Sami Zayn è stato protagonista di un processo ad opera della Bloodline in quel di RAW 30: ecco cosa è successo.
Inizialmente era in programma un segmento noto come Acknowledgement Cerimony, dove i componenti di diverse generazioni della famiglia Anoa’i avrebbero dovuto riconoscere l’Undisputed WWE Universal Champion “The Tribal Chief” Roman Reigns. Visti i recenti sviluppi all’interno della Bloodline, però, alla fine si è deciso di optare per un processo all’Honorary Uce, in merito alla sua realtà alla stable.
Ma adesso vediamo cosa è successo in quel di RAW 30.
Il processo a Sami Zayn
L’accusa, rappresentata da Paul Heyman, ha additato Sami Zayn come un traditore dell’Isola della Rilevanza e sono stati mostrati diversi filmati che sembrerebbero confermare la colpevolezza del Great Liberator, almeno a detta di Heyman. Le parole del Mad Genius hanno lasciato il Great Liberator a dir poco ferito, anche se non può provare la sua innocenza.
Proprio mentre sta per essere colpito dal Samoan Spike di Solo Sikoa, Jey Uso inaspettatamente presenta dei filmati che testimoniano la lealtà dell’Honorary Uce nei confronti della Samoan Dynasty. Tali prove, inoltre, convincono Roman Reigns a dichiarare Zayn come non colpevole ma come prova finale decide di ordinargli di non farsi vedere fino alla Royal Rumble.
QUI! e QUI! trovate report e risultati dello show
The Tribal Chief declares @SamiZayn not guilty … for now.@WWERomanReigns @HeymanHustle @WWESoloSIkoa @WWEUsos#RawXXX pic.twitter.com/2upsmoIZpn
— WWE (@WWE) January 24, 2023