risulta molto più “attuale” rispetto a quella di tanti giochi usciti nello stesso periodo. Insomma, ci sono molte ragioni per cui continuare a giocare Here Comes The Pain, e lo dimostra anche il grande seguito che hanno i contenuti di questo gioco che ancora si trovano in piattaforme come YouTube o Twitch. Per chi invece non avesse mai giocato HCTP, vuoi per motivi di età o per qualsiasi altro motivo, questo articolo vuole anche essere un invito a giocare questa pietra miliare del wrestling videoludico, perciò non ci dilungheremo oltre, buon divertimento!
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