Pagelle di WrestleMania 36 Night 2, analizziamo insieme la seconda giornata di WrestleMania!
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Ci siamo, la seconda giornata di WrestleMania si è da poco svolta. Avrà rispettato le aspettative che solitamente pone l’importante evento targato WWE? Non perdiamoci in chiacchiere e partiamo col recensire la seconda parte dello Showcase of the Immortals!
Kick-Off match: Liv Morgan vs Natalya
Il preshow, proprio come ieri, ci regala un unico match, stavolta femminile. Le due han provato a raccontare una semplice storia ma purtroppo il corto minutaggio ha impedito ad entrambe di esprimere il loro massimo. Liv è più astuta e vince di rapina, non è la prima volta che la canadese cade nelle trappole nemiche. Detto ciò, risulta ancora una volta impossibile valutare un match durato così poco e così poco movimentato.
VOTO: S.V.
NXT Women’s Championship match: Charlotte Flair vs Rhea Ripley (c)
Probabilmente il match femminile più acceso delle due serate. Charlotte gioca sull’esperienza e Rhea, forse troppo immatura, non riesce a tenere il passo del lavoro alla gamba attuato dalla regina. Mi sento subitamente, però, di riservare una seria critica all’incontro. Nei primi minuti l’atleta Australiana ha colpito la sua avversaria con la Riptide, la propria finisher, alla quale difficilmente è scampato qualcuno. Charlotte ne esce e continua il match negando qualunque possibile segno di fatica. Tralasciando questo, la trama è stata piuttosto lineare, a parte qualche imprecisione tecnica negli attacchi mirati. La Flair vince, intrappolando Rhea nella Figure 8. Dei sinceri complimenti merita l’uso della manovra conclusiva di Charlotte, letale e mai abusata.
VOTO: 6.5/10
Aleister Black vs Bobby Lashley (w/Lana)
Tutti moriamo, chi prima e chi dopo. Nel frattempo ci capita di assistere a situazioni come queste, createsi per puro caso e che non significano nulla. Questo match si perde nell’anonimato che nel corso dei giorni gli si era creato intorno. Non troppo geniale il tentativo finale di utilizzare Lana per provare a creare una piccola trama in fretta e furia. Finale, difatti, molto parodico, campato sul nulla.
VOTO: S.V.
Otis vs Dolph Ziggler (w/Sonya Deville)
Qui ci si diverte, un grazioso match comedy che rispetta le aspettative che aveva alimentato. Otis domina fisicamente Dolph Ziggler che, però, a tratti riesce a sgattaiolare e ad usare la propria intelligenza. Complice anche una infingarda Sonya Deville che si dimostra la brutta persona raccontata nelle scorse puntate di SmackDown. Molto simpatico l’eccessivo bisogno dei due atleti nel vendere teatralmente le manovre subite. La giustizia esiste ed Otis vince, grazie all’aiuto della sua amata Mandy. Nonostante continue gimmick incentrate sul bullismo, la WWE ci insegna che anche il bene a volte trionfa.
VOTO: 6.25/10
Last Man Standing match: Edge vs Randy Orton
L’incontro è praticamente durato 36 minuti ed il rapporto minutaggio/azione è altamente criticabile. I due ci portano a spasso per il Performance Center, illustrandoci l’arena. Nel mentre, però, il silenzio tombale. L’odio tra i due non si percepisce, non esiste. Mi permetto di dire che l’utilizzo del palcoscenico, inteso come le molteplici piattaforme in cui si sono esibiti, è ai minimi storici. Il problema principale è la lentezza ingiustificata ed ingiustificabile, almeno 15 minuti di match sono tranquillamente cancellabili poiché non portano avanti alcun cenno di storia. La vipera nelle scorse settimane ha insultato la famiglia del canadese, ha colpito la moglie. Risulta veramente inspiegabile la mancata cattiveria da parte di Edge. Il finale fa da ciliegina ad una forte bugia situata nelle basi della loro storyline. I Rated-RKO non sono mai stati moralmente uniti. Si trattava di un’unione di circostanza tra due opportunisti, che volevano puntare sempre più in alto. Il pianto di Edge è coerente alla farsa raccontata, ma se vogliamo, storicamente ingiusto. Il canadese vince dopo aver colpito il suo avversario con un Conchairto.
VOTO: 4.5/10
WWE Raw Tag Team Championship match: Angel Garza & Austin Theory (w/Zelina Vega) vs The Street Profits (Angelo Dawkins & Montez Ford) (c)
Ci serviva una piccola scarica di adrenalina dopo aver assistito al match precedente, i 4 mettono in piedi una carina serie di spot in circa 6 minuti. Al contrario di diversi match già recensiti, questo gioca lo scarso minutaggio a suo favore. Buona prestazione di Garza e carino da vedere il distacco di alchimia che c’è tra i due team. Mantengono gli Street Profits grazie alla capacità di Montez di salvare il suo compagno nel miglior momento possibile, guadagnando due piccioni con una fava.
VOTO: 6.25/10
WWE SmackDown Women’s Championship Fatal 5-Way Elimination match: Bayley (c) vs Sasha Banks vs Lacey Evans vs Tamina vs Naomi
Anche qui assistiamo ad un’altra contesa guardabile, interessante la caratterizzazione delle atlete. A parte Tamina, lei viene eliminata subito perché possibile minaccia, uno stereotipo che vive da sempre. Sorpreso dalla prestazione di Lacey che fa sua una buona mimica, coerente al personaggio rappresentato. Le faide ed i disguidi interni han fatto sì che il match uscisse in maniera abbastanza compassata, il dualismo Bayley/Boss sempre più in discussione. La campionessa mantiene grazie all’aiuto della precedentemente eliminata Sasha Banks.
VOTO: 6/10
Firefly Fun House match: ”The Fiend” Bray Wyatt vs John Cena
Un capolavoro di narrativa targato WWE, per ogni passo muore una vecchia speranza di Cena, Bray Wyatt fa sua la storia. Si passa dal colpire allegoricamente il culto del fisico creato dalla Golden Age alla tremenda moralità sviluppatasi nella Ruthless Aggression. Tutto ciò per cui hanno lottato i predecessori è solo uno sbaglio, pieno di cattiverie umane e di egoismo. Si arriva in WCW. Nel suo incubo, John Cena, è diventato quello per il quale il suo avversario lo vuole far passare, il leader della stable di villain per eccellenza. Con tale segmento si ripercorrono anche i continui rumor che hanno visto il Leader della Cenation sempre vicino al turn. Quest’ultimo non ci sta ad essere fatto passare come un mostro, non lo è mai stato in cuore suo, sapendo di aver resistito anche quando chiunque gli ha voltato le spalle. Tra epici flashback e notevoli transizioni si arriva a WrestleMania 30, il confronto tra i due. La faida nella quale l’eroe per eccellenza ha posto fine a Bray Wyatt. L’ex capo della Wyatt Family lo sfida a fare quello che non ha avuto il coraggio di fare 6 anni prima, colpirlo con una sedia e mostrare a tutti la propria indole. Cena esegue ma l’avversario scompare, il suo incubo non sembra avere fine. Fino a quando non arriva il Fiend a ripristinare i conti passati tra i due. Cena sviene dopo una Mandible Claw eseguita col guanto che cita ”hurt” e si dissolve nel nulla. Bray Wyatt ha ucciso la storia, Bray Wyatt ha ucciso John Cena. Angle qualitativamente fenomenale, nulla da dire. Non basterebbero 1000 ore per spiegare l’intreccio allegorico creatosi tra le paure ed i fallimenti di Cena e la mancata umanità dettata da alcuni periodi della famosa federazione. Da fan del capolavoro Bethesda, Skyrim, questo viaggio nell’incubo mi ha ricordato molto la missione del Principe Daedrico Sheogorath nella quale si viaggia nella mente del pazzo Pelagius Septim III, 12esimo imperatore di Tamriel.
VOTO: 9/10
WWE Championship match: Drew McIntyre vs Brock Lesnar (c)
La storia ci insegna che il Claymore Kick ha sempre ucciso gli avversari dello scozzese, nessuno è mai uscito. Nessuno fino a questo match, precisamente a 20 secondi dal suo inizio Lesnar esce dal conteggio. Un momento del genere non può che uccidere quanto di buono fatto con quella mossa nei mesi, anni precedenti. Ma si sa, non è la prima volta, il Curb Stomp ci ha abbandonato mesi e mesi fa. La zuffa continua e McIntyre esce al conto di uno dalla F-5, nel build up del match nessuna variante ha fatto pensare a tale possibilità. Non ce ne era bisogno. Lesnar continua a colpirlo con la sua finisher ma l’avversario esce sempre. Tra veloci scambi di finisher il vincitore della Rumble riesce a connettere il vincente Claymore Kick. Anche qui, non si è capito come si è arrivati a tale scelta. Per l’ennesima volta ci si ritrova davanti un match che risulta una stupida connessione di finisher.
VOTO: 4/10
Si chiude anche la seconda giornata e confermo le mie impressioni, l’evento non aveva modo di essere diviso in due parti. Tralasciando ciò, si fa veramente fatica a chiamarla WrestleMania ed i momenti importanti son stati veramente pochi. Vediamo come andrà avanti la situazione. Il bene è che anche in questo difficile momento, qualcosa ci tiene compagnia.
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