The Big Show Show – La nostra recensione | The Big Show Show è una serie televisiva figlia di un accordo targato WWE e Netflix che darà vita a molti contenuti. Io sono Michael Formica e vi do il benvenuto a questa nuova recensione.
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Con i suoi 8 episodi dalla durata media di 26-27 minuti, The Big Big Show, sitcom creata da Josh Bycel and Jason Berger, nonché parte di una serie di opere targate WWE e Netflix, è uscito nella celebre piattaforma e ha catturato molta attenzione mediatica finendo ai primi posti nelle classifiche di tutto il mondo.
La serie racconta le avventure di una versione fittizia del celebre wrestler Big Show, lottatore ormai in pensione, e della sua quotidianità con la moglie, le sue due figlie e l’arrivo di una figlia teenager avuta da una precedente donna che si trasferisce da loro.
La Recensione
Nel proseguire della recensione eviterò di farvi dei possibili spoiler così da non influenzare negativamente la vostra visione. Prima di addentrarmi ulteriormente nella recensione devo fare un’ammissione: questa serie mi ha positivamente sorpreso. Se a primo acchito la trama sembra generica e senza troppe pretese, ben presto ci si addentra nelle varie trame e vicende proposte e si nota subito che il target strizza l’occhio non solo ai teenager ma anche agli adulti e agli appassionati di wrestling. Certo, non mancheranno i momenti incentrati sulla vita degli adolescenti ma, a differenza di altre serie, non causano un malessere negli occhi di chi è ormai fuori da quel range di età e non annoiano.
Si notano alcune sbavature nella fase di montaggio. In alcuni frame è facile notare qualche come alcune scene siano state girate più volte e, una volta montate le riprese migliori, alcune sequenze cozzano mostrando ad esempio un attore in una posizione che poi cambia improvvisamente in quella successiva. La regia tutto sommato è funzionale alla serie e presenta le tipiche inquadrature ormai simbolo dello stile delle sitcom americane. Apprezzabile l’idea di mostrare per pochi secondi alcuni stacchi sulla città per collegare scene con ambientazioni diverse ma penso che avrebbero potuto sforzarsi maggiormente a livello creativo. Sarà facile notare la solita combinazione di 2-3 riprese fatte col drone che ci mostrano prima le spiagge con evidente gioco sulla saturazione dei colori per poi fare spazio ad una ripresa ampia per mostrare la casa della famiglia di Big Show. Eppure, nonostante tutto, questi elementi non vanno ad infastidire pesantemente la visione e il comparto visivo funziona, scorre e asseconda i racconti degli episodi.
Buoni personaggi e una scrittura non banale: una serie azzeccata per ogni tipologia di pubblico
Quello che mi ha sorpreso maggiormente è l’interpretazione più che buona da parte di Paul Wight, l’uomo che si nasconde dietro a Big Show. Confesso di non essere un seguace della carriera cinematografica di Paul ma, a differenza di molti altri suoi colleghi prestati alla settima arte, è risultato naturale e in pieno controllo del suo personaggio evitando tempi morti ed interpretazioni goffe e modeste. Il protagonista è accompagnato da un cast giovane che amalgama sapientemente l’esperienza di Allison Munn, la quale interpreta il ruolo della moglie di Big Show, con le attrici emergenti Reylynn Caster, Lily Brooks O’Briant e Juliet Donenfeld nei ruoli delle loro figlie.
E sono proprio i personaggi, tutti raffiguranti uno spaccato della società moderna statunitense, e dei loro intrecci ben amalgamati tra loro che rendono la serie scorrevole e adatta a chiunque, il tutto scandito da battute e siparietti che quasi sempre riescono a strappare un sorriso andando anche a toccare tematiche serie, ma con la giusta leggerezza e senza sfociare mai nella solita retorica sterile e puerile.
Nella serie non mancano riferimenti e citazioni al mondo del wrestling. In una puntata in particolare Big Show condividerà la scena con alcune vecchie glorie della WWE e il risultato è davvero divertente. Ho promesso di non fare spoiler e manterrò fermamente la mia parola ma va sottolineato come, ad un certo punto, la trama affronti un aspetto delicato per molti wrestler e che spesso viene dato per scontato da molti fan.
Giudizio finale
Per un ragazzo come me, nato nel 1992, il sapore che lascia questa serie è quello tipico della prima decade del 2000 con serie quali Tutto In Famiglia e Una Vita Secondo Jim sempre presenti a farci compagnia durante l’orario di cena. Un’usanza che si è persa negli ultimi anni dove al posto di serie televisive troviamo sempre più quiz televisivi o programmi di venditori d’asta, container e altri lavori alquanto singolari. E il bello di quelle serie era appunto la loro spensieratezza e i loro personaggi che lentamente diventavano sempre più familiari e parte di una tua quotidianità.
The Big Show Show è una sitcom intelligente che gioca sapientemente con i suoi personaggi creando situazioni e momenti che riescono nel loro intento: strappare un sorriso e portarti all’interno di una famiglia dove tutti vorrebbero vivere, facendoti dimenticare tutto ciò che hai attorno per la durata di ogni puntata. Nonostante la poca presenza dell’elemento wrestling, a differenza del film Sognando Il Ring, quest’opera riesce ad essere fruibile da chiunque, dagli amanti del wrestling di vecchia data ai ragazzi che stanno iniziando a seguire la disciplina senza dimenticarsi di tutto il pubblico casual che è spesso alla ricerca di qualcosa da guardare.
Una serie che intrattiene, diverte e riesce a farti volare il tempo come le sitcom di una volta. Il giudizio finale è assolutamente positivo e, con molta probabilità, una volta conclusa la visione non vedrete l’ora che esca la seconda stagione. Da vedere!
Di seguito potete vedere il trailer della serie.