Quattro chiacchiere col Direttor Martinelli – Io sto a casa ma con la WWE! Sembrava impossibile fino a qualche settimana fa ma alla fine è successo davvero, WrestleMania 36 si svolgerà a porte chiuse nel Performance Center Personalmente sospettavo uno scenario così drastico ma scrivere l’ufficialità di tale notizia vi assicuro che è stato lo stesso abbastanza pesante.
I fan, come già detto e fatto notare da tanti, sono una parte molto importante per gli show di wrestling, per lunghi tratti anche fondamentale. Il WWE Universe nella fattispecie è qualcosa di considerabile come parte integrante della scenografia di ogni arena; pensare ad ingressi, segmenti in ring e risse, senza lo sfondo caratterizzato da facce urlanti e braccia in movimento per incitare i wrestler o tenere cartelloni fa male, malissimo per chi come me e come tanti di voi ama in maniera viscerale questa disciplina per tutto quello che sa dare e che sa tirare fuori dai suoi affezionati. La situazione che si è venuta a creare con la WWE strappa in maniera brutale quel velo di spensieratezza ed evasione che ci dà il wrestling, il quale molto spesso ci porta quasi in un altro mondo che culla e distrae per il tempo che ci serve a ricaricare le pile ed a tornare ad affrontare la vita di tutti i giorni. Questo effetto può avvenire con uno show memorabile ma anche con uno pessimo perché già il solo parlare, arrabbiarsi e protestare ci porta a distrarci come d’incanto e pensare che questa magia sia entrata, un’altra volta in rotta di collisione con un problema della vita di tutti i giorni ci getta ancora di più nello sconforto, perché ci fa capire quanto questo dannato Coronavirus stia costringendo in ginocchio la popolazione mondiale mettendo a repentaglio tutte le nostre distrazioni più forti. La WWE proprio come gli Stati Uniti e molti altri paesi, che non avevano ancora compreso o che non volevano comprendere la serietà della situazione ha dovuto fare i conti con la decisione dell’OMS (organizzazione mondiale della salute) di dichiarare lo stato di pandemia. Questo ha costretto, in pochi giorni, allo stop di quasi tutte le discipline sportive, sentenziando di fatto lo spostamento degli Europei di calcio, inizialmente previsti per il 2020, al 2021 e mettendo a serio rischio lo svolgimento delle Olimpiadi di Tokyo. La situazione si evolve ogni giorno e mentre le varie discipline attendono di conoscere la sorte dei propri campionati, la WWE, seguita dalla AEW ha deciso di proseguire il proprio cammino, ed entrambe hanno sfruttato i propri quartier generali dotati di ring e spalti, situati rispettivamente ad Orlando e Jacksonville. Inutile dire che a fare più notizia è la decisione della compagnia di Stamford, madre dello show più importante del wrestling, noto anche come lo Showcase Of The Immortals, che rimane ancora in essere nonostante la situazione catastrofica che si sta venendo a creare, messo chiaramente in ginocchio ma non ancora “pinnato” e costretto a togliersi di mezzo. WrestleMania 36 rappresenta il baluardo finale della nostra disciplina preferita ma a questo punto anche dello sport per quanto riguarda gli eventi di rilevanza a rimanere saldo al proprio posto, in attesa del destino delle Olimpiadi, anche se la situazione potrebbe essere soggetta ad ulteriori variazioni.
Con o contro la WWE?
Qui però viene il bello, perché la scelta della WWE è forte e come tutte le prese di posizione importanti non può mettere tutti d’accordo. Anche questa volta non c’è stata eccezione e si è venuta a creare una divisione netta tra gli amanti della disciplina e gli osservatori non troppo coinvolti che ha posto da una parte coloro che chiedevano lo spostamento di WrestleMania con conseguente stop del wrestling e dall’altra invece ci sono coloro che preferiscono vedere il Grandaddy Of Them All anche senza pubblico. Dunque c’è chi sta con la WWE e chi contro. È comprensibile ciò che dicono coloro che vorrebbero uno spostamento dell’evento ad una data estiva così da poter permettere al WWE Universe di prendere parte allo show. Tale presa di posizione nasce dal fatto che non si vuole vedere una WrestleMania senza platea, che passi nell’anonimato più totale e che rischi di essere ricordata soprattutto per il vuoto incolmabile che catturerà sicuramente ogni occhio ed anche ogni orecchio dei vari telespettatori proprio come accaduto alle ultime puntate di SmackDown e RAW. Nel cuore di molti alberga anche la delusione di non poter vedere espressa al meglio tutta la scenografia pronta per l’evento inizialmente previsto per Tampa ma ormai questo pare un discorso chiuso, la città della Florida e l’evento più importante del wrestling non hanno possibilità di risanare questa situazione ne ora e probabilmente nemmeno in futuro e ciò porta a far perdere un bel po’ di senso anche al logo ed al poster dello show. I più agguerriti hanno innanzitutto incolpato Vince McMahon per non essersi preoccupato troppo della salute dei suoi atleti e poi hanno insinuato che la soluzione per posticipare WrestleMania senza danni collaterali ci sarebbe e risiederebbe nel congelamento delle Storyline e lo stop degli show finché tutta questa storia non fosse passata. Tutte affermazioni in gran parte comprensibili ma che come spesso accade, sono date con un po’ troppa superficialità, senza mettersi effettivamente a pensare alle conseguenze e dunque alla reale fattibilità.
Tra il dire e il fare…
Non lo scopriamo di certo ora che John Cena, uno dei protagonisti di WrestleMania, che sta costruendo una delle faide più importanti per l’evento si sia liberato in questo periodo preciso per prendere parte allo show ed uno slittamento dell’evento potrebbe significare un intreccio di date che taglierebbe fuori dai giochi il leader della Cenation. Questo discorso potrebbe valere anche per gli altri Part timer come Edge, Brock Lesnar e Goldberg, presenti in WWE solo in alcuni periodi dell’anno, che potrebbero benissimo non coincidere con la tanto richiesta nuova data di WrestleMania. Un altro dei motivi che non vengono concepiti per il quale i McMahon stanno cercando di mettere in scena WrestleMania ad aprile è la voglia di non rischiare un accavallamento di eventi disastroso. Se Il Grandaddy Of Them All finisse troppo in là con il tempo, dato che non si sa quando si supererà tutto questo e quanto potrebbe ancora peggiorare la situazione, si rischierebbe un pericoloso avvicinamento al secondo show più importante della WWE, SummerSlam con il rischio di compromettere un altro PPV molto caratteristico ed importante per la federazione di Stamford, ovvero Money In The Bank.
E Quindi?
La verità? La verità è che tutti vorremmo essere Vince McMahon perché “sapremmo fare di meglio” ma nessuno di noi vorrebbe gestire tutti i danni collaterali che si stanno venendo a creare e che bene o male la WWE sta cercando di limitare. Molti di noi messi in questa scomoda e sfortunata situazione, pure se estremamente buonisti guarderebbero anche i propri interessi prima di decidere. D’altronde questo scenario non è poi così diverso da quello che sta accadendo nel calcio con la differenza che i presidenti delle varie società calcistiche fanno parte di una classe di persone che in un modo o nell’altro saranno tutelate da una decisione superiore, che metterà il più possibile le cose in ordine senza sfavorire nessuno, mentre Vince McMahon e la sua famiglia non hanno nessuna tutela per l’andamento dei propri show e dovranno curare questo aspetto, rispettando le leggi imposte e cercando di proteggere i propri atleti. Dunque tirando le somme mi sento di poter dire che va guardato il lato positivo perché ad esserci c’è e noi fan di wrestling possiamo vantarci di averlo, dato che chi non ha questa passione non ha la stessa fortuna. Anche se compromesso in maniera importante, noi il 4 e 5 aprile potremo guardare lo show più importante della nostra disciplina preferita. Assisteremo ad una WrestleMania divisa in due giorni, forse anche con più location, che ci intratterrà e che, anche questa volta, come sa fare il wrestling, ci porterà fuori da questa assurda situazione nella quale ci troviamo riunendoci ed abbattendo spiritualmente anche il grosso muro rappresentato da questa permanenza casalinga forzata. E se così sarà non dite che il merito non sarà stato di Vince e compagnia eh…
Un piccolo dietro le quinte
Se siete arrivati fin qui, ora ve lo posso dire; avevo proprio bisogno di un faccia a faccia con i miei lettori. Vi parlo ogni settimana attraverso i nostri podcast, vi racconto RAW e SmackDown in diretta ogni settimana ma non riesco quasi mai ad avere un po’ di tempo per aprirmi con voi e dire la mia per confrontarmi con i nostri sostenitori, ovvero il motore di The Shield Of Wrestling. Dunque a te che sei giunto quaggiù ti prometto che ci sentiremo più spesso in questo spazio