Pills Of Wrestling #45: Tiger Mask. Dal cartone animato alla versione in carne ed ossa, nella nuova puntata di Pills Of Wrestling parleremo di uno dei personaggi più iconici della disciplina. Siete pronti a scoprire Tiger Mask?
Nel corso degli anni, il wrestling è diventato sempre di più un vero e proprio elemento della cultura di massa. Indubbiamente i fattori che hanno contribuito a questo risultato sono molteplici e uno di questi non può non essere dato dai suoi personaggi, alcuni capaci di entrare davvero nell’immaginario collettivo. “Larger than life” direbbe qualcuno, concetto applicabile a icone come Hulk Hogan, Ric Flair, El Santo, John Cena, Stone Cold Steve Austin, The Rock, The Undertaker e tanti altri.
Eppure, uno su tutti ha avuto un percorso decisamente insolito. Mentre i nomi sopracitati sono wrestler veri e propri in carne ed ossa, vi è un nome su tutti che è riuscito a farsi spazio nei cuori di milioni di appassionati senza esistere realmente. Di chi stiamo parlando? Del solo e unico Tiger Mask!
Dal Giappone alla conquista del mondo: un cartone animato veicolo di puroresu e giustizia sociale
Ideato da Ikki Kajiwara, nel 1968 venne pubblicato il primo di quattordici numeri di Tiger Mask, un manga giapponese che narra le vicende di Naoto Date, un orfano cresciuto dopo la fine della seconda guerra mondiale. Con un’infanzia difficile, la sua vita cambia quando, in visita ad uno zoo insieme ai compagni di orfanotrofio, vede una gabbia con delle tigri. Da quel momento, Naoto decide che sarebbe diventato forte come una tigre e che avrebbe combattuto le ingiustizie nei confronti degli orfani come lui.
In preda alle emozioni, Naoto scappa abbandonando i compagni ma viene intercettato da un emissario della Tana delle Tigri, un’associazione a scopo di lucro che addestra lottatori spietati e senza scrupoli. Da quel momento, il giovane orfano si addestrerà duramente fino a diventare uno dei wrestler più forti del mondo. Dopo essersi fatto una fama importante negli Stati Uniti, dove verrà nominato “Yellow Devil”, Naoto torna in Giappone e qualcosa cambia. Dopo aver visto in che condizioni era il suo vecchio orfanotrofio, il lottatore decide di infrangere una delle regole più sacre di Tana delle Tigri, ovvero quella di versare metà dei propri introiti all’associazione, pena punizioni tanto terribili da essere paragonate alla morte. E così ha inizio il cammino di Tiger Mask che cercherà di aiutare economicamente l’orfanotrofio mentre dovrà liberarsi da questa organizzazione criminale.
Il manga ebbe un successo tale che l’anno successivo al suo esordio divenne un anime. Con i suoi 105 episodi, Tiger Mask non ha impiegato molto tempo per essere trasmesso oltreoceano. In Italia il cartone animato venne trasmesso dal 1982 e ben presto L’Uomo Tigre, noto anche come Diavolo Giallo, conquisterà il cuore di molti bambini e ragazzi. Nel corso degli anni, Tiger Mask tornerà sui piccoli schermi con altre due serie, una realizzata nel 1981 e una nel 2016.
Non più un personaggio fittizio, Tiger Mask diventa realtà
Con il grande successo riscosso da Tiger Mask, ben presto accadde l’impensabile. Nel 1981, la NJPW ottenne dalla Toei Animation, storico studio di animazione giapponese, nonché uno dei più grandi, prestigiosi ed importanti al mondo, i diritti per poter portare sul ring la gimmick di Tiger Mask. Il wrestler prescelto per diventare così il nuovo lottatore mascherato fu Satoru Sayama che lo interpretò fino al 1983 prima di andarsene dalla NJPW per dissidi con le politiche del backstage. Impossibile non ricordare le rivalità con Dynamite Kid e il primo Black Tiger.
Da quel momento si susseguiranno altri Tiger Mask. Dopo l’addio di Sayama, nel 1983 sarà la AJPW ad acquisire i diritti per poter interpretare la gimmick ma, nonostante la presenza del leggendario Mitsuhara Misawa sotto la maschera e le varie fadie, il personaggio non decollò come previsto. Nel 1990 il tutto terminò con lo smascheramento di Tiger Mask durante un combattimento. Successivamente, la gimmick tornò nuovamente in NJPW e venne interpretato da Koji Kanemoto prima e da Yoshihiro Yamazaki dopo. Nel nuovo millennio, invece, ci sono stati altri due Tiger Mask, ovvero Ikuhisa Minowa e Kota Ibushi.
A dare corpo a questa gimmick sono stati anche gli antagonisti appartenenti al suo immaginario. Tra tutti, impossibile non citare Black Tiger, interpretato anche da Eddie Guerrero,
Un’eredità culturale destinata a durare negli anni
Più di una gimmick, più di un cartone animato, un simbolo. Tiger Mask ha da sempre ispirato le persone ad essere migliori e a lottare contro le ingiustizie ed è proprio il fascino, il carisma e i principi legati a quella maschera che hanno reso possibile un tale successo. E se oggi molte persone, compresi gli italiani, si sono avvicinati al wrestling nipponico lo dobbiamo anche a questo personaggio.
Un’eredità culturale che non verrà meno nel corso degli anni e che sicuramente troverà nuova linfa vitale negli appassionati di tutto il mondo del wrestling. Cosa ne sarà di Tiger Mask è difficile dirlo. L’adattamento cinematografico del 2013 non ha riscosso particolare successo di critica e di pubblico ma siamo certi che il lottatore mascherato ritornerà ancora una volta.