Seth Rollins ha voluto raccontare della peggior botta subita in tutta la sua carriera, che gli ha fatto pensare di non essere più capace di camminare.
Senza ombra di dubbio Seth Rollins è uno dei wrestler più amati in tutta la storia della WWE. Il Visionary è riuscito a guadagnare il rispetto del pubblico mostrando ai fan ogni sfumatura di se, attraverso i tanti personaggi interpretati, le abilità al microfono, ma soprattutto per lo spettacolo sul ring.
Il palmares dell’Architetto del Ring parla da se, infatti Rollins è un due volte Grand Slam Champion, traguardo raggiunto prima solo da The Miz. Il Revolutionary è stato anche il primo a conquistare il nuovo World Heavyweight Championship, titolo che già difeso numerose volte in poco più di un mese.
Qual è stata la peggior botta che Seth Rollins ha subito in carriera?
Parlando ai microfoni di ESPN, Seth Rollins ha rivelato la peggior botta subita in carriera, e ha subito fatto il nome del luogo dell’accaduto, cioè Hell In A Cell 2018.
In quel Premium Live Event a chiudere lo show è stato il match tra Braun Strowman e Roman Reigns, con Mick Foley come arbitro speciale. Durante l’incontro sono avvenute diverse intromissioni, tra cui quella dei due ex membri dello Shield, Dean Ambrose e Rollins, giunti per allontanare Drew McIntyre e Dolph Ziggler.
Lo Show-Off e il Visionary si sono dati battaglia anche sulla gabbia della cella infernale, dalla quale sono caduti atterrando su un tavolo dei telecronisti. Questa botta è stata la peggiore della carriera del campione World Heavyweight, secondo quanto da lui stesso affermato:
“A me e Dolph ci era stato detto di dover prendere questo urto per salvare un pessimo finale scelto dalla federazione. Non so perché ho accettato di farlo. La parte inferiore della mia schiena è ancora dolorante da quel momento, ed ormai sono passati circa 5 anni.”
Seth ha poi proseguito:
“Pensammo di essere abbastanza robusti da non dover utilizzare un cuscinetto sotto il tavolo dei telecronisti, ma avevamo già lottato intensamente ad inizio show. Quando andammo via sono rimasto seduto per tre ore, pensando di non poter più lottare o addirittura camminare.”