Slammiversary quest’anno cade proprio a venti anni esatti dal primo storico show dell’ex Total Nonstop Action.
Giunti a due decadi di distanza da quel giorno, la federazione ha nel frattempo subito cambi di denominazione, così come non sono stati esenti da modifiche anche i nomi dei loro eventi o delle stipulazioni speciali che hanno reso questa promotion diversa da tutte le altre.
Dal ring esagonale al celebre pay-per-view interamente svolto in una gabbia; dai deliri di onnipotenza di Jeff Jarrett alla gestione scellerata del duo Bischoff-Hogan; da contenitore sforna talenti come AJ Styles e Samoa Joe ad un semplice calderone di performers che cercano di rimanere aggrappati ad un qualcosa di effimero.
L’estate fa capolino e quale miglior modo di augurare buon ventesimo compleanno ad Impact Wrestling se non celebrandola attraverso i ricordi di uno dei big four più iconici della compagnia con stanza a Nashville: Slammiversary.
Slammiversary è il King Of The Mountain
Chi ha seguito la TNA fin dagli albori non avrà difficoltà a ricordare un uomo e la sua chitarra, il titolo NWA allacciato in vita e quella catch phrase che soleva ripetere: “I’m the King of the Mountain”. Quell’uomo era Jeff Jarrett e ancora oggi detiene il record di match vinti sotto questa stipulazione speciale.
Sebbene la prima apparizione del “Re della Montagna” è datata 2 giugno 2004 al TNA Weekly PPV #97, ad aver reso realmente celebre questa tradizione firmata Total Nonstop Action è senza dubbio il pay-per-view Slammiversary, svoltosi quasi sempre nel mese di giugno (fino al 2016, poi per cinque anni a luglio e nel 2022 farà il suo ritorno nel sesto mese dell’anno).
Nonostante il K.O.T.M. sia stato il main event fisso di Slammiversary solamente dal 2005 al 2009, non esiste fan della federazione che non metta il match e l’evento nella stessa frase.
Dopo un lustro di assenza dallo show svolto a ridosso della stagione estiva, il King of the Mountain è tornato nel 2015 come piatto forte vedendo trionfare per la terza ed ultima volta il suo primo vincitore, Jeff Jarrett; questa domenica avremo per la prima volta la sua versione tutta al femminile: Slammiversary ospiterà nella sua card il Queen of the Mountain, a cui parteciperanno la campionessa Tasha Steelz, Deonna Purrazzo, Chelsea Green, Jordynn Grace e Mia Yim.
Non è una coincidenza il ritorno di Slammiversary nel mese di giugno: non solo si festeggiano i 20 anni dallo show di debutto, ma anche i 17 anni dal primo King of the Mountain svoltosi durante il pay-per-view. Infatti fu proprio nella prima edizione di TNA Slammiversary – 19 giugno 2005 – che Raven sconfisse AJ Styles (allora campione), Abyss, Monty Brown e Sean Waltman diventando il primo Re della Montagna e NWA World Heavyweight Champion.
Per chi non fosse a conoscenza dello svolgimento di questa particolare stipulazione, il cui scopo è salire la scala ed attaccare la cintura al moschettone, ecco spiegate le regole: cinque partecipanti competono tutti insieme sul ring e per poter diventare eleggibili alla vittoria devono ottenere uno schienamento o una sottomissione.
Il wrestler ad aver ottenuto con successo una delle due chiusure sopracitate può prendere la cintura e tentare di compiere la propria missione, mentre il wrestler costretto a cedere o stare al tappeto per un conto di tre finisce nella gabbia di penalità per due minuti. Il match si conclude quando uno dei lottatori eleggibili giunge sulla cima della scala e appende la cintura; in sostanza questa invenzione è niente più di un reverse ladder match.
Un brand scolpito nella leggenda
Con il passare il marchio Impact Wrestling ha decisamente perso importanza e credibilità proponendo più volte gli stessi match e le stesse storie anche a causa di un roster ormai esiguo. Il passaggio da TNA ad Impact Wrestling è stato un duro colpo per la federazione e i fan, i quali un giorno erano seguaci di un movimento che sviluppava giovani talenti e vedeva approdare grandi wrestler per la maggior parte dalla WWE, successivamente costretti a vedere i propri eroi abbandonare la nave per non naufragare con la tempesta imminente.
Quello che è sopravvissuto al disastro lo si trova prevalentemente nei pay-per-view Slammiversary e Bound For Glory, due degli eventi più attesi sotto il marchio Total Nonstop Action e altrettanto sotto quello di Impact Wrestling, una piccola ancora di salvataggio per chi ancora vede nella promotion di Nashville un barlume di speranza.
Slammiversary rappresenta l’anniversario, una festa, il raggiungimento di un obiettivo che va avanti da oltre vent’anni grazie anche alla forza dei propri fedeli e di questo brand destinato a rimanere scolpito nella leggenda.
Arrivati alla diciottesima edizione sotto il nome di Slammiversary – la ventesima se si contano i due ‘Anniversary Show’ – questo evento è riuscito a durare nel tempo grazie alla sua capacità di rinnovarsi, nonostante la nostalgia ci riporti al King of the Mountain, esso è sopravvissuto alla sua perdita portando sul quadrato (o sull’ottagono) main event con leggende quali Sting e Rob Van Dam, perfomer in cerca di riscatto come Drew Galloway (ora McIntyre) e Lashley, TNA Originals come Eric Young ed Austin Aries ed infine la nuova ondata da Sami Callihan a Moose e Josh Alexander.
Slammiversary ha accompagnato gli spettatori lungo una nuova strada distogliendo l’attenzione da quel singolo uomo che si arrampicava sulla scala e diventava il Re; ha dato spazio a match con la gabbia, a match in cui vi erano in palio più titoli e ha azzardato anche la scelta di lasciare ad un match intergender lo spot principale dello show. Vent’anni dopo, con l’attenzione degli appassionati rivolta verso lidi più floridi, Impact Wrestling riporta a casa la tradizione non solo di Slammiversary ma anche di quello che è il passato, il presente e il futuro della compagnia.
I momenti migliori di Slammiversary
In venti anni di storia di Slammiversary è difficile portare alla luce tutti i bei ricordi che ci ha lasciato solamente perché sarebbero troppi. Tra momenti indimenticabili ed altri decisamente più facili da cancellare, il pay-per-view storico della compagnia ha sempre fatto in modo che si potesse creare una discussione al termine dello show. Di seguito riportiamo quelli che sono dieci dei momenti migliori tra match meritevoli delle cinque stelle, prime volte assolute e edizioni da rivedere in loop (l’ordine è cronologico, non di preferenza).
- AJ Styles (c) vs Raven vs Monty Brown vs Abyss vs Sean Waltman – King of the Mountain match for the NWA World Heavyweight Championship (Slammiversary 2005): il primo di sempre disputato in un pay-per-view
- AJ Styles vs Kurt Angle vs Christian Cage vs Samoa Joe vs Chris Harris – King of the Mountain match for the TNA World Heavyweight Championship (Slammiversary 2007): il vincitore sarebbe stato incoronato il primo campione TNA di sempre dopo aver abbandonato la vecchia cintura della NWA
- AJ Styles vs Kurt Angle I e II (Slammiversary 2008 e 2013): due dei più grandi performer nella storia del pro-wrestling si sono dati battaglia in due edizioni dell’evento tirando fuori capolavori indimenticabili in entrambe le occasioni
- Slammiversary 2009 per la prima volta ospita due King of the Mountain match: il primo apre lo show ed è valido per il titolo X-Division con Suicide (c) vs Alex Shelley vs Chris Sabin vs Consequences Creed vs Jay Lethal; il secondo è il main event ed è valido per il titolo mondiale della TNA con Mick Foley (c) vs Kurt Angle vs AJ Styles vs Jeff Jarrett vs Samoa Joe
- AJ Styles vs Bully Ray (Slammiversary 2011): il Last Man Standing match tra i due viene classificato come uno dei migliori match nella storia del pay-per-view e sebbene non sia stato il main event di quella edizione è stato di gran lunga il match della serata
- Bad Influence (c) vs AJ Styles & Kurt Angle (Slammiversary 2012): per il decimo anniversario tre dei TNA Originals e colui che ha aiutato a rendere grande la federazione si affrontano in un tag team match con i titoli in palio. I quattro wrestler incarnano perfettamente lo spirito della contesa e sviluppano un match tra i migliori mai visti a Slammiversary
- Drew Galloway (c) vs Lashley – Tap Out or Knockout match for the TNA World Heavyweight Championship (Slammiversary 2016): il pay-per-view vedrà per l’ultima volta il titolo mondiale difeso sotto il nome TNA prima di passare al nome Impact. I due performer danno vita ad un incontro violento in cui si può vincere solo via sottomissione o per k.o tecnico; entrambi dopo un primo stint in WWE, hanno vagato per le federazioni indipendenti prima di condividere il massimo palcoscenico e il massimo alloro in TNA
- Slammiversary 2017 ospita la guerra tra Impact e Global Force Wrestling: vengono unificati i titoli di coppia, i titoli femminili e nel main event, Alberto El Patron e Lashley si affrontano per l’unificazione dei due titoli mondiali
- Slammiversary 2018 è il primo sotto il nome Impact senza l’influenza della GFW e viene considerato come uno degli eventi più sorprendenti del nuovo corso: nel corso della serata i nuovi LAX (Santana e Ortiz) affrontano gli storici LAX (Homicide e Hernandez) con in palio i titoli di coppia; Pentagon Jr. e Sami Callihan si affrontano in un Luchas de Apuestas con in palio maschera da una parte e capelli dall’altra
- Slammiversary 2019 riceve apprezzamenti di ogni sorta dal guru Dave Meltzer: a far scaturire questa reazione sono il Four-Way Monster’s Ball match con in palio il Knockouts Championship, la performance di Rich Swann e Johnny Impact nel loro scontro per l’X-Division Championship e la battaglia tra titani con Brian Cage e Michael Elgin impegnati in un match per l’Impact World Championship. Infine, il main event vede lottare per la prima volta assoluta una donna, ma non in un match qualsiasi: infatti, Tessa Blanchard affronta Sami Callihan in un Intergender match
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