Senza alcuni punti cardine del recente passato, la Road to Wrestlemania di quest’anno sta garantendo al pubblico qualcosa di diverso.
Da ormai quasi quattro decenni, Wrestlemania è un evento accentratore di attenzioni numericamente abnormi in tutto il globo. I numeri sono ben noti, ma non fa mai male reiterare: il Grandest Stage of them all è uno dei tre eventi sportivi a cadenza annuale più importante del mondo. Gli altri due? Il Super Bowl e il Tour de France. Due concorrenti da nulla, insomma.
Alti e bassi creativi
La macchina da soldi rappresentata da WM ormai va in automatico, con tutto l’impianto economico costruito attorno ad uno show che sposta centinaia di milioni di dollari. Non si può dire, purtroppo per i fan, che il meccanismo sia il medesimo per la qualità degli incontri, e spesso dei feud a tutto tondo. Un esempio chiaro negli ultimi anni è quello risalente a Wrestlemania 32, con un Main Event molto “telefonato”, ed il resto dello show con davvero poco da salvare. Due match da citare: Chris Jericho vs AJ Styles ed il Triple Treat Match per il neonato Women’s Championship. Corsi e ricorsi storici…una curiosità? Due partecipanti su tre di quell’incontro saranno le stesse che si daranno battaglia a New York nel prossimo aprile. Sarà la sola Sasha Banks ad essere sostituita da Ronda Rousey. In quattro anni la categoria femminile ha fatto un salto di qualità lodevole, ma le basi erano state gettate già allora, mancava solo la ciliegina sulla torta, puntualmente arrivata.
Cosa è cambiato oggi
Torniamo all’attualità. Non percepite anche voi sensazioni diverse riguardo alla Wrestlemania di quest’anno? La compagnia di Stamford ha cambiato approccio, sia riguardo la programmazione dell’evento, sia per la scelta degli uomini. Inserire due Special Event prima dello Showcase of Immortals ha garantito un’ulteriore capillarità delle faide, oltre ad una sorta di “urgenza” maggiore. Mentre guardavo Raw mi sono reso conto di quanto poco manchi al 7 aprile e nello stesso tempo di quante situazioni siano ancora in sospeso. Pensate ai due titoli minori, a cui ambiscono un folto gruppo di lottatori; il tutto si presenta in maniera ancora piuttosto nebulosa. Stesso discorso per i Titoli di Coppia di entrambi gli show e di quello femminile a SmackDown.
StatsTelling
Continuiamo inanellando due statistiche semplici ma dirette. La prima: Roman Reigns sarà assente dal Main Event di Wrestlemania per la prima volta dal 2014. La seconda: se verrà confermato il Triple Treat femminile come atto conclusivo dello spettacolo, sarà il primo Main Event di Wrestlemania Interbrand dopo 9 anni. Quale fu l’ultimo? The Undertaker vs Shawn Michaels in quello che rimarrà alla storia come uno dei tre incontri più belli della storia del Grandaddy of them All.
The (Real) End of an Era (?)
Ecco, proprio The Undertaker. Manca sempre meno, la sua presenza è sempre più incerta, avvolta da una densa coltre di fumo come il suo stesso ingresso. Altro dato semplicemente assurdo: l’ultima WM senza ‘Taker risale al 2000. Per darvi un’idea del dato: il Main Eventer di quest’anno, Seth Rollins, all’epoca aveva 13 anni. Il sinonimo di Wrestlemania, l’uomo che ha segnato la Storia di questa baracca, potrebbe fare un ulteriore passo oltre la Storia e diradarsi verso la Leggenda.
Ricambio generazionale
Non mancherà solo il Deadman. Che John Cena non ci sarà è un fatto acclarato o quasi. Impegni cinematografici lo attanagliano, lui ha deciso di costruirsi un futuro oltre la WWE, probabilmente nel cinema. Cinema da cui è tornato Dave Bautista per sfidare Triple H: sarà una delle poche leggende presenti, assieme allo stesso The Game, Kurt Angle e Brock Lesnar. Un altro dato pesante.
Not so incarnate
Un altro tema è proprio l’assenza ancor più accentuata del solito della Bestia. Eravamo abituati a vederlo poco, ma quest’anno più che mai è uno one man show dello sfidante, Seth Rollins (assieme allo Shield), intervallato talvolta da Paul Heyman.
Sintetizzando
La WWE ha attuato una svolta al proprio prodotto con alcune piccole revisioni, presentando una proposta quantomeno stimolante per lo spettatore. Ci si augura che la stessa attenzione sia riposta lungo tutto l’arco dell’anno.