Pills Of Wrestling #30: Jericho e la fonte della giovinezza | Ad All Out, Chris Jericho sfiderà “Hangman” Adam Page nel main event per diventare il primo AEW World Champion. Ma come può un wrestler di 49 anni essere ancora al top e sulla bocca di tutti?
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All Out ha indubbiamente fomentato un credo alquanto diffuso all’interno del wrestling web: Chris Jericho è di fatto uno dei greatest of all time. Certo, ognuno di noi può avere numerose opinioni in merito ma come può un wrestler di 49 anni essere ancora al top e sulla bocca di tutti?
La risposta è molto semplice: Jericho ha scoperto la fonte della giovinezza. Dopo aver debuttato nel 1990, in 29 anni di carriera ha vinto oltre 30 titoli e ha militato nelle maggiori compagnie al mondo. WWF/E, WCW, ECW, NJPW, CMLL, AEW; in ognuna di queste compagnie ha lasciato il segno come pochi altri hanno saputo fare. Il segreto di tutto ciò non possono essere ricercati soltanto nelle sue in-ring skills, nei promo o nel suo carisma, bensì nei suoi continui cambi di gimmick che lo hanno reso sempre interessante.
Se pensiamo alla curiosità generata dalla nuova versione del santone Bray Wyatt con The Fiend, Jericho è riuscito nel corso di questi 29 anni a generare continuamente lo stesso interesse senza risultare mai banale.
I volti interpretati dal lottatore canadese sono molteplici. Il primo significativo è stato quello di “Lionheart” con la quale ha fatto decollare la sua carriera in Messico e in ECW mostrando le sue doti sia dentro che fuori dal quadrato. In WCW ha effettuato un turn heel diventando “Ayatollah of Rock ‘N’ Rolla”, un arrogante aspirante rock-star che ha dominato la scena cruiserweight. Dopo circa due anni cambia ancora pelle dando vita a “Y2J”. L’idea alla base era quella di ricalcare il tanto discusso millennium bug che avrebbe causato numerosi problemi ai vari computer di tutto il mondo con il passare dal 1999 al 2000. E l’arrivo di Jericho in WWE è stato proprio rivoluzionario come un bug inaspettato esordendo con uno scontro verbale con The Rock fino a diventare il primo Undisputed Champion della federazione.
Parliamo di tre cambi avvenuti in circa 10 anni a cui non abbiamo sommato le numerose sfaccettature. Il tutto non finisce qui, ricordiamo “I Am the Best in the World at What I Do” con cui cambia portamento e vestiario spiattellando ai propri avversari di essere il migliore al mondo dando vita a vittorie importanti e ad una rivalità fantastica contro Shawn Michaels. Impossibile non citare la gimmick di “Best Friend” che ha aiutato l’ascesa di Kevin Owens (anche se ad un certo punto sembra più oscurarlo che aiutarlo) diventando ancora una volta uno dei migliori heel in circolazione aggiungendo un tocco di classe con la sua lista.
Negli ultimi anni, Jericho si è reinventato in Giappone con altre due nuove vesti.
Durante il suo arrivo in NJPW e la rivalità contro Kenny Omega ha sfoggiato “Alpha”, marchio utilizzato per sfottere gli avversari. Successivamente avviene una metamorfosi che lo ha reso il “Painmaker”, un individuo sadico che gode nell’infliggere dolore ai propri avversari. Persino il suo ring-attire cambia, trucco in viso e giubbotto in pelle con spunzoni ovunque.
A 49 anni, Jericho non sembra voler interrompere quella che è oggettivamente una carriera leggendaria. A breve scriverà un’altra pagina di storia sfidando “Hangman” Adam Page nel main event di All Out per diventare il primo AEW World Champion.
Jericho è la prova provata che per essere rilevanti nel mondo del wrestling bisogna reinventarsi continuamente per mantenere viva l’attenzione del pubblico. Chissà se negli ultimi anni di carriera riuscirà ad aggiungere nuovi volti alla sua fitta schiera di personaggi. Solo il tempo saprà darci risposta, nel frattempo non resta che goderci gli ultimi anni di questo lottatore iconico del wrestling.
“Thank you all for following me, ’cause it’s not my fault that I am better than each and every one of you!”