All-Atlantic Championship: durante il pay-per-view Forbidden Door verrà incoronato il primo possessore del titolo al termine di un four-way match.
I partecipanti che si contenderanno la corona di campione dovranno qualificarsi attraverso un torneo a otto uomini: sei provenienti dalla AEW e due dalla “rivale” NJPW. Ad oggi PAC è il primo nome qualificato dopo aver sconfitto Buddy Matthews, ma mercoledì nello speciale ‘AEW Road Rager‘ si affronteranno Ethan Page e Miro, il cui vincitore occuperà il secondo spot.
Sebbene non sia ancora definito il modo in cui verrà difeso in futuro l’All-Atlantic Championship, possiamo dedurre che il possessore e i futuri sfidanti saranno tutti wrestler non statunitensi. Un’idea innovativa per quanto riguarda l’utilizzo di superstar provenienti da tutto il mondo, il concetto di base però non è frutto della mente di Tony Khan.
All-Atlantic: gaffe o genialità?
Non può non far discutere la scelta della All Elite Wrestling di introdurre un altro titolo singolo, quando fan e atleti della compagnia hanno più volte chiamato a gran voce l’introduzione del Trios Title. Una nuova cintura che unisse team composti da tre uomini o stable – magari con la possibilità di introdurre le Freebird Rules – avrebbe soddisfatto tutta quella serie di talenti sotto contratto con la federazione di Khan e la sua smania di bookare match a più uomini nelle puntate settimanali.
Invece a far capolino in quel di Jacksonville è il titolo All-Atlantic, una mossa di mercato decisamente intelligente con l’annuncio di un pay-per-view congiunto quale Forbidden Door, in cui AEW ed NJPW metteranno a disposizione la maggior parte dei loro talenti in una serie di dream matches. Fin dalla sua introduzione, l’All-Atlantic Championship ha ricevuto critiche e dubbi di ogni sorta; il primo è di sicuro il design della cintura: simile al nuovo titolo femminile per forma e colore, le bandiere degli stati al centro poco centrano geograficamente con l’Atlantico e il dettaglio delle placche laterali con Kenny Omega che esegue la One-Winged Angel non hanno apparentemente senso.
I partecipanti al torneo che assegnerà il primo All-Atlantic Champion provengono da sette paesi diversi: PAC dalla Gran Bretagna, Buddy Matthews dall’Australia, Ethan Page dal Canada, Miro dalla Bulgaria, Penta Oscuro dal Messico, Malakai Black dai Paesi Bassi e verosimilmente entrambi i rappresentanti della NJPW dal Giappone. Nonostante questo primo approccio, sulla placca centrale spicca anche la bandiera a stelle e strisce, quella degli Stati Uniti che però non dovrebbe avere rappresentanti né ora né in futuro.
La federazione ha subito fugato ogni dubbio riguardo agli interrogativi legati alle decorazioni, ovvero che il titolo All-Atlantic rappresenterà i numerosi fans provenienti da 130 paesi nel mondo. Ecco dove si annida la genialità di questa mossa e perché ha superato nelle gerarchie quella dei Trios Titles: questo alloro unirà non solo gli spettatori di tutto il mondo – avvicinando di volta in volta sempre nuovi seguaci – ma anche i wrestler di tutto il globo, la cui ambizione sarà quella di lottare in giro per il mondo sfoggiando la loro cintura di campione All-Atlantic.
Dalla old school alla globalizzazione
Per chi si chiedesse dove si ferma l’inventiva di Tony Khan e dove inizia il “plagio”, bisogna essere consapevoli del fatto che il titolo All-Atlantic si ispira al Mid-South North American Heavyweight Championship, titolo prestigioso della MSWA vissuto tra il 1979 e il 1986 come cintura più importante, ma nato originariamente come North American Heavyweight Title e rimasto tale per dieci lunghi anni (1969-1979). Ipoteticamente siamo di fronte ad una corona che può elevare il proprio status nel tempo, nascendo come secondaria e diventare una sorta di alloro principale per i wrestler di tutto il mondo.
L’idea dell’All-Atlantic Championship non è di ripiego nei confronti dell’AEW World Championship, perché a sfidarsi non saranno i lottatori di una sola federazione e ciò porterà sui ring della promotion della Florida – ma non solo nei loro ring – un numero spropositato di talenti. La disciplina del pro-wrestling necessità di una nuova globalizzazione e nell’era dei social media il passaparola tra quelli che la All Elite Wrestling dice essere 130 paesi nel mondo è la chiave per portare questo sport ad un livello successivo.
Avendo base negli Stati Uniti ognuna delle federazioni più famose nel mondo pullula di atleti a stelle e strisce (come normale che sia), ma nel corso degli anni si stanno facendo strada numerosi atleti provenienti da ogni angolo del globo. Il titolo Europeo in WWF poteva essere una sorta di precursore a quello che oggi la AEW chiama All-Atlantic Title, la mancanza però di pro-wrestler originari del vecchio continente non dava un reale sbocco per la credibilità di quello che è stato uno dei cimeli storici della federazione dei McMahon.
Guardando indietro nel tempo solo i wrestler canadesi formati dalla famiglia Hart, i luchador messicani e sporadiche presenze dalla Gran Bretagna hanno avuto la credibilità per contrastare il numero di lottatori statunitensi; oggi non esiste singola compagnia che non abbia superstar nate nei territori del Nord, Centro ed Est Europa, oltre alla sempre più frequente collaborazione con wrestler nipponici e del continente oceanico. Il titolo All-Atlantic è destinato a diventare un all-inclusive per chi vuole brillare in questa disciplina.
E ora il primo campione
Il 26 giugno ad AEWxNJPW: Forbidden Door verrà dunque incoronato il primo All-Atlantic Champion e ad entrare nella storia sarà il vincitore di un match a quattro uomini. Dopo aver vissuto una battaglia epocale tra due acerrimi rivali quali PAC (rappresentante della Gran Bretagna e della stable Death Triangle) e Buddy Matthews (rappresentante dell’Australia e della stable House of Black) con la vittoria dell’inglese e l’approdo alla finale, sul cammino verso il pay-per-view ci aspettano altri tre match.
Questo mercoledì a rappresentare il Canada e i Men of the Year ci sarà ‘All Ego’ Ethan Page che affronterà il rientrante Miro, in veste di ‘Redeemer’ e di rappresentante della Bulgaria; in seguito ci sarà un altro uno contro uno tra membri di Death Triangle e House of Black, con il messicano Penta Oscuro a darsi battaglia con il wrestler proveniente da Amsterdam e leader della sua stable, Malakai Black. Ancora avvolta nel mistero infine sarà la lotta tra i due wrestler della NJPW, di sicuro a prendere parte alla contesa avremo una superstar nipponica, ma non è scontata la presenza di un avversario di origini non asiatiche.
Da questi otto performers arriverà colui che farà la storia e tutti sembrano avere il background, oltre che la chance di tenere il titolo All-Atlantic alla vita. La sorpresa è dietro l’angolo, poiché con i rumors che si susseguono delle due federazioni pronte a scambiarsi i titoli mondiali, non è da escludere la possibilità che la nuova cintura abbia come primo padrone un componente del roster della New Japan Pro-Wrestling.
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