Being The Elite 204 | Popolo di The Shield Of Wrestling, benvenuti all’episodio 204 di Being The Elite! Io sono Francesco D’Onofrio e vi proporrò il report della puntata. Buona lettura!
Being The Elite 204 inizia con Kenny Omega che riceve una chiamata Zoom da una persona anonima. Quando Kenny chiede di chi si tratta, la persona si rileva essere… Colt Cabana. Kenny si arrabbia per questa chiamata, perché gli è stato dato il suo numero senza la sua autorizzazione. Colt gli chiede due secondi per parlare, perché gli deve dire una cosa importante. Kenny gli concede due minuti.
Colt Cabana inizia a parlare con Kenny Omega e gli chiede di ricominciare daccapo il loro rapporto, perché hanno cominciato con il piede sbagliato. Colt non vuole fare del male, non vuole attirare alcun heat su di sé, per cui invita Kenny a parlare a telecamere spente: non i loro personaggi, ma loro stessi (usando i propri nomi, Scott e Tyson). Colt ha una sola richiesta: far parte dello show e diventare il nuovo Flip Gordon, il nuovo Masa: una semplice persona che appare regolarmente nei video di Being The Elite.
Kenny Omega deve ammettere che in Colt Cobana rivede molto se stesso. Kenny sa che Colt ha molto talento, ha una grande personalità, è simpatico… ma è proprio per questo che non vuole che partecipi allo show. Infatti, Kenny ha paura che Colt possa rubargli lo spazio. Senza questo show, lui non è nulla. Un esempio è “Hangman” Adam Page. Lui doveva essere la star del tag team, ma tutti amano Adam, tutti gridano cowboy shit, eppure è lui che appare ogni settimana a Dynamite, mentre lui non si fa vedere da tanto tempo! Ecco che cosa succede, quando lavora con qualcuno. La conversazione continua, dato che Kenny si sfoga con Colt, arrivando a parlare addirittura del periodo al liceo, come se Colt stesse svolgendo il ruolo di terapista…
Sigla!
Matt Jackson fa di tutto per evitare di portare fuori la spazzatura, tanto da fingere di essere scivolato e di aver sbattuto la testa al muro, con tanto di “sangue” sulla fronte. Sua moglie, preoccupata, dice che non deve preoccuparsi e che ci pensa lei a buttare fuori la spazzatura. Mentre la moglie esce, Matt si mostra alla telecamera soddisfatto per l’inganno.
Kenny Omega continua a confidarsi con Colt Cabana, raccontando un episodio in cui, al liceo, non riuscì ad avere la parte di Babbo Natale, perché fu data a Willem Dafoe. Da quel momento, ha sempre avuto paura che qualcuno potesse prendere il suo posto. Sa che Matt Jackson e Nick Jackson non farebbero mai una cosa del genere, ma è difficile fidarsi di qualcuno. Per questo motivo, non si fida di Colt. Quest’ultimo, tuttavia, gli fa notare che si è appena confidato con lui, mostrando, dunque, fiducia nei suoi confronti. Questo è il primo step: accettazione. Accettare di avere un problema.
Un recap dell’ultima puntata di Being The Elite mostra che “Hangman” Adam Page è stato il mandante dell’attacco nei confronti dei Private Party.
Isiah Kassidy parla a telefono con Marq Quen, dicendogli di aver capito chi è stato ad ordinare l’attacco: “Hangman” Adam Page. Il motivo di quest’attacco sarebbero i 12 dollari che i Private Party devono a Adam, come dimostra la lettera L (12a lettera dell’alfabeto) scritta su un foglio lasciato a terra. Il tag team si incontra e chiama Adam. Quest’ultimo nega l’accaduto, ma Isiah è talmente convinto da sfidarlo in un Backyard Match con l’orso e il suo boogeyman. Chi vince, si prende i 12 dollari. Anzi, se sarà Adam a vincere, ci metteranno anche un centesimo in più!
Nella prossima puntata di Being The Elite, ci sarà Bonez & The Bear vs Private Party.
Nick Jackson comincia a filmare il suo segmento con Brandon Cutler, in attesa di Matt Jackson, che arriva, in ritardo. Quest’ultimo spiega che ha avuto un incidente domestico e che è uscito del colore. Interviene, così, “Broken” Matt Hardy, che spiega che colore si riferisce al sangue che può uscire durante un match di wrestling. L’ex wrestler della WWE dice, inoltre, che, in precedenza, l’uscita del colore era sempre intenzionale, ma, ora che la società si è evoluta ed è diventata più intelligente, l’uscita del colore è sempre non intenzionale. Quindi, se qualcuno sanguina durante un match, questo viene chiamato sanguinamento nella maniera dura.
Gli Young Bucks sono, ancora una volta, al BTE Compound. Nick Jackson mostra a Matt Jackson il nuovo ring che stanno costruendo nel giardino di casa. Seguono, dunque, le immagini della costruzione del ring.
Continua, ancora, la conversazione tra Kenny Omega e Colt Cabana. Kenny dice che, ora che sono diventati amici, è pronto a creare un segmento con i due. Infatti, sta già pensando a cosa ci sarà. Tra quattro-cinque mesi (o, magari, nella prossima stagione di Being The Elite), Colt farà un’apparizione speciale, presentato da Kenny, il quale gli lascerà il posto e sarà così osannato da tutti coloro che, così, capiranno la sua generosità. Colt capisce che cosa voleva dire Kenny e, quindi, si congeda amichevolmente dalla chiamata.
Justin Roberts sfoggia nuovamente il suo nuovo look e ripensa alle precedenti apparizioni su Being The Elite. Questa volta, però, non c’è nessuno con cui interagire.
“Hangman” Adam Page continua il suo racconto dalla foresta e spiega che deve rimanere idratato. Dato che non può bere solo whiskey, ha bisogno di acqua, ma la sua scorta d’acqua è finita, quindi deve arrangiarsi con quello che può (mostrando una bottiglia di… pipì). Ha bevuto di peggio, però.
Sigla mixata di Dynamite con “Hangman” Adam Page!
“Hangman” Adam Page parla di come sta sviluppando le sue bevute e la sua avventura nella foresta. Tuttavia, non riesce a non pensare di dover tornare a casa. Questo è un pensiero ridicolo, però, perché qui non può infettarsi e non può infettare altre persone. Quello che stiamo vivendo è reale ed è una malattia infettiva che si diffonde molto rapidamente e ovunque. E’ da irresponsabili tornare a casa. Inoltre, si sta trovando bene nella foresta, l’altra volta ha visto un corvo che gli ha fatto l’occhiolino…
Sembra ridicolo, ma ha un grande desiderio di tornare a casa, di mettere a posto gli stivali e fare come se non avesse mai lasciato la casa. Più ne parla e più vorrebbe tornare a casa, perché si rende conto, anche in modo egoistico, che si trovava bene: stava imparando a cucinare, a pulire, a rendersi utile. Stava vivendo la migliore vita lì! Tutti erano contenti di quello che faceva, per cui si sentiva anche apprezzato, più di quanto non si sia mai sentito in tutta la sua vita.
Anche se la scelta non è stata sua, si sente sempre il bad guy in questa storia. Sa di dover tornare a casa, ha bisogno di tornare a casa: ha le bollette da pagare, un mutuo da pagare… Anche se, sinceramente, preferirebbe salire in sella sul cavallo, cavalcare al tramonto e mandare tutto al diavolo. Non sa perché ha tutti questi pensieri. Forse, perché ha finito il whiskey.