Becky Lynch è ormai da più di un anno al centro della scena femminile in WWE, rappresentando, insieme a Charlotte Flair, il vertice dell’intera divisione
In quest’ultimo anno il personaggio di The Man ha subito una netta involuzione, portandola a non avere quel consenso pressoché unanime che aveva appena 12 mesi fa.
In questo breve editoriale tratteremo i motivi che hanno costretto parte del WWE Universe a voltare le spalle alla Lass Kicker irlandese, costringendo anche il nostro caro collega Francesco Risi a lanciare l’hashtag #BeckyCringe, nel settimanale podcast di The Shield of Wrestling, “What’s Next”, in onda ogni venerdi, live, alle 18.
The Rise, la caccia è sempre meglio
La svolta nella carriera di Becky coincise totalmente con il suo turn heel di Summerslam 2018, accolto paradossalmente dal boato del pubblico.
Di seguito la Lynch cambiò il modo di porsi del suo personaggio dando vita a The Man, arrogante, sicura di sé, pronta a tutto per arrivare ad essere riconosciuta come la numero uno.
Altro momento felice, significativo di questo cambiamento, fu la costruzione di Survivor Series 2018, di cui Becky fu indiscussa protagonista, guidando il roster di Smackdown all’assalto di quello di Raw, dal quale seguì una gomitata involontaria in faccia all’irlandese, cortesia della sempre sicura Nia Jax, che portò al sanguinamento della Lynch; una scena molto forte che riuscì a dare un impatto nettamente superiore all’angle, stregando di fatto tutto il pubblico presente.
L’infortunio però impedì alla Lynch di sfidare la dominante Ronda Rousey nell’ormai classico champion vs champion, ma uno scontro tra le due, solo sfiorato in quell’occasione, fu solo rimandato.
La perdita del titolo di campionessa di Smackdown nell’opener fu solo il preludio della magica notte della Royal Rumble, al quale Becky aderì all’ultimo e come nel più classico degli scenari non mancò di vincere.
La crescente attenzione che il pubblico stava portando nei confronti dell’irlandese trovò il suo climax nel primo storico main event di Wrestlemania tutto al femminile, dal quale The Man, nel tripudio generale, conquistò entrambi i titoli femminili, diventando quella notte Becky2Belts.
Purtroppo però il fan medio di wrestling del nuovo millennio ti sostiene finché non arrivi in cima; rimanere all’apice della popolarità sembra una missione impossibile, vedasi Seth Rollins e Kofi Kingston.
The Fall, il cambiamento non è sempre un passo indietro
Becky da implacabile cacciatrice era diventata la preda.
Insieme a questa perenne insoddisfazione del fan medio di wrestling, la WWE non mancò di compiere le sue immancabili scelte aberranti, ponendo non solo The Man contro un’anonima Lacey Evans, ma inserendo nella storia anche il suo vero fidanzato, e allora campione Universale, Seth Rollins. I due, per quanto nessuno metta in dubbio che abbiano una felice vita di coppia, risultarono impacciati e per niente a loro agio on screen, e questo fu assolutamente dannoso per entrambi.
Il titolo di Smackdown, per chiare esigenze narrative, fu tolto subito dalla spalla di Becky in favore di Charlotte Flair, mentre il titolo di Raw fu, come anticipato, protagonista di ordinarie difese nell’oscena rivalità da soap opera argentina contro Lacey Evans e poi in un match ben più dignitoso contro Natalya a Summerslam.
Il primo step per The Man era superato, per un campione che vince al Grandaddy of Them All uscire dall’evento più caldo dell’estate non è mai scontato.
Il Raw post Summerslam vide il ritorno di una quanto mai heel Sasha Banks, con tanto di nuovo colore di capelli, il blu.
Questo rappresentò il primo momento di forte tensione per l’irlandese, il leggero calo d’interesse del pubblico, spinto anche da questo non proprio aspettato ritorno della Boss, fecero presagire un cambio di titolo.
Un cambiamento che non doveva esser accolto come un ridimensionamento di The Man, ma al contrario le avrebbe permesso un respiro di cui il suo personaggio aveva bisogno.
Il primo clash tra le due terminò senza un vero vincitore, rimandando la faida all’interno dell’Hell In A Cell. Lo scontro tra le due produsse un bel match che rispettò le aspettative ma che non generò il cambio di titolo sperato. Primo strike.
La Lynch chiuse l’anno senza difese titolate ma rimanendo nel main event sia di Survivor Series, contro la campionessa di Smackdown Bayley e la campionessa NXT Shayna Baszler, dove fu proprio quest’ultima a trionfare, ponendo le basi per un successivo match tra le due, sia nel main event di TLC dove nell’omonimo match non riuscì a conquistare, insieme a Charlotte, il titolo di coppia detenuto dalle Kabuki Warriors, Asuka e Kairi Sane.
Il 2020 si aprì con la vittoria su Asuka, rivalità basata sulla base del fatto che Becky non avesse mai battuto la giapponese, al quale seguì ovviamente la vittoria dell’irlandese utile solo a lanciare ulteriormente, come se ce ne fosse davvero bisogno, l’irlandese come top star del brand rosso.
La nuova minaccia arrivò direttamente da NXT e fu la già citata Shayna, protagonista di un ottimo inizio anno, dopo aver chiuso il precedente abdicando in favore di Rhea Ripley la cintura dello show giallo.
Le 9 eliminazioni alla Rumble e la dominante vittoria dell’Elimination Chamber, pessima per componente lottata ma eccellente nel presentare la dominante regina delle sottomissioni al grande pubblico, confluirono verso il match nella Wrestlemania col più basso record di live audience di sempre.
E arriviamo al secondo strike, perché contro ogni pronostico The Man uscì dal Performance Center ancora campionessa, provocando la definitiva rottura con gran parte dei fan, stanchi di vedere la Lynch uscire vincente da ogni contesa.
Mai come questa volta il cambio era percepito necessario, quasi vitale per poter proporre un booking dell’irlandese più incline al personaggio che l’aveva portata al successo.
Terra bruciata
Becky in appena un anno ha fatto terra bruciata attorno a sé, sconfiggendo praticamente tutte le migliori atlete del roster, minando in maniera quasi irreversibile lo status di ogni sfidante, che ora si trova sotto di almeno due gradini dalla campionessa delle campionesse.
Una scelta oggettivamente ben poco condivisibile, se non forse per fattori economici, che porta la Lynch ancora a non avere sfidanti credibili.
La novità Bianca Belair o la rientrante spacca zigomi Nia Jax potrebbero essere alternative fresche, ma forse allo stato attuale solo il paracadute Money in the Bank potrebbe liberare RAW dalla sua tiranna, dando un grandissimo respiro a tutta la divisione, lentamente sacrificata in questi mesi sull’altare di The Man.
#BeckyCringe
Concludiamo in maniera scherzosa, riprendendo sempre l’amato Hashtag di Francesco, per notare come alcuni dei momenti WWE più trash dell’ultimo anno siano di fatto associati al suo personaggio.
Negli ultimi mesi abbiamo visto la vendita della maglia di un povero ma innamorato Seth Rollins con su scritto The Man’s Man, a dir poco agghiacciante. Abbiamo visto il giubbotto con la scritta GOAT con tanto di placche delle vittime di Becky, giusto per non nascondere quanto abbia affossato la divisione. L’abbiamo vista entrare con un monster truck, e fare segmenti fianco a fianco con leggende quali The Rock e Stone Cold, solo per proporla costantemente come quella cool.
Piaccia o non piaccia Becky resta lì però, in cima alla piramide del roster di Raw.
E, seppur le sue qualità siano fuori discussione, il suo personaggio ha subito un netto calo, nulla di irrecuperabile, ma forse mai come ora RAW ha bisogno di una nuova campionessa, che possa portare quella novità e freschezza attorno al titolo, permettendo a The Man di tornare a fare quello che sa fare meglio, cacciare.