The Undertaker fu vittima di uno scherzo telefonico che fece interrogare sua moglie, Michelle McCool, da tre agenti di polizia.
A quanto pare, nel 2012, qualcuno avvisò la polizia che la leggenda WWE era stata uccisa con un martello da fabbro da sua moglie, e la polizia corse a casa sua per verificare la situazione.
The Undertaker: Michelle McCool racconta lo scherzo
Michelle McCool ha raccontato l’incredibile scherzo telefonico che la fece finire sotto la lente di ingrandimento della polizia, che la seguì fino a casa per sincerarsi che The Undertaker fosse vivo:
“Una volta tre poliziotti mi seguirono perché qualcuno chiamò il 911 dicendo che avevo ucciso mio marito con un martello da fabbro. Ironia della sorte, accadde poco dopo il match di WrestleMania contro Triple H. Stavo attraversando il quartiere e vedevo i cancelli sorvegliati e pensai: ‘Oh, c’è un poliziotto dietro di me’.
Così entrai in casa e non capii cosa stesse succedendo. Loro mi chiesero: “Suo marito è in casa? Dobbiamo solo assicurarci che suo marito sia qua’. Mentre entravamo nel garage il mio cuore batteva forte. Pensavo al peggio, ovviamente. Quindi andai in garage, e lui stava uscendo dalla doccia mentre io iniziai a urlare per chiamarlo. Finalmente arrivammo sul retro della casa, lui si presentò in asciugamano e chiese: ‘Cosa sta succedendo?’
Alla fine me l’hanno detto. Qualcuno aveva chiamato i servizi d’emergenza dicendo che l’avevo ucciso con un martello da fabbro. Ci permisero anche di ascoltare la chiamata.”