Tony Khan: “La AEW è riuscita a ritagliarsi una grande spazio nel mondo del wrestling come fece la Marvel nell’ambiente dei cine-comics”
La AEW è l’unica federazione di wrestling in tempi moderni ad essere riuscita a conquistare una grande fetta di pubblico in pochissimo tempo. Nel corso del 2020 infatti, la federazione di Jacksonville ha avuto una grandissima espansione, non solo economica, più di qualsiasi altra promotion, in un anno per niente facile anche per il mondo del pro-wrestling. Tony Khan, durante un’intervista per CBR, ha rivelato il segreto di questa espansione e di come questa sia simile a quella che la Marvel ebbe qualche anno fa.
Una delle grandi cose [che ha fatto la Marvel] è che si preoccupano davvero di ciò che vuole il loro pubblico e fanno di tutto per ascoltare i loro fan. Penso che sia quello che cerco di fare con l’AEW. Tutti noi abbiamo cercato di dare ai fan quello che mancava nel wrestling. Penso che ci siamo ritagliati un grande spazio, simile alla Marvel. Ovviamente – continua Tony Khan -mi piacerebbe avere il tipo di successo che hanno avuto loro, ma nel mondo del wrestling abbiamo avuto un enorme successo e anche nel panorama mainstream abbiamo avuto grande rilievo. Voglio dire, abbiamo uno dei migliori programmi televisivi, dal momento che le notizie su di noi hanno dominato negli ultimi otto e più mesi. Siamo sempre stati costantemente nei primi cinque programmi non giornalistici, spesso in prima o seconda posizione e questo è un grande successo. Mi piacerebbe diventare ancora più grande e la Marvel è un’ottima compagnia da prendere come esempio.
Secondo Tony Khan, il segreto del loro successo sta nell’aver ascoltato i fan ma anche nell’aver colmato il vuoto che nel wrestling si percepiva da molto tempo, raccogliendo la fetta di spettatori insoddisfatti di quello che gli veniva proposto fino a quel momento. Una strategia che spesso a premiato compagnie che operano anche al di fuori del mondo del pro-wrestling e che indirettamente va ad accusare compagnie ben più grandi e di rilievo, che notoriamente non tengono conto del feedback della propria audience.