Vince McMahon ha compiuto ieri 76 anni. La storia di un uomo unico che ha sconvolto completamente il mondo del pro-wrestling.
Quando leggiamo le notizie sulle recenti (dis)avventure interne alla WWE, la reazione è sempre la stessa: si spera che il Chairman lasci presto il timone. Risposta comprensibile, essere al capo di un’azienda del genere comporta critiche di ogni genere, soprattutto alla sua età. Tuttavia è innegabile attribuirgli i giusti meriti per ciò che ha creato lungo tutta la sua fantastica storia. Forse noi fan di oggi soffriamo di una leggera amnesia quindi vediamo assieme di chi stiamo parlando.
Vince McMahon, la storia di un rivoluzionario
Quando pensiamo a Vince McMahon, la mente va direttamente alla sua creazione, la WWE, compagnia acquistata (non ereditata) dal padre Vince sr. nei primi anni ’80. Già questa frase dovrebbe farvi capire di che personaggio stiamo parlando. Vince nella sua storia ha dimostrato una sola cosa: se vuoi essere ricordato, devi primeggiare ad ogni costo.
Questo mantra ha accompagnato il Chairman lungo tutti questi ultimi 40 anni, l’ha rispettato quando decise di rompere col passato della compagnia, ad esempio con Bruno Sammartino, per aprire la porta ad una nuova generazione di rockstar mancate creando quello che noi chiamiamo come Sport-Entertainment. L’ha rispettato anche quando ruppe il “gentleman agreement” tra promoter acquistando numerose piccole promotion del Nord-Est degli USA ferendo i sentimenti del suo stesso padre.
Ancora problemi di memoria? Allora possiamo parlare di WrestleMania, il quarto evento più seguito nel mondo dopo il SuperBowl, le Olimpiadi e le finali dei Mondiali di calcio. Quanta storia ha creato con quell’evento? Hulk Hogan vs Andrè The Giant a WrestleMania 3 è l’immagine del wrestling per eccellenza. La nascita dei miti di Shawn Michaels, di Steve Austin, la streak di The Undertaker e tanto altro. Oppure vogliamo parlare di quante celebrità hanno fatto la propria apparizione al Grandaddy Of Them All dopo averlo sognato da bambino?
Una cavalcata unica la sua, condita anche da momenti estremamente negativi: lo scandalo steroidi del 1994, la morte di Owen Hart e lo Screwjob di Montreal del 1997 sono chiari esempi di alcune scelte scellerate che ancora oggi rappresentano delle macchie nerissime nella sua carriera, molto più della PG-Era.
La sua mentalità camaleontica ha aiutato la compagnia a resistere ad ogni difficoltà. L’Attitude Era ha creato dei tormentoni ancora oggi popolari, la sua rivalità con Steve Austin ha riempito le arene, la totale gestione della compagnia ha reso la sua creazione una macchina da guerra da miliardi di dollari, la sua grinta ispira chiunque abbia attorno e la sua determinazione è da riferimento per i suoi avversari che, nel corso dei decenni, hanno provato a batterlo. Senza mai riuscirci, tra l’altro.
Forse tutto questo non basta. Tutti suoi successi e insuccessi non bastano per spiegare chi è davvero Vince McMahon, allora ci provo in un altro modo, forse più semplice e radicale. Se noi tutti conosciamo il wrestling per il fenomeno che è oggi, lo dobbiamo a lui. Oggi esistono diverse alternative, la WWE non è più l’unica major popolare e i fan di una certa età si stanno guardando attorno e, dati alla mano, non c’è più da stupirsi ma non è la prima volta che succede. Gli anni passano, le mode cambiano, i gusti dei fan possono anche spingere dalla parte opposta a lui ma una cosa è certa: nessuno batterà Vince McMahon, neanche l’inesorabile scorrere del tempo.
Tanti auguri Chairman. Con affetto, i fan di tutto il mondo.