Non è periodo di Royal Rumble senza il rumor del ritorno di CM Punk in WWE, un binomio imprescindibile che ci ha accompagnato in questi 7 anni dall’addio del wrestler di Chicago alla federazione.
Era infatti il 26 gennaio 2014 quando il Best in the World lottava quello che è ad oggi il suo ultimo incontro ufficiale nel professional wrestling, durante la tradizionale rissa a 30 uomini.
Un’eliminazione per mano di Kane, che lo avrebbe portato poi in rivalità con Triple H e l’Authority e li avrebbe visti scontrarsi a WrestleMania 30. Una scenario che come sappiamo non è mai avvenuto, a vantaggio della magica notte di Daniel Bryan, ma che segnò la fine del rapporto di Punk con il Pro-Wrestling.
Voci e voci che corrono senza conferma, l’unico dato reale è l’assenza di Punk dal backstage dell’episodio di Monday Night RAW che seguiva di 24 ore la Rumble.
Era il 27 gennaio del 2014 e Phil Brooks lasciava ufficialmente la World Wrestling Entertainment.
CM Punk: ci sono margini per il suo ritorno?
Difficile, quasi impossibile, partiamo con la risposta più intellettualmente onesta a questa domanda, ma mai come quest’anno questi famosi margini sono aumentati.
Una serie di coincidenze o, se mai fosse vero, indizi che circolano nel web e meritano l’attenzione dei nostri amati lettori di The Shield Of Wrestling.
La quarantena obbligata
Partiamo col dato più significativo, Punk è in quarantena forzata. Negli ultimi giorni sono rimbalzati diversi rumor su questa sua ammissione, su tutti il rischio che avesse contratto il COVID-19, ma l’allarme è fortunatamente rientrato.
Brooks non ha il Coronavirus ma si è dovuto mettere in quarantena seguendo delle indicazione di sicurezza per un determinato lavoro.
Una prassi comune in diversi ambiti professionali, fortemente adottata anche dalla WWE nei confronti di atleti che non si esibiscono regolarmente nei loro show. Chiunque è stato soggetto a tale pratica e se Punk realmente fosse coinvolto nella Rumble sicuramente non sarebbe esonerato dalla quarantena. La cosa che non scappa ad un occhio più attento è che le tempistiche sembrino incredibilmente coincidere.
Royal Rumble a tema Comics
L’edizione del 2021 avrà come tema cardine dell’evento il riferimento al mondo del fumetto americano o per meglio dire dei Comics. I fumetti, tra case come la DC o soprattutto la Marvel, anche grazie ad una massiccia programmazione cinematografica, sono entrati con irruenza nella cultura di massa del nuovo millennio.
La scelta di ispirarsi ai comics come tema dello show risponde dunque principalmente a logiche pubblicitarie e di studio sociale ovvie per accalappiarsi fasce di età più giovani, negli ultimi tempi la nota dolente dei format televisivi WWE visti i bassi numeri nella fascia demografica 18-49, in cui invece la AEW eccelle.
Una coincidenza che ancora non sarà sfuggita ai fan del Second City Saint, poiché dopo l’abbandono alla WWE, Punk si dedicò, oltre ad una fallimentare esperienza in UFC con un record di 0-2, alla scrittura di fumetti principalmente per la Marvel.
Nel febbraio del 2015 fu rilasciato il primo volume di “Thor Annual” scritto in parte da Brooks, Jason Aaron e Noelle Stevenson. Successivamente il ragazzo di Chicago si occupò della serie relativa a “Drax”, personaggio che nei lungometraggi del MCU è interpretato curiosamente da Batista. Furono prodotti ben 11 volumi con i testi redatti in collaborazione con Cullen Bunn. Nel 2017 invece la Marvel rilasciò sul mercato “Master of Kung-Fu” di cui Brooks fu l’unico autore.
Un collegamento col mondo del fumetto occidentale fin troppo radicato, le coincidenze possono rimanere tali, ma è un dato che è giusto riportare.
A mettere benzina sul fuoco nelle sue stories su Instagram Punk ha pubblicato anche un estratto del fumetto “Batman, il ritorno del cavaliere oscuro”.
CM Punk in WWE 2K22?
Negli ultimi giorni è molto rimbalzata l’ipotesi che Punk stia contrattando con la casa di produzione di videogiochi 2K Games per il suo inserimento nel prossimo videogame del franchise WWE. Dopo il deludentissimo titolo di WWE 2K 20 le parti, anche al seguito della questione COVID-19, hanno consensualmente deciso di saltare un anno per ripresentarsi al meglio nel 2021.
Avere l’atleta di Chicago come nome di punta del gioco sarebbe un grande colpo ma negli anni queste collaborazioni sono sempre coincise con grandi ritorni alla casa madre: The Rock, Goldberg, Sting, Ultimate Warrior sono solo alcuni esempi.
Un fan ha chiesto proprio a Punk se vi fossero margini per questa possibilità ottenendo come risposta un “sì” ma seguito dal fatto che trattandosi di lui sarà probabilmente un “no”.
Quanto c’è di vero in questa storia? Sicuramente se si rivelasse tale le chance come non mai salirebbero.
Le conclusioni
Alla fine di questa analisi sui possibili spiragli di risentire “Cult of Personality” domenica notte va ribadito come questo 2021 dei 7 anni di assenza di Punk è di sicuro il più probabile per un suo ritorno.
I rapporti con la federazione non sembrano così esageratamente tesi; certo qualcuno dovrebbe ingoiare qualche rospo e sborsare un bel po’ di quattrini, ma mai come quest’anno le chance esistono, seppur ripetiamo al momento sono fondate su semplici congetture.
La presenza di CM Punk a WWE Backstage, pur essendo un programma non finanziato dalla promotion ma da FOX, ha segnato un riavvicinamento significativo e caratterizzante del Best in the World alla federazione dei McMahon.
Il 31 gennaio si avvicina, non resta che sognare!
It’s Clobberin’ Time?